Cosa fare a Roma a Luglio: mostre, eventi e appuntamenti

In cerca di idee su cosa fare a Roma a Luglio?
Ecco un bigino aggiornato con tutte le iniziative più interessanti organizzate nella Capitale e dintorni, dall’enogastronomia all’arte, dal teatro allo sport, dai festival alla cultura.
Con un occhio anche alle nuove aperture di ristoranti e locali, per restare aggiornati sulle ultime novità.
Vi raccontiamo tutto, di seguito i dettagli.
Cosa fare a Roma a luglio
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Yoga a Villa Pamphili
A Villa Pamphili è tornata la consueta rassegna estiva di yoga ViVi Il Saluto al Sole, anche in questa decima edizione gratuita e aperta a tutti (fino a domenica 3 settembre, con una pausa estiva dal 14 al 20 agosto).
La kermesse è organizzata da ViVi, brand food e lifestyle creato da Daniela Gazzini e Cristina Cattaneo, e prevede una serie di lezioni di yoga rivolte ad esperti e neofiti.
Aria pulita, relax e la pratica di 12 posizioni dinamiche che aiutano il corpo ad allungarsi e tonificarsi, sono il segreto del successo di questa iniziativa a cui si può far seguire un aperitivo o una cena sana e leggera con i piatti di ViVi-Villa Pamphili.
Inoltre ogni mercoledì, dalle 18.00 alle 19.00, ci sarà uno spazio dedicato ai più piccoli (lo Yoga Bimbi) e dalle 18.00 alle 19.00, sessioni di Tai Chi.
Orari: da martedì a domenica dalle ore 19.00 alle 20.00
Indirizzo: Villa Pamphili
Concerti
Continua ricchissima la stagione estiva dei concerti a Roma, con tante star anche internazionali in cartellone.
I nomi più attesi del mese di luglio sono i Sigur Ros (domenica 9), Sting (venerdì 14), Madame (lunedì 17), Mr Rain (martedì 18), Levante (sabato 22), Carl Brave (venerdì 28), in occasione del Roma Summer Fest 2023 alla cavea dell’Auditorium Parco della Musica.
Martedì 4 sarà il turno di Blanco allo Stadio Olimpico; stessa location per Ultimo (7 e 8 luglio), i Depeche Mode (12), Ligabue (14), i Muse (18) e i Maneskin (20).
Al Circo Massimo ci saranno i Guns N’Roses sabato 8 e Marco Mengoni sabato 15, il giorno dopo toccherà a Coez all’Ippodromo delle Capannelle per l’edizione 2023 di Rock in Roma che vedrà esibirsi anche Lazza il 3 e gli Artic Monkeys il 16.
Italy Major Premier Padel
Il padel è lo sport del momento e proprio Roma ospiterà una delle tappe del circuito internazionale Premier Padel 2023.
In occasione dell’Italy Major Premier Padel – organizzato dalla Federazione Internazionale Padel (FIP) e Qatar Sports Investment (QSI) con il supporto della Professional Padel Association (PPA) – dal 10 al 16 luglio il Foro Italico ospiterà i più grandi giocatori da tutto il mondo su tre dei campi utilizzati per gli Internazionali di tennis.
Biglietti: a partire da 13 euro
Indirizzo: piazza Lauro De Bosis
Musei gratis
Domenica 2 luglio, in quanto prima del mese, i musei civici, l’area archeologica del Circo Massimo (dalle ore 9.30 alle 16.00, ultimo ingresso alle 15.00) e quella dei Fori Imperiali (ingresso dalla Colonna Traiana dalle ore 9.00 alle 16.30, ultimo ingresso un’ora prima) saranno a ingresso gratuito per residenti e non residenti a Roma.
Ecco i musei che aderiranno all’iniziativa promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali: Musei Capitolini, Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali, Museo dell’Ara Pacis, Centrale Montemartini, Museo di Roma, Museo di Roma in Trastevere, Galleria d’Arte Moderna, Musei di Villa Torlonia, Museo Civico di Zoologia, Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco, Museo Carlo Bilotti - Aranciera di Villa Borghese, Museo Napoleonico, Museo Pietro Canonica a Villa Borghese, Museo della Repubblica Romana e della Memoria garibaldina, Museo di Casal de’ Pazzi, Museo delle Mura e Villa di Massenzio.
Prenotazione obbligatoria solo per i gruppi al contact center di Roma Capitale 060608 (orario 9.00 - 19.00).
Mostre
Picasso Metamorfico
In occasione del 50° anniversario della morte di Pablo Picasso, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea celebra il grande maestro del Novecento con la mostra Picasso Metamorfico.
La rassegna, a cura di Fernando Castro Flórez, si compone di 300 opere tra disegni e incisioni provenienti dal Museo Casa Natal Picasso di Malaga e sarà visitabile fino al 5 novembre.
Ne sono partner istituzionali l’Ambasciata di Spagna in Italia, l’Accademia di Spagna a Roma e l’Ente Spagnolo del Turismo a Roma.
Indirizzo: viale delle Belle Arti 131
Ipotesi Metaverso
C’è tempo fino al 23 luglio per assistere a Palazzo Cipolla alla mostra Ipotesi Metaverso a cura di Gabriele Simongini e Serena Tabacchi, promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale e realizzata da Poema SpA.
Per l’occasione grandi artisti del passato incontreranno i loro omologhi contemporanei sul terreno dell'immaginazione e della creazione di nuove dimensioni spaziali/esistenziali in una mostra che vedrà insieme opere storiche di Carlo Maratti, Andrea Pozzo, Giovanni Battista Piranesi, Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Fortunato Depero, De Pistoris, Giorgio de Chirico, Maurits Cornelis Escher, Victor Vasarely, Ugo Nespolo, Giulio Paolini, Giuseppe Fiducia, Pier Augusto Breccia, Alfredo Zelli, Cesar Santos, e opere site-specific di alcuni tra gli artisti digitali più innovativi e dirompenti della scena contemporanea italiana e internazionale: Robert Alice, Refik Anadol, Alex Braga, Joshua Chaplin, Sofia Crespo e/and Feileacan McCormick, Damjanski, Primavera De Filippi, fuse*, Fabio Giampietro con/with Paolo Di Giacomo, Krista Kim, Mario Klingemann, Pak, Joe Pea-se, Federico Solmi, Sasha Stiles, Pinar Yoldas.
Ogni spazio di Palazzo Cipolla diventerà un mondo a sé, all'interno del quale saranno definiti regole e spazi sempre diversi: un'altalena speciale darà al visitatore la sensazione di tuffarsi in un mondo parallelo, immagini digitali prenderanno improvvisamente corpo nella realtà fisica, un'opera immersiva visualizzerà la filosofia digitale zen, una performance sonora creerà un'esperienza di moltiplicazione sensoriale, ci si immergerà in poesie generative, si incontreranno sculture costruite su tecnologia blockchain e opere interattive che uniscono scienze biologiche e tecnologie digitali con la creazione di una seconda natura.
Biglietto intero: 13 euro
Orari: martedì-domenica dalle 10 alle 20
Indirizzo: via del Corso 320
Ristoranti da provare e nuove aperture
Imàgo all’Hassler
Un’esperienza da provare (almeno) una volta nella vita, anche e soprattutto per chi è di Roma, è quella di andare a cena in uno degli alberghi più iconici della Capitale, da sempre sinonimo di eleganza, charme e atmosfera d’altri tempi: l’Hassler, 5 stelle in cima a Trinità dei Monti.
Il panorama è unico. Dalle vetrate al settimo piano, dove si trova lo stellato Imàgo di chef Andrea Antonini, la vista cade prima su piazza di Spagna, sulla cupola di San Pietro, sul torrino del Quirinale, per poi perdersi all’orizzonte fino al Gianicolo e oltre.
Il posto perfetto per una serata romantica e speciale.
L’esperienza gastronomica con Antonini è un viaggio, temporale e geografico, in cui se ne rivivono le origini (di cui va estremamente fiero) e le passate esperienze (oltre 4 anni in Spagna, alla corte di maestri come Quique Dacosta e i fratelli Roca).
Nel menu degustazione Imàgo 9 non poteva mancare quindi un omaggio come Pan, tomate e jamón: airbag di pane con spugna di pomodoro al posto della mollica condito con un gel di pomodoro, una fetta di prosciutto crudo di Cinta Senese 36 mesi e un bouquet di erbe spontanee con uno sferico di agrumi.
Ma la vera protagonista è la cucina italiana con i suoi grandi classici, seppur rivisitata in chiave contemporanea con tecniche e sperimentazioni che lo chef ha appreso nei ristoranti stellati dove è stato in passato (Giuda Ballerino, Metamorfosi e Piazza Duomo).
Ne è un esempio il Cannellone che riprende uno dei piatti tipici del pranzo della domenica: pasta fillo al pomodoro con ragù di maiale, vitello e manzo, una crema di pomodoro arrosto, parmigiano tostato e una gelatina di besciamella ricoperta di parmigiano.
Non manca neanche una versione Imàgo della pizza – meringa di acqua di pomodoro tostata, polvere di pomodoro, crema di mozzarella di bufala e basilico – servita insieme all’Aperitivo all’italiana: le patatine sono realizzate con fondo di pollo alla diavola, le noccioline con cialda di arachidi soffiate, le olive con una falsa oliva all’ascolana composta da una tartare di manzo affumicata e un bitterino prodotto e imbottigliato in casa.
Nello spirito della cucina di Antonini – elegante e sofisticata, ma con ironia – una delle proposte per cui si rimane più sorpresi è La ciabatta e porchetta: perché anche uno stellato può rendere onore, a modo suo, a un piatto popolare e caratteristico della romanità più verace.
Ecco allora una mini ciabattina farcita da una porchetta di pancia di maiale marchigiano biologico accompagnata da coppiette di carne di maiale dei Nebrodi e una birra prodotta in esclusiva dal birrificio Baladin.
Un’altra punta di diamante dello chef è il pane senza lievito: realizzato con acqua di mela fermentata, si presenta molto leggero, vaporoso e croccante e viene servito con burro salato affumicato e olio.
Altre meravigliose creazioni sono il Misto mare Imàgo – che tra i vari prevede, un’ostrica condita con vodka, tabasco e scalogno, coperta da una leggera spuma di salsa olandese al Franciacorta, il Tonno, un nigiri che, al posto del riso, ha una nube di brodo di tonno affumicato, una ventresca di tonno, finta salsa teriyaki ottenuta con saba e succo di limone e il Calamaro alla milanese, senza riso e con un finto midollo ripieno di crema di calamari.
Una grande novità introdotta da Antonini è il carrello dei formaggi con una trentina di proposte solo italiane, suddivise per tipo di latte: capra, pecora, bufala, mucca.
Oltre a grandi classici, ci sono alcuni prodotti di nicchia come il Grana di Capra. Quello più di tutti consigliato dallo chef? L’abruzzese Blu dell’Orso: un erborinato con latte di bufala e frutti di bosco semi essiccati, immerso nel miele di castagno.
Il gran finale è affidato al Pastry chef Luca Villa con un carrello di mini pasticceria, preceduto dal pre dessert Mandorle, aceto balsamico e gin: uno shot congelato di latte di mandorla tostato, aceto balsamico e candy croccanti di gin.
Si presenta molto scenografica anche la Rosa, Panna e Fragoline – pan di spagna alla vaniglia, semifreddo alla panna coperto da petali di meringa a forma di rosa, fragoline fresche e composta di rose – che, come durante tutto il percorso, arriva in abbinamento ai vini proposti dall’Head sommelier Alessio Bricoli.
Orari: dal martedì al sabato 19.00 - 22.30
Indirizzo: piazza della Trinità dei Monti 6
Elio all’Hoxton Rome
All’Hoxton Rome, hotel ispirato al design degli anni Settanta tra i quartieri Parioli e Pinciano, è arrivata una grande novità che farà contenti tutti i foodie: si chiama Elio (in omaggio al dio del sole) ed è il nuovo ristorante dal menu in collaborazione con Sarah Cicolini di SantoPalato e Avanvera.
L’occasione giusta per provare la cucina della chef abruzzese, ormai conosciuta e apprezzata in tutto il mondo, caratterizzata da ricette classiche della cucina italiana ma dal taglio moderno, eseguite dall’Head chef di Elio Alessandro Stefoni.
In carta ci sono alcuni cavalli di battaglia della Cicolini, come il Supplì al telefono e la Panzanella con tonno, oltre a piatti ideati ad hoc per Elio – che ha preso il posto di Beverly – tra cui la Pennette alla Nerano, i Fusilloni alla Norma, le Linguine, salsa di datterini e peperone giallo, alici marinate e peperoncino, le Sovracosce di pollo laccate alla salsa bbq e gli Spiedini di calamari alla griglia.
Buonissimo, per concludere in dolcezza, il Maritozzo ripieno di crema diplomatica.
La location, al solito, è uno dei tocchi vincenti di Hoxton Rome: si può scegliere tra la piccola corte esterna e l’accogliente sala accanto al cocktail bar dove mangiare sotto a un grande lucernario e con la cucina a vista.
Come nello spirito che da sempre lo contraddistingue, Hoxton Rome vuole essere un salotto aperto a ogni ora del giorno a romani e turisti che sono i benvenuti dalla colazione al dopo cena, senza dimenticare il fine settimana con un brunch dai sapori mediterranei e l’aperitivo con una drink list a cura dell’Head bartender Simone De Luca.
Tanti i vini naturali in carta così come i cocktail, tra cui il Weber Collins miscelato con liquore allo zafferano, il Sour alla Sorrentina dai profumi mediterranei e agrumati di Italicus - Rosolio di Bergamotto e il Melfi Spritz sulle note del limoncello di Capri.
E in occasione della Pizza Week Roma Edition 2023, il 13 luglio Berberè arriva da Elio con le sue montanarine: dalle 19.00 alle 23.00 se ne potranno assaggiare tante varianti, tra dj set e le birre di Brooklyn Brewery.
Orari: tutti i giorni, colazione ore 7.00-11.00; pranzo 12.00-15.00; cena 18.00-23.00
Sabato e domenica, brunch 12.00-15.00
Indirizzo: largo Benedetto Marcello 220
Paparazzo a Le Méridien Visconti
Nel quartiere Prati c’è una nuova terrazza ispirata agli anni Sessanta dove fermarsi per un cocktail sotto le stelle: è Paparazzo Bar & Rooftop, all’ultimo piano de Le Méridien Visconti Rome.
Aperta tutti i giorni, dalle 18.00 all’01.00, è il posto per bere uno dei drink preparati dal Bar manager Edoardo Arcesi – che propone una selezione di cocktail con premium spirits che rendono omaggio alla Dolce Vita – e mangiare piccoli piatti sfiziosi con vista sui tetti di Roma a firma dell’Executive chef Giuseppe Gaglione, realizzati con ingredienti di stagione dai tipici sapori mediterranei.
Nella cocktail list non mancano proposte classiche accanto a twist più stravaganti: qualche esempio, il Paparazzo servito nell’obiettivo di una telecamera, il Man on the Moon, una sfera di fumo aromatizzata, e l’Espresso to Rome presentato in un bicchiere a forma di Vespa.
Il tutto da accompagnare a mini panzerotti, polpettine di melanzane, baby burger, riso venere con salmone, avocado e mandorle e molti altri piatti italiani e internazionali.
Indirizzo: via Federico Cesi 37
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Cosa fare tra Natale e Capodanno? 8 attività originali per dire addio alla noia

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1. Organizzate un brunch (salutare) post-natalizio con gli amici
Dopo i pranzi e le cene abbondanti di Natale, un brunch con gli amici può essere l’occasione perfetta per ritrovarsi in modo informale e salutare.
Via libera a piatti leggeri ma gustosi come insalate colorate, avocado toast e smoothie. Potete anche aggiungere un tocco creativo proponendo bevande detox o tisane rigeneranti. È un modo piacevole per condividere del tempo con chi amate e smaltire le calorie in eccesso senza rinunciare al gusto.
2. Fate una maratona di film a tema
Se non sapete cosa fare tra Natale e Capodanno ma volete passare tutto il giorno in pigiamo, allora una maratona di film a tema è ciò che fa al caso vostro.
Potete scegliere i vostri classici natalizi preferiti o avventurarvi in una saga cinematografica che avete sempre rimandato. I giorni tra Natale e Capodanno sono ideali per abbandonarsi alla magia del grande schermo, magari con pop-corn alla mano e una coperta calda.
3. Organizzate una gita fuori porta
Per chi ama la natura, questo è il momento perfetto per riscoprirla in una veste invernale. Organizzate una passeggiata nei boschi, una ciaspolata sulla neve o una semplice visita al parco più vicino a casa.
L’aria fresca e i paesaggi innevati sono rigeneranti e ideali per staccare la mente dai pensieri delle feste. E se siete fortunati a trovare una pista di pattinaggio sul ghiaccio sul vostro cammino, approfittatene per aggiungere un pizzico di divertimento.
4. Provate una nuova attività creativa
Avete mai desiderato dipingere, lavorare a maglia o creare gioielli? I giorni tra Natale e Capodanno sono perfetti per dedicarsi a un hobby creativo. Potete acquistare un kit fai-da-te o seguire un tutorial online per imparare qualcosa di nuovo.
Questa attività non solo vi aiuterà a tenere la mente occupata, ma potreste anche scoprire una passione nascosta che vi accompagnerà per il resto dell’anno.
5. Dedicatevi al decluttering
Se vi state chiedendo cosa fare tra Natale e Capodanno per sentivi produttivi, il decluttering è un’ottima scelta. Sfruttate questo periodo per mettere ordine in casa: liberate armadi e cassetti dagli oggetti inutilizzati e donate ciò che non ti serve più.
È anche un’ottima scusa per creare spazio per i regali ricevuti a Natale e iniziare il nuovo anno con un ambiente più organizzato e sereno.
6. Create una tradizione tutta vostra
Chi dice che le tradizioni debbano essere tramandate? Potete crearne una tutta vostra per rendere questi giorni unici e indimenticabili.
Potrebbe essere un appuntamento fisso con un libro speciale, una cena a tema con la famiglia o un pomeriggio dedicato a scrivere lettere di gratitudine. Creare una nuova tradizione, qualsiasi essa sia, non solo arricchirà il vostro periodo di feste, ma vi regalerà anche quel qualcosa in più da aspettare ogni anno.
7. Regalatevi una giornata di relax e self-care
Dopo le corse frenetiche per i regali dell'ultimo minuto e le infinite cene natalizie, meritate un po’ di relax. Dedicate una giornata al self-care: un bagno caldo con candele, una maschera per il viso e un libro rilassante possono fare miracoli.
Potete anche concedervi un massaggio o una sessione di yoga per riequilibrare corpo e mente. In questo modo, ricarichere le energie per affrontare con slancio l’arrivo del nuovo anno.
8. Pianificate l'anno nuovo
Se non sapete cosa fare tra Natale e Capodanno, potete usare questi giorni per riflettere sull’anno che si sta chiudendo e pianificare il prossimo.
Scrivete una lista di obiettivi personali e professionali, i viaggi che volete fare e le esperienze che volete vivere. Questo semplice esercizio vi darà un senso di direzione e motivazione per iniziare l’anno con il piede giusto.
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Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la scelta

C’è una scelta che, durante le feste, ritorna con puntualità quasi rituale sulle nostre tavole: pandoro o panettone?
Apparentemente banale, questa preferenza divide gusti e abitudini familiari da generazioni, ma può essere letta anche come un piccolo segnale del nostro modo di vivere il Natale.
Al di là delle mode e delle infinite varianti artigianali, il dolce delle feste resta un simbolo potente; legato all’idea di comfort, tradizione e piacere condiviso.
Senza voler trasformare una scelta gastronomica in un test di personalità, è interessante osservare come la psicologia attribuisca al cibo un valore emotivo e identitario.
Preferire il pandoro o il panettone non svela i nostri segreti più nascosti, ma può raccontare qualcosa del nostro rapporto con la semplicità, la complessità e il bisogno di rassicurazione o di varietà, proprio nel periodo dell’anno in cui queste dinamiche emergono con più forza.
**Le 5 personalità che si trovano durante le vacanze di Natale: quale siete?**
Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la vostra scelta
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Se siete team pandoro
Chi è team pandoro spesso cerca nel Natale (e nel cibo) una forma di rassicurazione.
Il pandoro è lineare e senza sorprese: stesso sapore, stessa consistenza, stesso rituale ogni anno. Psicologicamente, questa scelta può riflettere una personalità che ama le cose chiare, riconoscibili, che funzionano senza troppe complicazioni.
Il pandoro piace a chi tende a preferire il comfort emotivo alla sperimentazione, a chi trova benessere nella ripetizione e nelle tradizioni così come sono. Non è una chiusura al nuovo, ma un bisogno di stabilità: in un periodo già carico di stimoli, impegni e aspettative, scegliere qualcosa di semplice diventa un modo per alleggerire.
È la scelta di chi nel Natale cerca una pausa dal rumore, più che un’esperienza da esplorare. Un dolce che non chiede di essere interpretato, ma solo gustato.
Se siete team panettone
Chi invece è team panettone tende ad avere un rapporto più fluido con la varietà e l’imprevisto.
Il panettone è stratificato, imperfetto, pieno di elementi diversi che convivono insieme: dolcezza, acidità, consistenze differenti. Non è mai identico a sé stesso, e forse è proprio questo il suo fascino.
Dal punto di vista psicologico, chi lo preferisce è spesso più aperto al cambiamento, meno infastidito dalle sfumature della vita e più attratto dalle esperienze complesse. Scegliere il panettone significa anche accettare ciò che non piace a tutti (uvetta e canditi) ma che fa parte del “pacchetto”. Un atteggiamento che racconta tolleranza, adattabilità e curiosità.
Il panettone è il dolce di chi vive le feste come un momento di convivialità vera, fatta di differenze che si incontrano. Di chi ama mescolare, provare, cambiare versione ogni anno. È la scelta di chi non cerca solo conforto, ma anche stimoli, storie, contaminazioni.
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Questi comportamenti quotidiani (apparentemente normali) peggiorano l'ansia senza che ce ne accorgiamo

Ci sono giornate in cui non sappiamo spiegare bene perché ci sentiamo irritabili, sotto pressione, come se il corpo corresse più veloce della testa. Spesso diamo la colpa al lavoro, ai ritmi frenetici della vita, ai colleghi anticipatici, al meteo o semplicemente al periodo dell’anno.
Può essere però che a contribuire a questa sensazione ci siano abitudini minuscole, talmente automatiche da non farci più caso.
Secondo diversi terapeuti, molte delle nostre routine quotidiane (dal modo in cui iniziamo la nostra gioranta al modo in cui usiamo lo smartphone) attivano il sistema nervoso senza che ce ne rendiamo conto. E così un po’ alla volta, giorno dopo giorno, contribuiscono a rafforzare quell'ansia, quella tensione di fondo costante che sembra arrivare “dal nulla” ma che in realtà ha radici molto concrete.
Niente allarmismi: la buona notizia è che, una volta identificate, queste micro-abitudini si possono correggere con piccoli cambiamenti sostenibili. E gli effetti sul benessere mentale possono essere sorprendenti.
**5 frasi da non dire mai a una persona ansiosa (e cosa dire invece)**
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Il telefono al risveglio, il multitasking continuo e quelle “micro-scosse” che attivano il sistema nervoso
Molti comportamenti che ci sembrano innocui sono, in realtà, tra i principali responsabili dell’ansia quotidiana.
Il primo della lista? Guardare il telefono appena svegli. Quello che sembra un gesto normale, controllare notifiche, messaggi, social, non dà al cervello il tempo di passare gradualmente dal sonno alla veglia. Al contrario, lo espone immediatamente a un flusso di informazioni, stimoli e richieste che attivano la risposta allo stress già dal primo minuto della giornata.
A questo si aggiunge il nostro stile di vita iper-veloce: multitasking costante, pause saltate, pasti mangiati in fretta o direttamente rimandati, riunioni che si accavallano, email che arrivano a raffica. Corpo e mente non hanno mai un vero momento per rallentare e ricalibrarsi. È la condizione perfetta per alimentare ansia, stress e irritabilità.
Anche i micro-stress ripetuti, come le notifiche del telefono o l’email che lampeggia sullo schermo del pc, hanno un impatto maggiore di quanto pensiamo. Funzionano come piccole scosse al cervello; brevi, ma continue. Il risultato? Il sistema nervoso resta in iper-attivazione, come se fosse sempre pronto a reagire a una minaccia, anche quando in realtà non c’è.
Non è un caso che molte persone raccontino di “non riuscire più a rilassarsi davvero”: il corpo rimane in modalità fight or flight anche mentre siamo seduti sul divano. Una condizione sottile, invisibile, ma che alimenta anisao a lungo termine.
Poco sonno, troppi schermi e una routine che non rispetta i ritmi naturali
Un altro fattore chiave è il sonno. Quando dormiamo troppo poco (o male) le aree del cervello che regolano le emozioni diventano più reattive. E così, ciò che in un giorno normale sarebbe un piccolo fastidio (una mail urgente, un imprevisto, una discussione) diventa un detonatore emotivo. Siamo più suscettibili, più stanchi, più vulnerabili allo stress.
Il problema è amplificato dal tempo passato davanti agli schermi, soprattutto nelle ore serali. La luce intensa del computer o della televisione comunica al cervello che “non è ancora ora di dormire”, interferendo con la produzione di melatonina e con la capacità di disattivare gradualmente il sistema nervoso. E quando andiamo a letto con lo smartphone in mano, portiamo con noi anche tutte le sue notifiche, informazioni e stimoli non elaborati. Il risultato? Un sonno meno profondo, più risvegli notturni e maggiore anisao al mattino.
Infine, c’è un elemento spesso sottovalutato: il sovraccarico decisionale. Tra lavoro, messaggi, social, email, appuntamenti, scadenze e notifiche, ogni giorno prendiamo centinaia di micro-decisioni. Questo crea un affaticamento mentale che il nostro sistema non è progettato per sostenere a lungo senza pause. E quando il cervello si sente “sovraccarico”, l'ansia trova terreno fertile.
Cosa possiamo fare per controllare e ridurre l'ansia
La buona notizia è che per ridurre l'ansia non servono cambiamenti drastici: spesso bastano piccoli aggiustamenti inseriti nella routine quotidiana.
Gli psicologi suggeriscono, ad esempio, di evitare di iniziare la giornata con il telefono in mano. Concedersi anche solo dieci o quindici minuti di “risveglio lento”, senza notifiche né stimoli digitali, aiuta il sistema nervoso a non attivarsi subito in modalità allerta.
Allo stesso modo, introdurre brevi pause durante la giornata (anche solo una manciata di secondi per fare stretching, chiudere gli occhi e fare un paio di respiri profondi) permette al corpo di ritrovare un ritmo più regolare e meno reattivo.
Un altro accorgimento utile riguarda le notifiche: limitarle significa ridurre quel flusso costante di micro-sollecitazioni che mantiene la mente in tensione.
Anche la gestione degli schermi serali può fare una grande differenza: tenere il telefono lontano dal viso o ridurre il tempo trascorso online prima di dormire aiuta il cervello a produrre melatonina e a prepararsi al riposo.
Infine, muoversi un po’ ogni giorno, anche per pochi minuti, contribuisce a sciogliere la tensione accumulata e a rimettere in circolo energie più equilibrate. È un modo semplice per ricordare al corpo che non deve restare sempre in modalità emergenza: può rallentare, respirare, ritrovare il proprio centro.
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Ecco il segreto per impacchettare i regali di Natale in 4 mosse

Impacchettare i regali di Natale per molti è un task più difficile e impegnativo che scegliere e comprare un pensiero per tutti.
Nonostante la sua apparente semplicità, l’idea di carta stropicciata, scotch visibile e fiocchi sbilenchi può mettere in crisi tutti, ma soprattutto gli amanti della precisione con poca dimestichezza coi lavoretti manuali.
La buona notizia però è impacchettare i regali di Natale in modo ordinato ed elegante non richiede talento artistico né materiali costosi, ma solo un po’ di metodo e qualche accorgimento pratico.
Con pochi passaggi mirati e un approccio più attento ai dettagli, anche il pacchetto più semplice può trasformarsi in una confezione curata e armoniosa, capace di valorizzare il regalo e di fare la una bellissima figura sotto l’albero, senza l’effetto improvvisato dell’ultimo minuto.
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Come impacchettare i regali di Natale: i consigli da seguire passo dopo passo
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1. Scegliere carta e materiali (pochi, ma giusti)
Il primo errore quando si cerca di capire come impacchettare i regali è pensare che servano mille decorazioni. In realtà, meno materiali si usano, più il pacchetto risulta elegante.
La scelta della carta è fondamentale: meglio una carta leggermente più spessa, facile da piegare e meno soggetta a strapparsi. Le carte troppo sottili o lucide, invece, tendono a segnarsi subito e a rendere le pieghe imprecise.
Per andare sul sicuro, puntate su colori neutri o naturali (come carta kraft, bianco, verde bosco, rosso scuro) e abbinate un solo elemento decorativo: uno spago, un nastro in tessuto, un filo dorato. Anche materiali semplici come carta da pacchi e spago da cucina possono diventare molto chic se usati con coerenza.
2. Tagliare e piegare con precisione (il passaggio che fa la differenza)
Uno dei segreti di come impacchettare i regali bene è la precisione. Prima di tutto, misurate la carta appoggiando il regalo al centro e assicurandovi che i lati coprano completamente l’oggetto senza eccessi. Troppa carta rende difficile gestire le pieghe, mentre troppo poca vi costringerà a rattoppare all’ultimo minuto.
Quando piegate, fatelo con calma: passate il dito lungo i bordi per segnare le pieghe e ottenere linee nette. Anche i lati corti vanno chiusi con ordine, piegando prima verso l’interno e poi verso il centro.
Questo passaggio, spesso sottovalutato, è quello che trasforma un pacchetto “fatto in fretta” in uno visivamente pulito.
3. Chiudere bene (e nascondere lo scotch)
Un altro punto chiave di per impacchettare i regali di Natale alla perfezione è la chiusura. Lo scotch serve, ma non deve mai essere protagonista. Usatelo solo dove serve davvero e cercate di nasconderlo all’interno del pacchetto o sotto le pieghe. Se la carta è stata tagliata correttamente, basteranno pochissimi pezzetti.
Il resto del lavoro può farlo il nastro o lo spago: un giro semplice, un nodo ben stretto e magari un doppio passaggio intorno al pacchetto sono più che sufficienti.
Evitate fiocchi troppo grandi o complessi se non siete pratiche: un nodo pulito risulta sempre più elegante di un fiocco sproporzionato.
4. Il dettaglio finale che personalizza davvero il regalo
L’ultimo passaggio è quello che rende il pacchetto unico. Non serve esagerare: un solo dettaglio basta. Un bigliettino scritto a mano, un rametto di pino, una fettina d’arancia essiccata, un’etichetta in carta riciclata.
Il consiglio è di scegliere un dettaglio coerente con il resto del pacchetto e ripeterlo su tutti i regali: questo crea un effetto armonioso sotto l’albero e dà subito l’idea di cura e attenzione.
Alla fine, imparare come impacchettare i regali di Natale non significa puntare alla perfezione, ma dedicare qualche minuto in più a un gesto che parla di tempo e presenza. Ed è proprio questo, spesso, il regalo più bello da ricevere.
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