Cosa fare a Roma nel weekend del 18 e 19 giugno

roma heroalto cocktail bar ph Beatrice Flori
Cosa fare a Roma questo fine settimana di metà Giugno? Ecco tutti gli appuntamenti in programma tra festival, eventi e concerti

Ecco cosa fare a Roma nel weekend: benessere, cibo, vino, musica e fotografia. Ce ne è per tutti i gusti.

Dopo il successo delle edizioni precedenti, anche questa estate si rinnova la rassegna di yoga ideata da ViVi a Villa Pamphili: VIVI il saluto al sole.

Da stasera a domenica all’Orto Botanico torna la kermesse tutta dedicata ai vitigni autoctoni d’Italia, Roma Hortus Vini, tra degustazioni, incontri con i produttori, street food, musica, performance teatrali e laboratori.

Nuovo indirizzo da provare per un aperitivo o una cena speciale? Il ristorante Oliva e il cocktail bar Alto del nuovissimo hotel The First Musica in Prati.

Allo Stadio Olimpico è tempo di grande musica con il concerto di Francesco De Gregori e Antonello Venditti.

Vi raccontiamo tutto, di seguito i dettagli.

Cosa fare a Roma nel weekend del 18 e 19 giugno

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oliva restaurant ph Beatrice Flori

Nuove aperture

L’impatto visivo che si ha salendo in cima alla terrazza panoramica del nuovissimo The First Musica (talmente nuovo che il boutique hotel di Lungotevere dei Mellini 17 ancora non ha inaugurato le camere) in effetti potrebbe distogliere da tutto il resto.

Talmente meravigliosa la vista che lascia, banale ma vero, senza fiato. Eppure le sorprese non finiscono perché le proposte culinarie e non solo (a breve sarà lanciata una speciale cocktail list) si difendono egregiamente e tengono testa a un panorama che spazia da Trinità dei Monti all’Altare della Patria.

E non a caso si chiama Alto il cocktail bar di questo 5 stelle ultimo arrivato del gruppo The Pavilions Rome, dopo The First Arte e The First Dolce.

Il posto ideale per un aperitivo o un dopocena che delizia vista ma e palato: in carta anche una sorpresa, la collaborazione con Jacopo Mercuro patron di 180 Gr.

E allora spazio alla pizza (fritta e non) ma anche a proposte più ricercate come ostriche e caviale. In carta anche carpaccio di pesce, mini burger, Club sandwich, alici del Cantabrico con pane e burro, prosciutto e bufala.

Di accompagno all’aperitivo, oltre ad assaggi di pizza, bites che si rinnovano in continuazione come i cannoli ripieni di ricotta e tartare, e alcuni punti fermi tra cui supplì alla romana e olive.

Da bere vengono serviti cocktail (Spritz, Americano, Moscow Mule solo per citarne alcuni), vini al calice, champagne e prosecco.  

La vista (e la cucina neanche a dirlo) non è da meno scendendo di un piano: da Oliva, il ristorante guidato dall’executive chef Fabio Pecelli – tra le passate esperienze, Niko Romito, De Russie, Giuda Ballerino, All’Oro, Pastificio San Lorenzo, Caffè Propaganda – si può mangiare all’interno (una trentina di coperti) che si caratterizza per le spaziose vetrate o nel giardino d’inverno (una ventina di posti a sedere).

Il nome del ristorante fa riferimento a un prodotto d’eccellenza italiano come l’olio d’oliva (presto ci sarà anche una carta dedicata) non per ragioni casuali.

Perché l’intento del giovane chef romano è proprio quello di far riscoprire sapori e ricette della tradizione che spesso sono state tralasciate negli ultimi tempi per fare spazio a mode e tendenze.

Una volta seduti si comincia subito con pane e focaccia fatti in casa accompagnati da paté di olive.

Tra gli antipasti Uova di gallina Livornese alla Picchiapò, Carpaccio di manzo, senape, parmigiano, erbe di campo oppure Vitello tonnato (quest’ultimo dalla morbidezza eccezionale).

A seguire Bottoni ripieni di burrata, cozze, ceci, pomodoro (da non perdere), Mezzemaniche Cacio e Pepe, Linguine al pesto fatto in casa e poi Costolette di Agnello, yogurt greco, piselli, Costoletta di Vitello alla milanese, Polletto al mattone, patate arrosto, Spiedino di pesci e molluschi.

Gli amanti del tiramisù saranno felici di sapere che ne mangeranno una versione memorabile: l’Ovo...misú, riproduzione di un uovo con guscio alla meringa e interno di mascarpone, caffè e cacao.

Il menu cambia ogni tre mesi per seguire la stagionalità dei prodotti: “Da noi è l’orto che fa il menu”, rivela Pecelli che annuncia a breve anche una new entry in cucina, la griglia.

E se i piatti cambiano la filosofia resta sempre la stessa: una cucina che dietro una apparente semplicità cela una meticolosa ricerca di materie prime e approfondite lavorazioni.

Una menzione particolare anche al personale di sala che segue con grande professionalità e attenzione il cliente.

Indirizzo: Lungotevere dei Mellini 27

Orari Oliva: tutti i giorni dalle 19.30 alle 23.00

yoga al vivi bistrot

Yoga

Con l’arrivo dell’estate si rinnova l’appuntamento con lo yoga gratuito a Villa Pamphili organizzato da ViVi Bistrot.

Quest’anno VIVI il saluto al sole (IX edizione) sarà in programma fino all’11 settembre, dal martedì alla domenica alle 19.00 e alle 20.00: le lezioni di yoga saranno rivolte a tutti i livelli di preparazione e non mancheranno anche le occasioni per i più piccoli, come Yoga Bimbi a cura di YogAyur.

Per partecipare è necessario portare il proprio tappetino e iscriversi alla VIVI Green Card sul sito VIVI.

E dopo la pratica ci si potrà fermare per un aperitivo o una cena, all’insegna di piatti sani e leggeri, da ViVi immersi nel verde di Villa Pamphili.

Roma Hortus Vini Wine Listening (1)-2

Festival

L’Orto Botanico torna a ospitare la manifestazione tutta dedicata ai vitigni autoctoni ideata per far scoprire, a tutti gli appassionati e professionisti del settore, i migliori vini italiani in purezza: Roma Hortus Vini (terza edizione).

La kermesse, a cura di Sens Eventi e I Migliori Vini Italiani, si terrà fino a domenica, dal tramonto fino a notte inoltrata, nel meraviglioso giardino botanico di Trastevere.

Anche quest’anno sarà ricco il programma tra degustazioni guidate, incontri con i produttori, pièces teatrali, musica e laboratori per i bambini.

A fare da cornice il Vigneto Italia, una vera e propria biblioteca del patrimonio vitivinicolo del nostro paese, impiantata nel 2018 da Luca Maroni, che racchiude ben 155 cultivar di vitigni autoctoni provenienti da tutte le regioni coltivate con tecniche di agronomia biodinamica, a basso impatto ecologico, dagli operatori scientifici dell’Orto Botanico in partnership con Vivai Coperativi Rauscedo.

Ai banchi d’assaggio saranno presenti ben cento aziende, con oltre trecento etichette in degustazione, provenienti da diverse regioni.

La Fontana dei Tritoni diventerà il palcoscenico ideale per Musica nel Parco, performance musicali dei diversi gruppi che intratterranno il pubblico con un ampio repertorio che spazierà dal barocco classico alla musica contemporanea, passando attraverso lo swing.

Sempre la musica sarà la protagonista di Wine Listening, esperienze finalizzate a far sprigionare le sensazioni abbinando a un buon calice di vino la giusta melodia fruibile attraverso delle cuffie per ridurre a zero l’impatto acustico.

Come lo scorso anno, sui gradini della Fontana degli Undici Zampilli, torneranno le pillole teatrali di Michele La Ginestra.

Da non perdere la “dégustazion sur l’herbe” sul prato accanto al Vigneto Italia, guidata da Luca Maroni, analista sensoriale esperto di vino e autore della guida I Migliori Vini Italiani.

Sarà lui a condurre i partecipanti attraverso i profumi, le botaniche e gli aromi delle etichette monovitigno selezionate, con spiegazioni coinvolgenti, semplici e appassionate tra aneddoti, storie e analisi olfattive e gustative.

Orari: stasera e domani dalle 18.00 alle 24.00; domenica dalle 18.00 alle 22.00

Indirizzo: Largo Cristina di Svezia 23 A.

Biglietto intero: 30 euro

venditti-de-gregori

Musica

Domani sera allo Stadio Olimpico prenderà il via il tour Venditti & De Gregori (fino al 5 settembre in tutta Italia, ultima tappa Brescia): uno spettacolo in cui i due cantautori saliranno sul palco insieme per riproporre i loro più grandi successi.

E per chi se lo perdesse la tappa successiva sarà Ferrara il 7 luglio.

5. Terme di Vulci

Idee fuori porta

Al Terme di Vulci Glamping & Spa, a pochi chilometri dal Parco Archeologico di Vulci nel cuore della Maremma laziale, domani inaugura IDRAA one day Festival, una giornata di musica e water performance.

Da mezzogiorno a mezzanotte si potrà assistere a diverse esibizioni tra cui i cui i dj set di Polonius e La Musa II.

Alle ore 20.00 un immaginario fantastico: grazie a dei microfoni subacquei saranno riprodotte le voci delle due performer Francesca Mariano (artista del movimento e del suono) e Siet Phorae (artista visiva), come se provenissero dagli abissi.

L’appuntamento sarà il primo di una serie di eventi organizzati dalle Terme che, sabato 25 giugno, inaugurerà la stagione del bagno termale in notturna (19.30 – 23.30), per poter godere delle piscine durante le notti estive illuminati dalla luce delle stelle.

Indirizzo: via delle Terme, 01011 Riminino (VT)

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Enogastronomia

Domenica si conclude la 19esima edizione di Vinòforum – Lo Spazio del Gusto, tra grandi etichette e cucina d’autore.

La kermesse al parco di Tor di Quinto vede la partecipazione di oltre 800 cantine italiane ed estere, chef stellati, enoteche e realtà gastronomiche in uno spazio di 12mila metri quadri a poca distanza da Ponte Milvio.

Tanti i contenuti di questa edizione, tra cui la collaborazione tra Vinòforum e Food & Wine Italia, una delle testate internazionali più importanti del mondo del cibo e del vino che ha selezionato i 30 chef provenienti da tutta Italia per i temporary restaurant, che rappresentano le categorie Casual, Fine Dining, Veg, Internazionale, Mare, Street Food Gourmet.

Food & Wine Italia si è occupata anche di scegliere i dieci grandi chef protagonisti delle esclusive The Night Dinner: dieci cene, una per ogni serata della kermesse, con posti limitati e disponibili solo su prenotazione, in cui gli ospiti avranno la possibilità di vivere un’esperienza unica con chef che presenteranno tre piatti abbinati alla mixology firmata da Massimo D’Addezio.

E poi per questa edizione Vinòforum inaugura un nuovo palcoscenico dedicato alla Pizza d’Autore e realizzato con la collaborazione di Pizza&Pasta Italiana.

Orari: stasera e domani 19.00 - 01.00. Domenica 19.00-24.00.

Indirizzo: Parco di Tor di Quinto

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Fotografia

Una raccolta di trenta scatti originali e firmati, ad opera di alcuni tra i più grandi maestri della fotografia, resi accessibili a tutti.

Libraccio (catena di librerie indipendenti) di via Nazionale 254/255, conclusi i lavori di restyling, offre l’opportunità di ammirare e acquistare pezzi rari.

Da Cornell Capa a Henri Cartier-Bresson fino agli italiani Giacomelli e Dondero, nomi che hanno fatto la storia della fotografia mondiale e che saranno a disposizione di appassionati e collezionisti fino a domenica.

Sarà possibile ammirare e acquistare, Sophia Loren ritratta da Carlo Alberto Cocchi, Pier Paolo Pasolini visto attraverso gli occhi di Mario Dondero, Freddie Mercury immortalato da Paul Natkin e The Doors da Ethan Russell.

Orari: oggi e domani dalle 10.00 alle 20.00, domenica dalle 10.00 alle 13.30 e dalle 16.00 alle 20.00.

Indirizzo: via Nazionale 254/255.

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Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la scelta

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La preferenza tra pandoro e panettone dice molto del nostro rapporto con semplicità, complessità e cambiamento: cosa dice la psicologia

C’è una scelta che, durante le feste, ritorna con puntualità quasi rituale sulle nostre tavole: pandoro o panettone? 

Apparentemente banale, questa preferenza divide gusti e abitudini familiari da generazioni, ma può essere letta anche come un piccolo segnale del nostro modo di vivere il Natale.

Al di là delle mode e delle infinite varianti artigianali, il dolce delle feste resta un simbolo potente; legato all’idea di comfort, tradizione e piacere condiviso.

Senza voler trasformare una scelta gastronomica in un test di personalità, è interessante osservare come la psicologia attribuisca al cibo un valore emotivo e identitario.

Preferire il pandoro o il panettone non svela i nostri segreti più nascosti, ma può raccontare qualcosa del nostro rapporto con la semplicità, la complessità e il bisogno di rassicurazione o di varietà, proprio nel periodo dell’anno in cui queste dinamiche emergono con più forza.

**Le 5 personalità che si trovano durante le vacanze di Natale: quale siete?**

Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la vostra scelta 

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pandoro o panettone

Se siete team pandoro

Chi è team pandoro spesso cerca nel Natale (e nel cibo) una forma di rassicurazione.

Il pandoro è lineare e senza sorprese: stesso sapore, stessa consistenza, stesso rituale ogni anno. Psicologicamente, questa scelta può riflettere una personalità che ama le cose chiare, riconoscibili, che funzionano senza troppe complicazioni.

Il pandoro piace a chi tende a preferire il comfort emotivo alla sperimentazione, a chi trova benessere nella ripetizione e nelle tradizioni così come sono. Non è una chiusura al nuovo, ma un bisogno di stabilità: in un periodo già carico di stimoli, impegni e aspettative, scegliere qualcosa di semplice diventa un modo per alleggerire.

È la scelta di chi nel Natale cerca una pausa dal rumore, più che un’esperienza da esplorare. Un dolce che non chiede di essere interpretato, ma solo gustato.

Se siete team panettone

Chi invece è team panettone tende ad avere un rapporto più fluido con la varietà e l’imprevisto.

Il panettone è stratificato, imperfetto, pieno di elementi diversi che convivono insieme: dolcezza, acidità, consistenze differenti. Non è mai identico a sé stesso, e forse è proprio questo il suo fascino.

Dal punto di vista psicologico, chi lo preferisce è spesso più aperto al cambiamento, meno infastidito dalle sfumature della vita e più attratto dalle esperienze complesse. Scegliere il panettone significa anche accettare ciò che non piace a tutti (uvetta e canditi) ma che fa parte del “pacchetto”. Un atteggiamento che racconta tolleranza, adattabilità e curiosità.

Il panettone è il dolce di chi vive le feste come un momento di convivialità vera, fatta di differenze che si incontrano. Di chi ama mescolare, provare, cambiare versione ogni anno. È la scelta di chi non cerca solo conforto, ma anche stimoli, storie, contaminazioni.

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Questi comportamenti quotidiani (apparentemente normali) peggiorano l'ansia senza che ce ne accorgiamo

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Molti comportamenti che consideriamo normali possono attivare ansia e stress continuo: ecco cosa accade al nostro sistema nervoso

Ci sono giornate in cui non sappiamo spiegare bene perché ci sentiamo irritabili, sotto pressione, come se il corpo corresse più veloce della testa. Spesso diamo la colpa al lavoro, ai ritmi frenetici della vita, ai colleghi anticipatici, al meteo o semplicemente al periodo dell’anno.

Può essere però che a contribuire a questa sensazione ci siano abitudini minuscole, talmente automatiche da non farci più caso. 

Secondo diversi terapeuti, molte delle nostre routine quotidiane (dal modo in cui iniziamo la nostra gioranta al modo in cui usiamo lo smartphone) attivano il sistema nervoso senza che ce ne rendiamo conto. E così un po’ alla volta, giorno dopo giorno, contribuiscono a rafforzare quell'ansia, quella tensione di fondo costante che sembra arrivare “dal nulla” ma che in realtà ha radici molto concrete.

Niente allarmismi: la buona notizia è che, una volta identificate, queste micro-abitudini si possono correggere con piccoli cambiamenti sostenibili. E gli effetti sul benessere mentale possono essere sorprendenti.

**5 frasi da non dire mai a una persona ansiosa (e cosa dire invece)**

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Il telefono al risveglio, il multitasking continuo e quelle “micro-scosse” che attivano il sistema nervoso

Molti comportamenti che ci sembrano innocui sono, in realtà, tra i principali responsabili dell’ansia quotidiana.

Il primo della lista? Guardare il telefono appena svegli. Quello che sembra un gesto normale, controllare notifiche, messaggi, social, non dà al cervello il tempo di passare gradualmente dal sonno alla veglia. Al contrario, lo espone immediatamente a un flusso di informazioni, stimoli e richieste che attivano la risposta allo stress già dal primo minuto della giornata.

A questo si aggiunge il nostro stile di vita iper-veloce: multitasking costante, pause saltate, pasti mangiati in fretta o direttamente rimandati, riunioni che si accavallano, email che arrivano a raffica. Corpo e mente non hanno mai un vero momento per rallentare e ricalibrarsi. È la condizione perfetta per alimentare ansia, stress e irritabilità.

Anche i micro-stress ripetuti, come le notifiche del telefono o l’email che lampeggia sullo schermo del pc, hanno un impatto maggiore di quanto pensiamo. Funzionano come piccole scosse al cervello; brevi, ma continue. Il risultato? Il sistema nervoso resta in iper-attivazione, come se fosse sempre pronto a reagire a una minaccia, anche quando in realtà non c’è.

Non è un caso che molte persone raccontino di “non riuscire più a rilassarsi davvero”: il corpo rimane in modalità fight or flight anche mentre siamo seduti sul divano. Una condizione sottile, invisibile, ma che alimenta anisao a lungo termine.

Poco sonno, troppi schermi e una routine che non rispetta i ritmi naturali

Un altro fattore chiave è il sonno. Quando dormiamo troppo poco (o male) le aree del cervello che regolano le emozioni diventano più reattive. E così, ciò che in un giorno normale sarebbe un piccolo fastidio (una mail urgente, un imprevisto, una discussione) diventa un detonatore emotivo. Siamo più suscettibili, più stanchi, più vulnerabili allo stress.

Il problema è amplificato dal tempo passato davanti agli schermi, soprattutto nelle ore serali. La luce intensa del computer o della televisione comunica al cervello che “non è ancora ora di dormire”, interferendo con la produzione di melatonina e con la capacità di disattivare gradualmente il sistema nervoso. E quando andiamo a letto con lo smartphone in mano, portiamo con noi anche tutte le sue notifiche, informazioni e stimoli non elaborati. Il risultato? Un sonno meno profondo, più risvegli notturni e maggiore anisao al mattino.

Infine, c’è un elemento spesso sottovalutato: il sovraccarico decisionale. Tra lavoro, messaggi, social, email, appuntamenti, scadenze e notifiche, ogni giorno prendiamo centinaia di micro-decisioni. Questo crea un affaticamento mentale che il nostro sistema non è progettato per sostenere a lungo senza pause. E quando il cervello si sente “sovraccarico”, l'ansia trova terreno fertile.

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Cosa possiamo fare per controllare e ridurre l'ansia

La buona notizia è che per ridurre l'ansia non servono cambiamenti drastici: spesso bastano piccoli aggiustamenti inseriti nella routine quotidiana.

Gli psicologi suggeriscono, ad esempio, di evitare di iniziare la giornata con il telefono in mano. Concedersi anche solo dieci o quindici minuti di “risveglio lento”, senza notifiche né stimoli digitali, aiuta il sistema nervoso a non attivarsi subito in modalità allerta.

Allo stesso modo, introdurre brevi pause durante la giornata (anche solo una manciata di secondi per fare stretching, chiudere gli occhi e fare un paio di respiri profondi) permette al corpo di ritrovare un ritmo più regolare e meno reattivo.

Un altro accorgimento utile riguarda le notifiche: limitarle significa ridurre quel flusso costante di micro-sollecitazioni che mantiene la mente in tensione.

Anche la gestione degli schermi serali può fare una grande differenza: tenere il telefono lontano dal viso o ridurre il tempo trascorso online prima di dormire aiuta il cervello a produrre melatonina e a prepararsi al riposo.

Infine, muoversi un po’ ogni giorno, anche per pochi minuti, contribuisce a sciogliere la tensione accumulata e a rimettere in circolo energie più equilibrate. È un modo semplice per ricordare al corpo che non deve restare sempre in modalità emergenza: può rallentare, respirare, ritrovare il proprio centro.

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Ecco il segreto per impacchettare i regali di Natale in 4 mosse

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Una guida pratica per capire come impacchettare i regali di Natale in modo ordinato, elegante e senza stress inutile

Impacchettare i regali di Natale per molti è un task più difficile e impegnativo che scegliere e comprare un pensiero per tutti.

Nonostante la sua apparente semplicità, l’idea di carta stropicciata, scotch visibile e fiocchi sbilenchi può mettere in crisi tutti, ma soprattutto gli amanti della precisione con poca dimestichezza coi lavoretti manuali.

La buona notizia però è impacchettare i regali di Natale in modo ordinato ed elegante non richiede talento artistico né materiali costosi, ma solo un po’ di metodo e qualche accorgimento pratico.

Con pochi passaggi mirati e un approccio più attento ai dettagli, anche il pacchetto più semplice può trasformarsi in una confezione curata e armoniosa, capace di valorizzare il regalo e di fare la una bellissima figura sotto l’albero, senza l’effetto improvvisato dell’ultimo minuto.

**5 trucchi per scrivere bigliettini di auguri di Natale originali (senza chiedere a ChatGPT)**

Come impacchettare i regali di Natale: i consigli da seguire passo dopo passo

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regali di natale 2025

1. Scegliere carta e materiali (pochi, ma giusti)

Il primo errore quando si cerca di capire come impacchettare i regali è pensare che servano mille decorazioni. In realtà, meno materiali si usano, più il pacchetto risulta elegante.

La scelta della carta è fondamentale: meglio una carta leggermente più spessa, facile da piegare e meno soggetta a strapparsi. Le carte troppo sottili o lucide, invece, tendono a segnarsi subito e a rendere le pieghe imprecise.

Per andare sul sicuro, puntate su colori neutri o naturali (come carta kraft, bianco, verde bosco, rosso scuro) e abbinate un solo elemento decorativo: uno spago, un nastro in tessuto, un filo dorato. Anche materiali semplici come carta da pacchi e spago da cucina possono diventare molto chic se usati con coerenza.

2. Tagliare e piegare con precisione (il passaggio che fa la differenza)

Uno dei segreti di come impacchettare i regali bene è la precisione. Prima di tutto, misurate la carta appoggiando il regalo al centro e assicurandovi che i lati coprano completamente l’oggetto senza eccessi. Troppa carta rende difficile gestire le pieghe, mentre troppo poca vi costringerà a rattoppare all’ultimo minuto.

Quando piegate, fatelo con calma: passate il dito lungo i bordi per segnare le pieghe e ottenere linee nette. Anche i lati corti vanno chiusi con ordine, piegando prima verso l’interno e poi verso il centro.

Questo passaggio, spesso sottovalutato, è quello che trasforma un pacchetto “fatto in fretta” in uno visivamente pulito.

3. Chiudere bene (e nascondere lo scotch)

Un altro punto chiave di per impacchettare i regali di Natale alla perfezione è la chiusura. Lo scotch serve, ma non deve mai essere protagonista. Usatelo solo dove serve davvero e cercate di nasconderlo all’interno del pacchetto o sotto le pieghe. Se la carta è stata tagliata correttamente, basteranno pochissimi pezzetti.

Il resto del lavoro può farlo il nastro o lo spago: un giro semplice, un nodo ben stretto e magari un doppio passaggio intorno al pacchetto sono più che sufficienti.

Evitate fiocchi troppo grandi o complessi se non siete pratiche: un nodo pulito risulta sempre più elegante di un fiocco sproporzionato.

4. Il dettaglio finale che personalizza davvero il regalo

L’ultimo passaggio è quello che rende il pacchetto unico. Non serve esagerare: un solo dettaglio basta. Un bigliettino scritto a mano, un rametto di pino, una fettina d’arancia essiccata, un’etichetta in carta riciclata. 

Il consiglio è di scegliere un dettaglio coerente con il resto del pacchetto e ripeterlo su tutti i regali: questo crea un effetto armonioso sotto l’albero e dà subito l’idea di cura e attenzione.

Alla fine, imparare come impacchettare i regali di Natale non significa puntare alla perfezione, ma dedicare qualche minuto in più a un gesto che parla di tempo e presenza. Ed è proprio questo, spesso, il regalo più bello da ricevere.

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Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, più comfort, più tecnologia

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen DESKNuovo SUV C5 Aircross Citroen MOBILE
È il SUV più grande, confortevole e tecnologico mai prodotto da Citroën. Il compagno di viaggio più comodo e versatile della sua classe, pensato per chi desidera vivere ogni viaggio all’insegna del benessere

Chi è al volante, guida rilassato. I passeggeri a bordo, intanto, si godono il viaggio in classe extra-comfort. Un’alchimia perfetta, frutto delle qualità distintive del Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, comfort, tecnologia, sostenibilità e accessibilità, il tutto made in Europe, a Rennes, in Francia, nello storico stabilimento del marchio.

Se nel sovraffollato mercato dei SUV farsi notare non è facile, la nuova ammiraglia Citroën non passa di certo inosservata. Non è solo per il restyling estetico, è anche per quell’evoluzione di sostanza che ha portato la vettura verso un’idea di funzionalità e di utilizzo superiore. In un mercato dove spesso ci si concentra solo sulle prestazioni o sul design delle linee, infatti, Citroën punta sull'ergonomia.

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen

Il risultato? Un SUV diverso da tutti gli altri, progettato per chi vive l’auto come un’estensione della propria casa, per chi affronta il traffico quotidiano o lunghi trasferimenti stradali e cerca un ambiente che "ammortizzi" non solo le buche, ma anche lo stress della giornata. Il modello è ideale per le famiglie, ma anche per il mercato B2B/fleet.

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Design più maturo e scolpito

Rispetto alle linee arrotondate del passato, il Nuovo SUV Citroën C5 Aircross adotta un volto più deciso e aerodinamico. Il frontale è stato completamente ridisegnato, sono nuovi i fari a LED e altri dettagli eleganti che ne esaltano il carattere e fanno la differenza.

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Un "tappeto volante"

Uno dei punti di forza della vettura è il sistema di sospensioni con smorzatori idraulici progressivi (Progressive Hydraulic Cushions®). In parole semplici? Significa che l’auto assorbe le buche e le irregolarità del terreno in modo fluido, regalando quella sensazione di "tappeto volante" tipica della tradizione Citroën.

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Come nel salotto di casa

Se il design esterno cattura l’occhio, è l’abitacolo del Nuovo SUV C5 Aircross a convincere definitivamente chi cerca un’esperienza di guida decompressiva. 

Citroën ha lavorato per trasformare l’interno in un vero e proprio "salotto". Il concetto di Sofa Design si traduce in sedute ampie e accoglienti, un’illuminazione ambientale estesa, la presenza di elementi d'arredo e l’uso di tessuti che riprendono i codici dell'interior design.

A seconda degli allestimenti, l’uso dell’Alcantara o della pelle con impunture a contrasto non serve solo all'estetica, ma trasmette una sensazione tattile di calore.

Sotto il rivestimento superficiale, i sedili nascondono uno strato di 15 mm di schiuma strutturata che evita l'effetto di "affossamento" tipico delle sedute troppo morbide, garantendo sostegno posturale anche dopo ore di viaggio.

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Accanto alla comodità, il sistema di Ambient Lighting - illuminazione d’ambiente - definisce l’atmosfera desiderata a bordo: i punti luce discreti posizionati nei vani portaoggetti, nel tunnel centrale e lungo la plancia creano una luce soffusa che riduce l’affaticamento visivo durante la guida notturna. 

Questa "bolla luminosa" esalta i volumi dell'abitacolo e aumenta la percezione di spazio e protezione, rendendo l'ambiente accogliente come una stanza ben illuminata.

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Tutto a portata di mano

L’ottimizzazione dell’ergonomia sul Nuovo SUV C5 Aircross passa per una riprogettazione della console centrale, ora più pulita e razionale. 

La seduta è alta per dominare la strada, ma qui è stata affinata per garantire che ogni comando sia dove il conducente si aspetta di trovarlo. Il nuovo posizionamento dello schermo da 10" è studiato per essere perfettamente in linea con lo sguardo, riducendo i movimenti della testa e permettendo di mantenere la massima concentrazione sulla guida. L'obiettivo è semplice: fare in modo che il conducente abbia tutte le informazioni davanti a sé e a portata di mano, in modo da poter guidare in tranquillità e ridurre lo stress, con l'ausilio di schermi digitali che offrono chiarezza e grafica accattivante. 

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Gamma completamente elettrificata

Per la prima volta anche 100% elettrico, Nuovo SUV C5 Aircross è disponibile in due versioni, la più equilibrata e accessibile Comfort Range, dotata di un motore da 210 CV / 157 kW abbinato a una batteria da 73 kWh, per un'autonomia di 520 km, e la Long Range, con motore da 230 CV/170 kW e una batteria da 97 kWh, presto ordinabile, che offrirà un’eccezionale autonomia di 680 km.

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