Cosa fare a Roma nel weekend del 2 e 3 aprile

Il weekend è alle porte e cercate idee divertenti su come passare il fine settimana? Tra cultura, cibo, shopping e arte, ecco cosa fare a Roma. Ce ne è per tutti i gusti.
Partiamo dall’Auditorium Parco della Musica, che domenica ospita la tappa romana del tour per teatri di Gianna Nannini.
Ci sono poi anche spettacoli di danza al Teatro Palladium e un festival cinamatografico, Rendez-Vous al Nuovo Cinema Sacher.
Se invece avete voglia di fare shopping non perdete il Vintage Market, in versione primaverile.
Amanti del food? Un nuovo indirizzo da provare è il ristorante Livia, dove fermarsi a cena magari dopo una visita tra le meraviglie archeologiche del Museo Nazionale Romano, con cui condivide Palazzo Massimo.
Questi e molti altri gli appuntamenti in programma per decidere cosa fare a Roma sabato e domenica. Ve li raccontiamo in dettaglio qui di seguito.
Cosa fare a Roma nel weekend del 2 e 3 aprile
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Museo & buona cucina
Il maestoso Palazzo Massimo, a due passi da Stazione Termini e da piazza della Repubblica, è una delle sedi del Museo Nazionale Romano – le altre sono Palazzo Altemps, Crypta Balbi e Terme di Diocleziano.
In questo edificio ottocentesco, costruito per accogliere il Collegio dei Gesuiti, sono conservati sculture, rilievi, affreschi, mosaici, stucchi e sarcofagi di epoca romana.
Tra i capolavori la statua in bronzo del Pugilatore seduto (pare di tarda età ellenistica). Dopo un combattimento ne restano le lesioni sul corpo e sul volto, rese realistiche attraverso il ricorso al rame rosso, proprio come fossero ferite da cui cadono piccole gocce di sangue.
Il Sarcofago di Portonaccio, in marmo, con fregi scolpiti che riproducono una scena di battaglia tra soldati, prigionieri, cavalli e lance.
E gli affreschi della Villa di Livia (moglie dell'imperatore Augusto): risalenti al I° secolo a.C., che raffigurano un giardino rigoglioso fra fiori, piante e uccelli.
E dopo una visita al museo, sempre all’interno di Palazzo Massimo, c’è la possibilità di fermarsi per una sosta gastronomica alla Caffetteria Massimo o al nuovo ristorante Livia (con tanto di terrazza panoramica).
Nel primo l’offerta va dalla prima colazione, dolce e salata, al pranzo veloce. Dalla merenda all’aperitivo. C’è anche un’area relax dedicata al co-working.
Dalla bakery vengono sfornati dolci, pizza e pane fresco, come i Pizzotti cotti a legna, i Quadrotti pugliesi e i Massimini (panini mignon farciti con carne, pesce o verdure).
E poi piatti espressi – caldi e freddi – come la Burratina con le alici del Mar Cantabrico, i Burger, le Bowl, le Zuppe del giorno e i dolci fatti in casa.
Al primo superiore c’è il ristorante Livia, in omaggio a Livia Drusilla e decorato proprio con riproduzioni di affreschi ospitati al museo.
Lo chef Fulvio Penta – romano, classe 1983 e con esperienze all’Hotel De Russie, Pastificio San Lorenzo, Porto Fluviale, e sotto la guida di nomi come Antonello Colonna – propone un menu (in parte condiviso con il bistrot al pianterreno) con una particolare attenzione alla scelta delle materie prime.
La pasta fresca è del Pastificio Pica, le verdure dell’Azienda agricola Agnoni di Latina, i latticini di De’ Magi Formaggi, il prosciutto cotto targato San Giovanni del Salumificio Capitelli. Solo per citarne alcuni.
Alcuni esempi di piatti proposti? Tra i primi le fettuccine fatte in casa con ragù bianco d’agnello tagliato al coltello e carciofi e la tagliata di Black Angus con rosti di patate e salsa chimichurry.
Ottimi i dolci al bicchiere, come il Tiramisù e la Mousse di yogurt con frutta di stagione e crumble salato di riso e mandorle. E, per gli amanti del cioccolato, il Brownie.
Caffetteria Massimo e Ristorante Livia: indirizzo, via Giovanni Amendola 6. Orari, tutti i giorni dalle 7.00 alle 24.00.
Museo nazionale romano: indirizzo, largo di Villa Peretti 2. Orari, dal martedì alla domenica 11.00 - 18.00.
Musica
Domenica alle 21.00 Gianna Nannini si esibirà in Sala Santa Cecilia all’Auditorium Parco della Musica in occasione del suo tour nei teatri italiani che, non a caso, si intitola In Teatro Tour 2022.
Biglietti rimanenti a partire da 49 euro (Galleria).
Mercatino
Sabato e domenica è tempo di Vintage Market | Spring Edition al Ragusa Off (dalle 10.00 alle 20.00).
L’area market vedrà come protagonisti artigiani, stilisti e designer che proporranno abbigliamento, pezzi vintage, home decor, vinili, libri, stampe, fiori e piante.
Non mancherà anche una zona dedicata al food con Fad Burger e Bistrot Centocelle, dalla colazione all’aperitivo.
Indirizzo: Ex Deposito Atac di Piazza Ragusa (via Tuscolana 179). Ingresso libero.
Cinema
Ultimo fine settimana per partecipare a Rendez-Vous, il festival dedicato al nuovo cinema francese in programma fino al 4 aprile.
La kermesse (XII edizione) al Cinema Nuovo Sacher accoglie film e ospiti per un viaggio che, dalla Capitale, farà poi tappa alla Cineteca di Bologna, al Cinema Massimo di Torino e all’Institut français di Napoli.
Tra le pellicole in cartellone, oggi alle 15.30 Madeline Collins di di Antoine Barraud, e alle 21.00 Il blogger maledetto di Laurent Cantet.
Sabato, tra i titoli, Fantasie di Stéphane e David Foenkinos e Inganno di Arnaud Desplechin. Mentre domenica alle 20.45 sarà proiettato En attendant Bojangles di Régis Roinsard.
Musei civici gratis
Domenica, in quanto prima del mese, i musei civici, l’area archeologica del Circo Massimo e quella dei Fori Imperiali, il Mausoleo di Augusto saranno a ingresso gratuito. Per i residenti e non di Roma.
I musei civici aprono le porte gratuitamente per consentire ai visitatori di ammirare i capolavori delle collezioni permanenti e le opere esposte nelle mostre temporanee in corso.
Ecco i musei che aderiranno all’iniziativa promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali: Musei Capitolini, Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali, Museo dell’Ara Pacis, Centrale Montemartini, Museo di Roma, Museo di Roma in Trastevere, Galleria d’Arte Moderna, Musei di Villa Torlonia.
Museo Civico di Zoologia, Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco, Museo Carlo Bilotti - Aranciera di Villa Borghese, Museo Napoleonico, Museo Pietro Canonica a Villa Borghese, Museo della Repubblica Romana e della Memoria garibaldina, Museo di Casal de’ Pazzi, Museo delle Mura e Villa di Massenzio.
Alcuni di questi richiedono la prenotazione obbligatoria, maggiori info sul sito dedicato.
Danza
Per il centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, Enzo Cosimi – coreografo e regista tra i più autorevoli della danza contemporanea internazionale – è protagonista di due nuovi appuntamenti al Teatro Palladium.
Per la rassegna Orbita (stagione di danza diretta da Spellbound) sabato andranno in scena Il corpo originario – Sistemi polifonici installativi: tre installazioni/performance che, contemporaneamente, mettono al centro della riflessione artistica corpo e tempo.
Off Label che indaga il percorso delle persone in transito e reinventa modalità per abitare lo spazio fisico, urbano e sociale.
Visione Africana con cui Cosimi, a sette anni dal debutto, riporta alla luce i fantasmi dell’Africa, dalla schiavitù al colonialismo passato e recente, rievocandone la sua forza ancestrale.
E The Respirator che si confronta con le angosce scaturite dall’esperienza della pandemia.
Domenica la Compagnia Enzo Cosimi - per l’occasione il coreografo romano ha riallestito il suo Bastard Sunday (2003) – presenterà Pasolini/Elogio alla barbarie: un progetto speciale per il centenario della nascita del poeta friulano.
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Cosa fare tra Natale e Capodanno? 8 attività originali per dire addio alla noia

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1. Organizzate un brunch (salutare) post-natalizio con gli amici
Dopo i pranzi e le cene abbondanti di Natale, un brunch con gli amici può essere l’occasione perfetta per ritrovarsi in modo informale e salutare.
Via libera a piatti leggeri ma gustosi come insalate colorate, avocado toast e smoothie. Potete anche aggiungere un tocco creativo proponendo bevande detox o tisane rigeneranti. È un modo piacevole per condividere del tempo con chi amate e smaltire le calorie in eccesso senza rinunciare al gusto.
2. Fate una maratona di film a tema
Se non sapete cosa fare tra Natale e Capodanno ma volete passare tutto il giorno in pigiamo, allora una maratona di film a tema è ciò che fa al caso vostro.
Potete scegliere i vostri classici natalizi preferiti o avventurarvi in una saga cinematografica che avete sempre rimandato. I giorni tra Natale e Capodanno sono ideali per abbandonarsi alla magia del grande schermo, magari con pop-corn alla mano e una coperta calda.
3. Organizzate una gita fuori porta
Per chi ama la natura, questo è il momento perfetto per riscoprirla in una veste invernale. Organizzate una passeggiata nei boschi, una ciaspolata sulla neve o una semplice visita al parco più vicino a casa.
L’aria fresca e i paesaggi innevati sono rigeneranti e ideali per staccare la mente dai pensieri delle feste. E se siete fortunati a trovare una pista di pattinaggio sul ghiaccio sul vostro cammino, approfittatene per aggiungere un pizzico di divertimento.
4. Provate una nuova attività creativa
Avete mai desiderato dipingere, lavorare a maglia o creare gioielli? I giorni tra Natale e Capodanno sono perfetti per dedicarsi a un hobby creativo. Potete acquistare un kit fai-da-te o seguire un tutorial online per imparare qualcosa di nuovo.
Questa attività non solo vi aiuterà a tenere la mente occupata, ma potreste anche scoprire una passione nascosta che vi accompagnerà per il resto dell’anno.
5. Dedicatevi al decluttering
Se vi state chiedendo cosa fare tra Natale e Capodanno per sentivi produttivi, il decluttering è un’ottima scelta. Sfruttate questo periodo per mettere ordine in casa: liberate armadi e cassetti dagli oggetti inutilizzati e donate ciò che non ti serve più.
È anche un’ottima scusa per creare spazio per i regali ricevuti a Natale e iniziare il nuovo anno con un ambiente più organizzato e sereno.
6. Create una tradizione tutta vostra
Chi dice che le tradizioni debbano essere tramandate? Potete crearne una tutta vostra per rendere questi giorni unici e indimenticabili.
Potrebbe essere un appuntamento fisso con un libro speciale, una cena a tema con la famiglia o un pomeriggio dedicato a scrivere lettere di gratitudine. Creare una nuova tradizione, qualsiasi essa sia, non solo arricchirà il vostro periodo di feste, ma vi regalerà anche quel qualcosa in più da aspettare ogni anno.
7. Regalatevi una giornata di relax e self-care
Dopo le corse frenetiche per i regali dell'ultimo minuto e le infinite cene natalizie, meritate un po’ di relax. Dedicate una giornata al self-care: un bagno caldo con candele, una maschera per il viso e un libro rilassante possono fare miracoli.
Potete anche concedervi un massaggio o una sessione di yoga per riequilibrare corpo e mente. In questo modo, ricarichere le energie per affrontare con slancio l’arrivo del nuovo anno.
8. Pianificate l'anno nuovo
Se non sapete cosa fare tra Natale e Capodanno, potete usare questi giorni per riflettere sull’anno che si sta chiudendo e pianificare il prossimo.
Scrivete una lista di obiettivi personali e professionali, i viaggi che volete fare e le esperienze che volete vivere. Questo semplice esercizio vi darà un senso di direzione e motivazione per iniziare l’anno con il piede giusto.
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Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la scelta

C’è una scelta che, durante le feste, ritorna con puntualità quasi rituale sulle nostre tavole: pandoro o panettone?
Apparentemente banale, questa preferenza divide gusti e abitudini familiari da generazioni, ma può essere letta anche come un piccolo segnale del nostro modo di vivere il Natale.
Al di là delle mode e delle infinite varianti artigianali, il dolce delle feste resta un simbolo potente; legato all’idea di comfort, tradizione e piacere condiviso.
Senza voler trasformare una scelta gastronomica in un test di personalità, è interessante osservare come la psicologia attribuisca al cibo un valore emotivo e identitario.
Preferire il pandoro o il panettone non svela i nostri segreti più nascosti, ma può raccontare qualcosa del nostro rapporto con la semplicità, la complessità e il bisogno di rassicurazione o di varietà, proprio nel periodo dell’anno in cui queste dinamiche emergono con più forza.
**Le 5 personalità che si trovano durante le vacanze di Natale: quale siete?**
Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la vostra scelta
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Se siete team pandoro
Chi è team pandoro spesso cerca nel Natale (e nel cibo) una forma di rassicurazione.
Il pandoro è lineare e senza sorprese: stesso sapore, stessa consistenza, stesso rituale ogni anno. Psicologicamente, questa scelta può riflettere una personalità che ama le cose chiare, riconoscibili, che funzionano senza troppe complicazioni.
Il pandoro piace a chi tende a preferire il comfort emotivo alla sperimentazione, a chi trova benessere nella ripetizione e nelle tradizioni così come sono. Non è una chiusura al nuovo, ma un bisogno di stabilità: in un periodo già carico di stimoli, impegni e aspettative, scegliere qualcosa di semplice diventa un modo per alleggerire.
È la scelta di chi nel Natale cerca una pausa dal rumore, più che un’esperienza da esplorare. Un dolce che non chiede di essere interpretato, ma solo gustato.
Se siete team panettone
Chi invece è team panettone tende ad avere un rapporto più fluido con la varietà e l’imprevisto.
Il panettone è stratificato, imperfetto, pieno di elementi diversi che convivono insieme: dolcezza, acidità, consistenze differenti. Non è mai identico a sé stesso, e forse è proprio questo il suo fascino.
Dal punto di vista psicologico, chi lo preferisce è spesso più aperto al cambiamento, meno infastidito dalle sfumature della vita e più attratto dalle esperienze complesse. Scegliere il panettone significa anche accettare ciò che non piace a tutti (uvetta e canditi) ma che fa parte del “pacchetto”. Un atteggiamento che racconta tolleranza, adattabilità e curiosità.
Il panettone è il dolce di chi vive le feste come un momento di convivialità vera, fatta di differenze che si incontrano. Di chi ama mescolare, provare, cambiare versione ogni anno. È la scelta di chi non cerca solo conforto, ma anche stimoli, storie, contaminazioni.
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Questi comportamenti quotidiani (apparentemente normali) peggiorano l'ansia senza che ce ne accorgiamo

Ci sono giornate in cui non sappiamo spiegare bene perché ci sentiamo irritabili, sotto pressione, come se il corpo corresse più veloce della testa. Spesso diamo la colpa al lavoro, ai ritmi frenetici della vita, ai colleghi anticipatici, al meteo o semplicemente al periodo dell’anno.
Può essere però che a contribuire a questa sensazione ci siano abitudini minuscole, talmente automatiche da non farci più caso.
Secondo diversi terapeuti, molte delle nostre routine quotidiane (dal modo in cui iniziamo la nostra gioranta al modo in cui usiamo lo smartphone) attivano il sistema nervoso senza che ce ne rendiamo conto. E così un po’ alla volta, giorno dopo giorno, contribuiscono a rafforzare quell'ansia, quella tensione di fondo costante che sembra arrivare “dal nulla” ma che in realtà ha radici molto concrete.
Niente allarmismi: la buona notizia è che, una volta identificate, queste micro-abitudini si possono correggere con piccoli cambiamenti sostenibili. E gli effetti sul benessere mentale possono essere sorprendenti.
**5 frasi da non dire mai a una persona ansiosa (e cosa dire invece)**
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Il telefono al risveglio, il multitasking continuo e quelle “micro-scosse” che attivano il sistema nervoso
Molti comportamenti che ci sembrano innocui sono, in realtà, tra i principali responsabili dell’ansia quotidiana.
Il primo della lista? Guardare il telefono appena svegli. Quello che sembra un gesto normale, controllare notifiche, messaggi, social, non dà al cervello il tempo di passare gradualmente dal sonno alla veglia. Al contrario, lo espone immediatamente a un flusso di informazioni, stimoli e richieste che attivano la risposta allo stress già dal primo minuto della giornata.
A questo si aggiunge il nostro stile di vita iper-veloce: multitasking costante, pause saltate, pasti mangiati in fretta o direttamente rimandati, riunioni che si accavallano, email che arrivano a raffica. Corpo e mente non hanno mai un vero momento per rallentare e ricalibrarsi. È la condizione perfetta per alimentare ansia, stress e irritabilità.
Anche i micro-stress ripetuti, come le notifiche del telefono o l’email che lampeggia sullo schermo del pc, hanno un impatto maggiore di quanto pensiamo. Funzionano come piccole scosse al cervello; brevi, ma continue. Il risultato? Il sistema nervoso resta in iper-attivazione, come se fosse sempre pronto a reagire a una minaccia, anche quando in realtà non c’è.
Non è un caso che molte persone raccontino di “non riuscire più a rilassarsi davvero”: il corpo rimane in modalità fight or flight anche mentre siamo seduti sul divano. Una condizione sottile, invisibile, ma che alimenta anisao a lungo termine.
Poco sonno, troppi schermi e una routine che non rispetta i ritmi naturali
Un altro fattore chiave è il sonno. Quando dormiamo troppo poco (o male) le aree del cervello che regolano le emozioni diventano più reattive. E così, ciò che in un giorno normale sarebbe un piccolo fastidio (una mail urgente, un imprevisto, una discussione) diventa un detonatore emotivo. Siamo più suscettibili, più stanchi, più vulnerabili allo stress.
Il problema è amplificato dal tempo passato davanti agli schermi, soprattutto nelle ore serali. La luce intensa del computer o della televisione comunica al cervello che “non è ancora ora di dormire”, interferendo con la produzione di melatonina e con la capacità di disattivare gradualmente il sistema nervoso. E quando andiamo a letto con lo smartphone in mano, portiamo con noi anche tutte le sue notifiche, informazioni e stimoli non elaborati. Il risultato? Un sonno meno profondo, più risvegli notturni e maggiore anisao al mattino.
Infine, c’è un elemento spesso sottovalutato: il sovraccarico decisionale. Tra lavoro, messaggi, social, email, appuntamenti, scadenze e notifiche, ogni giorno prendiamo centinaia di micro-decisioni. Questo crea un affaticamento mentale che il nostro sistema non è progettato per sostenere a lungo senza pause. E quando il cervello si sente “sovraccarico”, l'ansia trova terreno fertile.
Cosa possiamo fare per controllare e ridurre l'ansia
La buona notizia è che per ridurre l'ansia non servono cambiamenti drastici: spesso bastano piccoli aggiustamenti inseriti nella routine quotidiana.
Gli psicologi suggeriscono, ad esempio, di evitare di iniziare la giornata con il telefono in mano. Concedersi anche solo dieci o quindici minuti di “risveglio lento”, senza notifiche né stimoli digitali, aiuta il sistema nervoso a non attivarsi subito in modalità allerta.
Allo stesso modo, introdurre brevi pause durante la giornata (anche solo una manciata di secondi per fare stretching, chiudere gli occhi e fare un paio di respiri profondi) permette al corpo di ritrovare un ritmo più regolare e meno reattivo.
Un altro accorgimento utile riguarda le notifiche: limitarle significa ridurre quel flusso costante di micro-sollecitazioni che mantiene la mente in tensione.
Anche la gestione degli schermi serali può fare una grande differenza: tenere il telefono lontano dal viso o ridurre il tempo trascorso online prima di dormire aiuta il cervello a produrre melatonina e a prepararsi al riposo.
Infine, muoversi un po’ ogni giorno, anche per pochi minuti, contribuisce a sciogliere la tensione accumulata e a rimettere in circolo energie più equilibrate. È un modo semplice per ricordare al corpo che non deve restare sempre in modalità emergenza: può rallentare, respirare, ritrovare il proprio centro.
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Ecco il segreto per impacchettare i regali di Natale in 4 mosse

Impacchettare i regali di Natale per molti è un task più difficile e impegnativo che scegliere e comprare un pensiero per tutti.
Nonostante la sua apparente semplicità, l’idea di carta stropicciata, scotch visibile e fiocchi sbilenchi può mettere in crisi tutti, ma soprattutto gli amanti della precisione con poca dimestichezza coi lavoretti manuali.
La buona notizia però è impacchettare i regali di Natale in modo ordinato ed elegante non richiede talento artistico né materiali costosi, ma solo un po’ di metodo e qualche accorgimento pratico.
Con pochi passaggi mirati e un approccio più attento ai dettagli, anche il pacchetto più semplice può trasformarsi in una confezione curata e armoniosa, capace di valorizzare il regalo e di fare la una bellissima figura sotto l’albero, senza l’effetto improvvisato dell’ultimo minuto.
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Come impacchettare i regali di Natale: i consigli da seguire passo dopo passo
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1. Scegliere carta e materiali (pochi, ma giusti)
Il primo errore quando si cerca di capire come impacchettare i regali è pensare che servano mille decorazioni. In realtà, meno materiali si usano, più il pacchetto risulta elegante.
La scelta della carta è fondamentale: meglio una carta leggermente più spessa, facile da piegare e meno soggetta a strapparsi. Le carte troppo sottili o lucide, invece, tendono a segnarsi subito e a rendere le pieghe imprecise.
Per andare sul sicuro, puntate su colori neutri o naturali (come carta kraft, bianco, verde bosco, rosso scuro) e abbinate un solo elemento decorativo: uno spago, un nastro in tessuto, un filo dorato. Anche materiali semplici come carta da pacchi e spago da cucina possono diventare molto chic se usati con coerenza.
2. Tagliare e piegare con precisione (il passaggio che fa la differenza)
Uno dei segreti di come impacchettare i regali bene è la precisione. Prima di tutto, misurate la carta appoggiando il regalo al centro e assicurandovi che i lati coprano completamente l’oggetto senza eccessi. Troppa carta rende difficile gestire le pieghe, mentre troppo poca vi costringerà a rattoppare all’ultimo minuto.
Quando piegate, fatelo con calma: passate il dito lungo i bordi per segnare le pieghe e ottenere linee nette. Anche i lati corti vanno chiusi con ordine, piegando prima verso l’interno e poi verso il centro.
Questo passaggio, spesso sottovalutato, è quello che trasforma un pacchetto “fatto in fretta” in uno visivamente pulito.
3. Chiudere bene (e nascondere lo scotch)
Un altro punto chiave di per impacchettare i regali di Natale alla perfezione è la chiusura. Lo scotch serve, ma non deve mai essere protagonista. Usatelo solo dove serve davvero e cercate di nasconderlo all’interno del pacchetto o sotto le pieghe. Se la carta è stata tagliata correttamente, basteranno pochissimi pezzetti.
Il resto del lavoro può farlo il nastro o lo spago: un giro semplice, un nodo ben stretto e magari un doppio passaggio intorno al pacchetto sono più che sufficienti.
Evitate fiocchi troppo grandi o complessi se non siete pratiche: un nodo pulito risulta sempre più elegante di un fiocco sproporzionato.
4. Il dettaglio finale che personalizza davvero il regalo
L’ultimo passaggio è quello che rende il pacchetto unico. Non serve esagerare: un solo dettaglio basta. Un bigliettino scritto a mano, un rametto di pino, una fettina d’arancia essiccata, un’etichetta in carta riciclata.
Il consiglio è di scegliere un dettaglio coerente con il resto del pacchetto e ripeterlo su tutti i regali: questo crea un effetto armonioso sotto l’albero e dà subito l’idea di cura e attenzione.
Alla fine, imparare come impacchettare i regali di Natale non significa puntare alla perfezione, ma dedicare qualche minuto in più a un gesto che parla di tempo e presenza. Ed è proprio questo, spesso, il regalo più bello da ricevere.
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