Cosa fare a Roma nel weekend del 9 e 10 luglio

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Cosa fare a Roma questo fine settimana di luglio? Ecco tutti gli appuntamenti in programma tra cibo, festival e spettacoli.

Gli eventi da non perdere questo weekend nella Capitale in versione estiva.

Al Foro Italico è tornato l’appuntamento gastronomico con Taste of Roma, tra ristoranti e chef stellati.

Sarà un fine settimana anche di grandi concerti: sale l’attesa per i Maneskin domani al Circo Massimo, senza dimenticare i The Chemical Brothers e Fiorella Mannoia in scena questa sera.

Un indirizzo da provare per una fuga vicino Roma? Santa Lucia Maccarese, residenza agricola di charme con cucina a base di prodotti dell’orto.

Vi raccontiamo tutto, di seguito i dettagli.

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Da provare

Con la pandemia abbiamo realizzato che non c’è bisogno di andare in capo al mondo perché di angoli meravigliosi vicino a noi ce ne sono tanti, basta scoprirli.

Abbiamo capito quanto sia importante il contatto con la natura e l’assecondarne i ritmi, ritrovato il piacere di dimensioni più intime, il calore del contatto umano e il gusto dell’autenticità.  

E proprio alle porte di Roma c’è un posto che racchiude tutto questo: Santa Lucia Maccarese, residenza agricola eco-friendly (tra pannelli fotovoltaici, acqua calda da energia termica e postazione per la ricarica di veicoli elettrici) circondata dalla campagna ma a un passo dal mare, tra Fregene e Maccarese.

La natura qui fa da padrona tra profumi di macchia mediterranea, erbe aromatiche, piante mediterranee ed esotiche, accarezzate dalla brezza marina che arriva dal litorale.

La struttura è ospitata in quello che era un ex ovile e il progetto di ristrutturazione ha voluto proprio rispettare e valorizzare l’identità dell’edificio recuperando anche gli originali elementi costruttivi.

Arredi in legno, vasi in terracotta, oggetti in fibre naturali, lampade e cestini in paglia, tappeti in juta, cuscini, tende e tessuti in cotone naturale e mobilio originale marocchino caratterizzano non solo le otto stanze (di cui tre suites) ma anche il ristorante con prodotti dell’orto biologico - seimila metri quadri appena fuori il b&b.

Se l’estate è un piacere sedersi nei due dehors - uno con vista sulla piscina di acqua salata e l’altro sulla vasca idromassaggio – per i mesi più freddi c’è una sala interna con tanto di soppalco e tavolo sociale.

La piscina, dotata di sistema di nuoto controcorrente, dispone di comodi lettini a bordo vasca ed è riscaldata fino a 37 gradi in primavera ed autunno – periodo in cui si accendono i bracieri interrati in giardino dove poter organizzare piccole cene private intorno al fuoco.

La cucina proposta dal ristorante è genuina e basata sulla tradizione: pasta, pane e lievitati sono tutti fatti in casa e le uova biologiche. Le carni provengono dalla cooperativa limitrofa Testa di Lepre e i formaggi e salumi dalla Tuscia. L’olio extravergine d’oliva biologico è auto prodotto così come il miele.

Il menu segue la stagionalità e propone, tra i vari piatti, Bottoncino fatto in casa ripieno di mascarpone con asparagi e nocciole (in foto), Pollo alla diavola marinato allo Sryracha, Piccione agretti e ciliegie; Rollè di coniglio, bieta e il suo fondo; carne Tomahawk.

Tutti i dolci sono homemade – come il Tiramisù e il Cioccolato al latte, arachide salato e cacao –  e la cantina predilige i vitigni autoctoni (Cesanese, Violone, Nero Buono, Malvasia puntinata, solo per citarne alcuni).

Dalla campagna al mare in un soffio: per chi volesse trascorre qualche ora in spiaggia sono a disposizione lettini e ombrelloni al Controvento di Fregene.

Per i più dinamici non mancano, tra gli altri servizi offerti, passeggiate a cavallo e in bici e uscite in barca a vela.

Orari estivi ristorante: dal lunedì alla domenica aperti a cena, domenica aperti anche a pranzo; giorno di chiusura martedì

Indirizzo: via della Luna, Fregene (Roma)

LA NOUVELLE VAGUE DI RAYMOND CAUCHETIE

Mostra

A partire da domani e fino al 3 settembre le sponde del Tevere all’Isola Tiberina diventano una mostra a cielo aperto con immagini di film che rivivono nel lavoro di uno dei più grandi fotografi di scena della fine degli anni ’50: il parigino Raymond Cauchetier.

La Nouvelle Vague - – curata da Francesco Zizola – è parte del gemellaggio Roma-Parigi, città che fino al 13 luglio divideranno virtualmente lo stesso grande schermo: a Roma la prima edizione di Nouvelle Vague sul Tevere e a Parigi la prima edizione di Dolcevita-sur-Seine, festa romana di cinema, fotografia, teatro e musica sul Lungosenna.

Una programmazione congiunta, dibattiti in duplex e incontri a distanza riuniranno le rive dei due fiumi in una sola platea.

Orari: tutti i giorni dalle 18:00 alle 02:00

Indirizzo: piazza San Bartolomeo all’Isola

QUEEN MAKEDA ON THE RIVER- Panoramica-2

Cucina

Con l’arrivo dell’estate il ristorante Queen Makeda dall’Aventino si sposta all’Isola Tiberina per accompagnare con la sua proposta enogastronomica la 28ma edizione de L’Isola del Cinema (fino al 3 settembre): protagoniste le ricette del Meridione d’Italia.

La formula aperitivo prevede una consumazione beverage e un accompagnamento che comprende un cestino di fritti e un tagliere di salumi e formaggi.

Per chi si ferma per cena la proposta è un viaggio alla ricerca delle migliori ricette del Sud come il Tris di Friselle, Alici panate e panelle servite con composta di cipolla di Tropea e stracciatella di Andria, la Fileja fatta in casa con guanciale di maialino nero di Calabria, passata di pomodoro estivo, ’nduja e caciocavallo silano grattugiato.

A tutto questo si aggiungono i Paccheri alla Norma, gli Gnocchetti fatti in casa con farina di Iermano, pesce spada marinato, pomodorini datterino arrostiti serviti su crema di melanzane, ma anche la Stroncatura con stracciatella e colatura di alici e pangrattato dorato.

Fra i secondi le Bombette pugliesi, la Tagliata di maialino nero di Calabria, l’Involtino di pesce spada servito con caponata siciliana.

Per la parte beverage, non potrà mancare una selezione di birre alla spina, di cocktail e di vino, con la collaborazione di Roma Distribuzione.

E poi nel fine settimana Spaghetti a Mezzanotte, a seguire delle proiezioni cinematografiche.

Orari: dalle 18:00 alle 02:00

Indirizzo: Isola del Cinema - Isola Tiberina

Fiorella Mannoia

Musica

Stasera (ore 21.00) Fiorella Mannoia sarà in concerto nella Cavea dell’Auditorium Parco della Musica per La versione di Fiorella tour: ad accompagnare la cantante romana Diego Corradin alla batteria, Claudio Storniolo al pianoforte e alle tastiere, Luca Visigalli al basso, Max Rosati e Alessandro De Crescenzo alle chitarre, e Carlo Di Francesco alle percussioni e alla direzione musicale.

Biglietti: a partire da 35 euro.

Sempre stasera (ore 21.45) toccherà ai The Chemical Brothers a Rock in Roma all’Ippodromo delle Capannelle

Biglietti: intero 46 euro.

E domani grande attesa per il live dei Maneskin al Circo Massimo, una data da tutto esaurito con oltre 70mila biglietti venduti.

Chef Taste of Roma 2022 (2)-2

Festival

Dopo due anni di stop è tornata al Foro Italico la kermesse dedicata ai foodies: Taste of Roma, in programma fino a domenica.

Otto i ristoranti e gli chef presenti per tutta la durata della manifestazione: dagli stellati Idylio di Francesco Apreda, La Pergola di Heinz Beck, Acquolina di Daniele Lippi, proseguendo con nomi d’avanguardia come Aede con Fabrizio Cervellieri, Campocori Hotel Chapter con Alessandro Pietropaoli, Carter Oblio con Ciro Cucciniello, Adelaide dell’hotel Vilon Roma con Gabriele Muro e Acquasanta con Enrico Camponeschi.

Grande novità di questa edizione le due postazioni di cucina dove saranno presenti gli stellati Riccardo di Giacinto di All’Oro, Giuseppe di Iorio di Aroma Restaurant, Angelo Troiani del Convivio Troiani; Andrea Fusco di Taki Off, Stefano Marzetti di Mirabelle e Yamamoto Eiji di Sushisen con Sara Scarsella e Matteo Compagnucci di Sintesi, Mirko Di Mattia di Livello 1, Daniele Roppo de Il Marchese, Alessandro Borgo di Giulia Restaurant.

Taste è anche un appuntamento con il buon bere e protagonisti saranno due esponenti della vineria romana: Trimani e Buccone.

Tantissimi anche i talk e i laboratori nell’area Taste Hub, spazio in cui talenti del mondo food & beverage avranno l’occasione di relazionarsi con il grande pubblico e spiegare le proprie ricette.

Biglietti: a partire da 16 euro

Orari: venerdì dalle 19.00 alle 24.00. Sabato dalle 12.30 alle 16.30 e dalle 19 alle 24; domenica dalle 12.30 alle 16.30 e dalle 19 alle 24

Indirizzo: piazza Lauro De Bosis – viale del Foro Italico

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Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la scelta

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La preferenza tra pandoro e panettone dice molto del nostro rapporto con semplicità, complessità e cambiamento: cosa dice la psicologia

C’è una scelta che, durante le feste, ritorna con puntualità quasi rituale sulle nostre tavole: pandoro o panettone? 

Apparentemente banale, questa preferenza divide gusti e abitudini familiari da generazioni, ma può essere letta anche come un piccolo segnale del nostro modo di vivere il Natale.

Al di là delle mode e delle infinite varianti artigianali, il dolce delle feste resta un simbolo potente; legato all’idea di comfort, tradizione e piacere condiviso.

Senza voler trasformare una scelta gastronomica in un test di personalità, è interessante osservare come la psicologia attribuisca al cibo un valore emotivo e identitario.

Preferire il pandoro o il panettone non svela i nostri segreti più nascosti, ma può raccontare qualcosa del nostro rapporto con la semplicità, la complessità e il bisogno di rassicurazione o di varietà, proprio nel periodo dell’anno in cui queste dinamiche emergono con più forza.

**Le 5 personalità che si trovano durante le vacanze di Natale: quale siete?**

Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la vostra scelta 

(Continua sotto la foto)

pandoro o panettone

Se siete team pandoro

Chi è team pandoro spesso cerca nel Natale (e nel cibo) una forma di rassicurazione.

Il pandoro è lineare e senza sorprese: stesso sapore, stessa consistenza, stesso rituale ogni anno. Psicologicamente, questa scelta può riflettere una personalità che ama le cose chiare, riconoscibili, che funzionano senza troppe complicazioni.

Il pandoro piace a chi tende a preferire il comfort emotivo alla sperimentazione, a chi trova benessere nella ripetizione e nelle tradizioni così come sono. Non è una chiusura al nuovo, ma un bisogno di stabilità: in un periodo già carico di stimoli, impegni e aspettative, scegliere qualcosa di semplice diventa un modo per alleggerire.

È la scelta di chi nel Natale cerca una pausa dal rumore, più che un’esperienza da esplorare. Un dolce che non chiede di essere interpretato, ma solo gustato.

Se siete team panettone

Chi invece è team panettone tende ad avere un rapporto più fluido con la varietà e l’imprevisto.

Il panettone è stratificato, imperfetto, pieno di elementi diversi che convivono insieme: dolcezza, acidità, consistenze differenti. Non è mai identico a sé stesso, e forse è proprio questo il suo fascino.

Dal punto di vista psicologico, chi lo preferisce è spesso più aperto al cambiamento, meno infastidito dalle sfumature della vita e più attratto dalle esperienze complesse. Scegliere il panettone significa anche accettare ciò che non piace a tutti (uvetta e canditi) ma che fa parte del “pacchetto”. Un atteggiamento che racconta tolleranza, adattabilità e curiosità.

Il panettone è il dolce di chi vive le feste come un momento di convivialità vera, fatta di differenze che si incontrano. Di chi ama mescolare, provare, cambiare versione ogni anno. È la scelta di chi non cerca solo conforto, ma anche stimoli, storie, contaminazioni.

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Questi comportamenti quotidiani (apparentemente normali) peggiorano l'ansia senza che ce ne accorgiamo

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Molti comportamenti che consideriamo normali possono attivare ansia e stress continuo: ecco cosa accade al nostro sistema nervoso

Ci sono giornate in cui non sappiamo spiegare bene perché ci sentiamo irritabili, sotto pressione, come se il corpo corresse più veloce della testa. Spesso diamo la colpa al lavoro, ai ritmi frenetici della vita, ai colleghi anticipatici, al meteo o semplicemente al periodo dell’anno.

Può essere però che a contribuire a questa sensazione ci siano abitudini minuscole, talmente automatiche da non farci più caso. 

Secondo diversi terapeuti, molte delle nostre routine quotidiane (dal modo in cui iniziamo la nostra gioranta al modo in cui usiamo lo smartphone) attivano il sistema nervoso senza che ce ne rendiamo conto. E così un po’ alla volta, giorno dopo giorno, contribuiscono a rafforzare quell'ansia, quella tensione di fondo costante che sembra arrivare “dal nulla” ma che in realtà ha radici molto concrete.

Niente allarmismi: la buona notizia è che, una volta identificate, queste micro-abitudini si possono correggere con piccoli cambiamenti sostenibili. E gli effetti sul benessere mentale possono essere sorprendenti.

**5 frasi da non dire mai a una persona ansiosa (e cosa dire invece)**

(Continua sotto la foto)

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Il telefono al risveglio, il multitasking continuo e quelle “micro-scosse” che attivano il sistema nervoso

Molti comportamenti che ci sembrano innocui sono, in realtà, tra i principali responsabili dell’ansia quotidiana.

Il primo della lista? Guardare il telefono appena svegli. Quello che sembra un gesto normale, controllare notifiche, messaggi, social, non dà al cervello il tempo di passare gradualmente dal sonno alla veglia. Al contrario, lo espone immediatamente a un flusso di informazioni, stimoli e richieste che attivano la risposta allo stress già dal primo minuto della giornata.

A questo si aggiunge il nostro stile di vita iper-veloce: multitasking costante, pause saltate, pasti mangiati in fretta o direttamente rimandati, riunioni che si accavallano, email che arrivano a raffica. Corpo e mente non hanno mai un vero momento per rallentare e ricalibrarsi. È la condizione perfetta per alimentare ansia, stress e irritabilità.

Anche i micro-stress ripetuti, come le notifiche del telefono o l’email che lampeggia sullo schermo del pc, hanno un impatto maggiore di quanto pensiamo. Funzionano come piccole scosse al cervello; brevi, ma continue. Il risultato? Il sistema nervoso resta in iper-attivazione, come se fosse sempre pronto a reagire a una minaccia, anche quando in realtà non c’è.

Non è un caso che molte persone raccontino di “non riuscire più a rilassarsi davvero”: il corpo rimane in modalità fight or flight anche mentre siamo seduti sul divano. Una condizione sottile, invisibile, ma che alimenta anisao a lungo termine.

Poco sonno, troppi schermi e una routine che non rispetta i ritmi naturali

Un altro fattore chiave è il sonno. Quando dormiamo troppo poco (o male) le aree del cervello che regolano le emozioni diventano più reattive. E così, ciò che in un giorno normale sarebbe un piccolo fastidio (una mail urgente, un imprevisto, una discussione) diventa un detonatore emotivo. Siamo più suscettibili, più stanchi, più vulnerabili allo stress.

Il problema è amplificato dal tempo passato davanti agli schermi, soprattutto nelle ore serali. La luce intensa del computer o della televisione comunica al cervello che “non è ancora ora di dormire”, interferendo con la produzione di melatonina e con la capacità di disattivare gradualmente il sistema nervoso. E quando andiamo a letto con lo smartphone in mano, portiamo con noi anche tutte le sue notifiche, informazioni e stimoli non elaborati. Il risultato? Un sonno meno profondo, più risvegli notturni e maggiore anisao al mattino.

Infine, c’è un elemento spesso sottovalutato: il sovraccarico decisionale. Tra lavoro, messaggi, social, email, appuntamenti, scadenze e notifiche, ogni giorno prendiamo centinaia di micro-decisioni. Questo crea un affaticamento mentale che il nostro sistema non è progettato per sostenere a lungo senza pause. E quando il cervello si sente “sovraccarico”, l'ansia trova terreno fertile.

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Cosa possiamo fare per controllare e ridurre l'ansia

La buona notizia è che per ridurre l'ansia non servono cambiamenti drastici: spesso bastano piccoli aggiustamenti inseriti nella routine quotidiana.

Gli psicologi suggeriscono, ad esempio, di evitare di iniziare la giornata con il telefono in mano. Concedersi anche solo dieci o quindici minuti di “risveglio lento”, senza notifiche né stimoli digitali, aiuta il sistema nervoso a non attivarsi subito in modalità allerta.

Allo stesso modo, introdurre brevi pause durante la giornata (anche solo una manciata di secondi per fare stretching, chiudere gli occhi e fare un paio di respiri profondi) permette al corpo di ritrovare un ritmo più regolare e meno reattivo.

Un altro accorgimento utile riguarda le notifiche: limitarle significa ridurre quel flusso costante di micro-sollecitazioni che mantiene la mente in tensione.

Anche la gestione degli schermi serali può fare una grande differenza: tenere il telefono lontano dal viso o ridurre il tempo trascorso online prima di dormire aiuta il cervello a produrre melatonina e a prepararsi al riposo.

Infine, muoversi un po’ ogni giorno, anche per pochi minuti, contribuisce a sciogliere la tensione accumulata e a rimettere in circolo energie più equilibrate. È un modo semplice per ricordare al corpo che non deve restare sempre in modalità emergenza: può rallentare, respirare, ritrovare il proprio centro.

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Ecco il segreto per impacchettare i regali di Natale in 4 mosse

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Una guida pratica per capire come impacchettare i regali di Natale in modo ordinato, elegante e senza stress inutile

Impacchettare i regali di Natale per molti è un task più difficile e impegnativo che scegliere e comprare un pensiero per tutti.

Nonostante la sua apparente semplicità, l’idea di carta stropicciata, scotch visibile e fiocchi sbilenchi può mettere in crisi tutti, ma soprattutto gli amanti della precisione con poca dimestichezza coi lavoretti manuali.

La buona notizia però è impacchettare i regali di Natale in modo ordinato ed elegante non richiede talento artistico né materiali costosi, ma solo un po’ di metodo e qualche accorgimento pratico.

Con pochi passaggi mirati e un approccio più attento ai dettagli, anche il pacchetto più semplice può trasformarsi in una confezione curata e armoniosa, capace di valorizzare il regalo e di fare la una bellissima figura sotto l’albero, senza l’effetto improvvisato dell’ultimo minuto.

**5 trucchi per scrivere bigliettini di auguri di Natale originali (senza chiedere a ChatGPT)**

Come impacchettare i regali di Natale: i consigli da seguire passo dopo passo

(Continua sotto la foto)

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1. Scegliere carta e materiali (pochi, ma giusti)

Il primo errore quando si cerca di capire come impacchettare i regali è pensare che servano mille decorazioni. In realtà, meno materiali si usano, più il pacchetto risulta elegante.

La scelta della carta è fondamentale: meglio una carta leggermente più spessa, facile da piegare e meno soggetta a strapparsi. Le carte troppo sottili o lucide, invece, tendono a segnarsi subito e a rendere le pieghe imprecise.

Per andare sul sicuro, puntate su colori neutri o naturali (come carta kraft, bianco, verde bosco, rosso scuro) e abbinate un solo elemento decorativo: uno spago, un nastro in tessuto, un filo dorato. Anche materiali semplici come carta da pacchi e spago da cucina possono diventare molto chic se usati con coerenza.

2. Tagliare e piegare con precisione (il passaggio che fa la differenza)

Uno dei segreti di come impacchettare i regali bene è la precisione. Prima di tutto, misurate la carta appoggiando il regalo al centro e assicurandovi che i lati coprano completamente l’oggetto senza eccessi. Troppa carta rende difficile gestire le pieghe, mentre troppo poca vi costringerà a rattoppare all’ultimo minuto.

Quando piegate, fatelo con calma: passate il dito lungo i bordi per segnare le pieghe e ottenere linee nette. Anche i lati corti vanno chiusi con ordine, piegando prima verso l’interno e poi verso il centro.

Questo passaggio, spesso sottovalutato, è quello che trasforma un pacchetto “fatto in fretta” in uno visivamente pulito.

3. Chiudere bene (e nascondere lo scotch)

Un altro punto chiave di per impacchettare i regali di Natale alla perfezione è la chiusura. Lo scotch serve, ma non deve mai essere protagonista. Usatelo solo dove serve davvero e cercate di nasconderlo all’interno del pacchetto o sotto le pieghe. Se la carta è stata tagliata correttamente, basteranno pochissimi pezzetti.

Il resto del lavoro può farlo il nastro o lo spago: un giro semplice, un nodo ben stretto e magari un doppio passaggio intorno al pacchetto sono più che sufficienti.

Evitate fiocchi troppo grandi o complessi se non siete pratiche: un nodo pulito risulta sempre più elegante di un fiocco sproporzionato.

4. Il dettaglio finale che personalizza davvero il regalo

L’ultimo passaggio è quello che rende il pacchetto unico. Non serve esagerare: un solo dettaglio basta. Un bigliettino scritto a mano, un rametto di pino, una fettina d’arancia essiccata, un’etichetta in carta riciclata. 

Il consiglio è di scegliere un dettaglio coerente con il resto del pacchetto e ripeterlo su tutti i regali: questo crea un effetto armonioso sotto l’albero e dà subito l’idea di cura e attenzione.

Alla fine, imparare come impacchettare i regali di Natale non significa puntare alla perfezione, ma dedicare qualche minuto in più a un gesto che parla di tempo e presenza. Ed è proprio questo, spesso, il regalo più bello da ricevere.

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Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, più comfort, più tecnologia

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È il SUV più grande, confortevole e tecnologico mai prodotto da Citroën. Il compagno di viaggio più comodo e versatile della sua classe, pensato per chi desidera vivere ogni viaggio all’insegna del benessere

Chi è al volante, guida rilassato. I passeggeri a bordo, intanto, si godono il viaggio in classe extra-comfort. Un’alchimia perfetta, frutto delle qualità distintive del Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, comfort, tecnologia, sostenibilità e accessibilità, il tutto made in Europe, a Rennes, in Francia, nello storico stabilimento del marchio.

Se nel sovraffollato mercato dei SUV farsi notare non è facile, la nuova ammiraglia Citroën non passa di certo inosservata. Non è solo per il restyling estetico, è anche per quell’evoluzione di sostanza che ha portato la vettura verso un’idea di funzionalità e di utilizzo superiore. In un mercato dove spesso ci si concentra solo sulle prestazioni o sul design delle linee, infatti, Citroën punta sull'ergonomia.

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Il risultato? Un SUV diverso da tutti gli altri, progettato per chi vive l’auto come un’estensione della propria casa, per chi affronta il traffico quotidiano o lunghi trasferimenti stradali e cerca un ambiente che "ammortizzi" non solo le buche, ma anche lo stress della giornata. Il modello è ideale per le famiglie, ma anche per il mercato B2B/fleet.

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Design più maturo e scolpito

Rispetto alle linee arrotondate del passato, il Nuovo SUV Citroën C5 Aircross adotta un volto più deciso e aerodinamico. Il frontale è stato completamente ridisegnato, sono nuovi i fari a LED e altri dettagli eleganti che ne esaltano il carattere e fanno la differenza.

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Un "tappeto volante"

Uno dei punti di forza della vettura è il sistema di sospensioni con smorzatori idraulici progressivi (Progressive Hydraulic Cushions®). In parole semplici? Significa che l’auto assorbe le buche e le irregolarità del terreno in modo fluido, regalando quella sensazione di "tappeto volante" tipica della tradizione Citroën.

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Come nel salotto di casa

Se il design esterno cattura l’occhio, è l’abitacolo del Nuovo SUV C5 Aircross a convincere definitivamente chi cerca un’esperienza di guida decompressiva. 

Citroën ha lavorato per trasformare l’interno in un vero e proprio "salotto". Il concetto di Sofa Design si traduce in sedute ampie e accoglienti, un’illuminazione ambientale estesa, la presenza di elementi d'arredo e l’uso di tessuti che riprendono i codici dell'interior design.

A seconda degli allestimenti, l’uso dell’Alcantara o della pelle con impunture a contrasto non serve solo all'estetica, ma trasmette una sensazione tattile di calore.

Sotto il rivestimento superficiale, i sedili nascondono uno strato di 15 mm di schiuma strutturata che evita l'effetto di "affossamento" tipico delle sedute troppo morbide, garantendo sostegno posturale anche dopo ore di viaggio.

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Accanto alla comodità, il sistema di Ambient Lighting - illuminazione d’ambiente - definisce l’atmosfera desiderata a bordo: i punti luce discreti posizionati nei vani portaoggetti, nel tunnel centrale e lungo la plancia creano una luce soffusa che riduce l’affaticamento visivo durante la guida notturna. 

Questa "bolla luminosa" esalta i volumi dell'abitacolo e aumenta la percezione di spazio e protezione, rendendo l'ambiente accogliente come una stanza ben illuminata.

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Tutto a portata di mano

L’ottimizzazione dell’ergonomia sul Nuovo SUV C5 Aircross passa per una riprogettazione della console centrale, ora più pulita e razionale. 

La seduta è alta per dominare la strada, ma qui è stata affinata per garantire che ogni comando sia dove il conducente si aspetta di trovarlo. Il nuovo posizionamento dello schermo da 10" è studiato per essere perfettamente in linea con lo sguardo, riducendo i movimenti della testa e permettendo di mantenere la massima concentrazione sulla guida. L'obiettivo è semplice: fare in modo che il conducente abbia tutte le informazioni davanti a sé e a portata di mano, in modo da poter guidare in tranquillità e ridurre lo stress, con l'ausilio di schermi digitali che offrono chiarezza e grafica accattivante. 

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Gamma completamente elettrificata

Per la prima volta anche 100% elettrico, Nuovo SUV C5 Aircross è disponibile in due versioni, la più equilibrata e accessibile Comfort Range, dotata di un motore da 210 CV / 157 kW abbinato a una batteria da 73 kWh, per un'autonomia di 520 km, e la Long Range, con motore da 230 CV/170 kW e una batteria da 97 kWh, presto ordinabile, che offrirà un’eccezionale autonomia di 680 km.

Non mancano Nuovo SUV C5 Aircross Hybrid 145 Automatic, la porta d'ingresso all'elettrificazione offerta a 28.900 euro, e Nuovo SUV C5 Aircross Plug-In Hybrid 195 Automat