Cosa fare a Roma: mostre, eventi e appuntamenti di febbraio

Cosa fare a Roma a Febbraio?
Ecco un’agenda aggiornata con tutte le iniziative più interessanti organizzate nella Capitale e dintorni, dall’enogastronomia all’arte, dal teatro allo sport, dai festival alla cultura.
Sempre con un occhio alle nuove aperture, per restare aggiornati sulle ultime novità.
Vi raccontiamo tutto, di seguito i dettagli.
Cosa fare a Roma a febbraio
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Hilde in Italia al Museo di Roma in Trastevere
Da neanche un mese ha inaugurato al Museo di Roma in Trastevere una mostra tutta dedicata a una delle pioniere della fotografia di strada, la tedesca Hilde Lotz-Bauer.
Fino al 5 maggio l’esposizione Hilde in Italia presenterà un centinaio di immagini che ritraggono l’Italia negli anni Trenta, tra cui persone comuni, luoghi e tesori d’arte, provenienti dall'Archivio Hilde Lotz-Bauer a Londra, dai due Istituti Max Planck – la Biblioteca Hertziana di Roma e il Kunsthistorisches Institut a Firenze – e dalla collezione del fotografo Franz Schlechter a Heidelberg.
Orari: da martedì a domenica ore 10.00 - 20.00
Biglietti: intero 8,50 euro
Indirizzo: piazza S. Egidio 1/b
Musei gratis
Il 4 febbraio si rinnova l’appuntamento con #domenicalmuseo che prevede, ogni prima domenica del mese, l’ingresso gratuito in musei civici e aree archeologiche statali, come quella del Circo Massimo (dalle ore 9.30 alle 16.00, ultimo ingresso alle 15.00) e dei Fori Imperiali (ingresso dalla Colonna Traiana dalle ore 9.00 alle 16.30, ultimo ingresso un’ora prima).
L’iniziativa è rivolta a residenti e non residenti a Roma.
Tra i siti che aderiranno ci sono Musei Capitolini, Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali, Museo dell’Ara Pacis, Centrale Montemartini, Museo di Roma, Museo di Roma in Trastevere, Galleria d’Arte Moderna, Musei di Villa Torlonia, Museo Civico di Zoologia, Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco, Museo Carlo Bilotti - Aranciera di Villa Borghese, Museo Napoleonico, Museo Pietro Canonica a Villa Borghese, Museo della Repubblica Romana e della Memoria garibaldina, Museo di Casal de’ Pazzi, Museo delle Mura e Villa di Massenzio.
Prenotazione obbligatoria solo per i gruppi al contact center di Roma Capitale 060608 (orario 9.00 - 19.00).
Virginia Raffaele al Brancaccio
Virginia Raffaele è al Teatro Brancaccio con Samusà fino all’11 febbraio: per l’occasione la comica e attrice romana torna a raccontare della sua infanzia trascorsa al luna park (il Luneur) in quanto figlia di giostrai.
E non mancheranno le sue imitazioni più celebri da Patty Pravo a Ornella Vanoni, da Carla Fracci a Sabrina Ferilli, da Bianca Berlinguer a Giorgia Meloni.
Biglietti a partire da 33 euro
Indirizzo: via Merulana 244
Supermagic
Roma ospita il più grande spettacolo di magia d’Europa con i migliori illusionisti del mondo: la 20ª edizione di Supermagic sarà in scena all’Auditorium della Conciliazione fino al 4 febbraio.
Illusionisti, trasformisti, prestigiatori e manipolatori di fama internazionale saranno insieme sullo stesso palco per un’esperienza al confine tra fantasia e realtà, con illusioni ed effetti speciali adatti anche a un pubblico di bambini.
Biglietti: a partire da 25 euro
Indirizzo: via della Conciliazione 4
I Migliori Vini Italiani al Salone delle Fontane
Dal 16 al 18 febbraio, al Salone delle Fontane dell’Eur, torna una kermesse tutta dedicata al mondo del vino aperta a esperti ed appassionati: la XXIII edizione de I Migliori Vini Italiani.
Come di consueto il programma prevede workshop, incontri con i produttori, presentazioni, degustazioni e corsi in pillole, a cura di Luca Maroni, che per l’edizione 2024 lancerà una novità: gli incontri Degustare non è assaggiare in cui racconterà il metodo di degustazione da lui ideato.
Biglietti: 35 euro
Orari: 16 e 17 febbraio dalle 16.00 alle 24.00 (ultimo ingresso 23.00); 18 febbraio dalle 16.00 alle 21.00 (ultimo ingresso ore 20.00)
Indirizzo: via Ciro il Grande 10/12
Rugby Sei Nazioni
Sabato 3 febbraio lo Stadio Olimpico (ore 15.15) ospiterà una super sfida in occasione dell’edizione 2024 del torneo Guinness Sei Nazioni: l’Italia del nuovo tecnico Gonzalo Quesada vedrà come avversaria la nazionale inglese.
E per l'occasione tornerà anche il Peroni Nastro Azzurro Terzo Tempo Village nel Parco Sportivo del Foro Italico per una giornata all'insegna dello sport, della convivialità e della musica con l’esclusiva esibizione del gruppo britannico indie Editors.
All’interno del Peroni Nastro Azzurro Terzo Tempo Village inoltre si potrà celebrare lo spirito del marchio nello spazio The House of Peroni Nastro Azzurro con un’esperienza immersiva di degustazione dei prodotti Peroni Nastro Azzurro (tra cui l’ultima nata Stile Capri).
Prossima partita nella Capitale, il 9 marzo, contro la Scozia.
Concerti
Concerti nel mese di febbraio a Roma? In programma ci sono cinque date di Daniele Silvestri all’Auditorium Conciliazione in occasione del progetto speciale Il Cantastorie Recidivo (1, 2, 26, 27, 28) che celebrerà i 30 anni di carriera dell’artista romano.
Al Palazzo dello Sport torna Claudio Baglioni il 22, 23 e 24 febbraio per il tour A Tutto Cuore che lo porterà in giro per i palazzetti di tutta Italia.
Ristoranti da provare e nuove aperture
Caffè delle Arti
Grandi novità hanno interessato di recente un indirizzo storico del quartiere Parioli, il Caffè delle Arti, nel bellissimo complesso architettonico della Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea.
Da qualche mese la caffetteria a pochi passi da Villa Borghese non solo si è rifatta il look, con un restyling degli spazi interni, ma ha presentato anche una nuova offerta gastronomica.
Dalle decorazioni floreali agli oggetti di design, dalle piante decorative ai toni pastello dell’arredamento, l’aspetto oggi appare più giovane e contemporaneo.
Per quanto riguarda il food, come sempre si comincia dalla colazione – dove non mancano i dolci fatti in casa – per proseguire poi con il pranzo, la merenda e l’aperitivo tra selezioni di gin tonic, signature cocktail e assaggi della cucina.
Nei mesi estivi l’offerta ristorativa è fino a cena, potendo usufruire anche di un affascinante spazio esterno.
La creazione del nuovo menu nasce dalla collaborazione tra lo chef resident Christian Hubler e lo chef Lorenzo Biamonti che fornisce una consulenza esterna: grandi protagonisti sono piatti classici (Pappa al pomodoro con stracciatella di burrata e olio al basilico) e della tradizione (Mezze maniche Setaro all’amatriciana) che esaltano materie prime e stagionalità, ma anche la presenza di ricette vegetariane (Fettuccine con funghi porcini al profumo di timo), proposte più sfiziose, come l’Uovo, pan brioche e tartufo nero, e piatti internazionali (ne è un esempio lo Yakitori di pollo marinato alla soia e agrumi con funghi e pak-coi).
Per chi volesse tenersi light, a pranzo c’è una scelta di insalate e bowl di riso con verdure e legumi.
Gli appassionati di vini naturali troveranno più di cento etichette in carta, non solo italiane ma anche francesi, austriache e tedesche.
Orari: dal martedì alla domenica dalle 8.00 alle 21.00 nei mesi invernali; dal martedì alla domenica dalle 8.00 alle 23.00 nei mesi estivi.
Indirizzo: via Antonio Gramsci, 73
Capodanno cinese da Dao Restaurant
Venerdì 9 febbraio al ristorante cinese Dao Restaurant si celebra l’arrivo del nuovo anno lunare, dedicato al Drago Verde di Legno, con piatti augurali tipici del capodanno cinese e performance artistiche.
Si apre sotto il segno del Drago Verde di Legno il nuovo anno lunare cinese che prenderà il via il 10 febbraio 2024: quinto animale dello zodiaco cinese, il Drago, nello specifico quello di legno verde, è associato alla terra ed è simbolo di energia, forza ma anche fortuna, positività e rinascita.
Per celebrare l'arrivo del nuovo anno lo chef cantonese Xue Denglong realizzerà un menu con le specialità tipiche del suo territorio d'origine e con piatti portafortuna che solitamente si mangiano alla cena della vigilia di capodanno in Cina.
Per accogliere l’arrivo del nuovo anno anche da Dao Bistrot, l’altro locale di Jianguo Shu, verrà offerto un dolce della tradizione.
Per partecipare è necessaria la prenotazione.
Indirizzo: viale Jonio, 328/330
Brunch & Lab all'Hotel De La Ville
Ultimo appuntamento con i Brunch & Lab all’Hotel De La Ville (5 stelle del gruppo Rocco Forte Hotels a due passi da Trinità dei Monti): domenica 11 febbraio è in programma il laboratorio di flower design, a cui seguirà il brunch al ristorante Mosaico.
Il brunch domenicale (dalle 12.30 alle 15.00) prevede un buffet all’italiana con una serie di proposte dolci e salate curate dallo chef Fulvio Pierangelini, Creative Director of Food di Rocco Forte Hotels, oltre a live music e intrattenimento dedicato ai più piccoli negli spazi adiacenti al ristorante.
Info: I laboratori Brunch & Lab sono disponibili su prenotazione per un massimo 15 ospiti e prevedono la partecipazione al laboratorio, seguita dal brunch domenicale, al costo di 80 euro per gli adulti e 40 euro per i bambini dai 3 ai 12 anni.
Indirizzo: via Sistina 69
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Cosa fare tra Natale e Capodanno? 8 attività originali per dire addio alla noia

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1. Organizzate un brunch (salutare) post-natalizio con gli amici
Dopo i pranzi e le cene abbondanti di Natale, un brunch con gli amici può essere l’occasione perfetta per ritrovarsi in modo informale e salutare.
Via libera a piatti leggeri ma gustosi come insalate colorate, avocado toast e smoothie. Potete anche aggiungere un tocco creativo proponendo bevande detox o tisane rigeneranti. È un modo piacevole per condividere del tempo con chi amate e smaltire le calorie in eccesso senza rinunciare al gusto.
2. Fate una maratona di film a tema
Se non sapete cosa fare tra Natale e Capodanno ma volete passare tutto il giorno in pigiamo, allora una maratona di film a tema è ciò che fa al caso vostro.
Potete scegliere i vostri classici natalizi preferiti o avventurarvi in una saga cinematografica che avete sempre rimandato. I giorni tra Natale e Capodanno sono ideali per abbandonarsi alla magia del grande schermo, magari con pop-corn alla mano e una coperta calda.
3. Organizzate una gita fuori porta
Per chi ama la natura, questo è il momento perfetto per riscoprirla in una veste invernale. Organizzate una passeggiata nei boschi, una ciaspolata sulla neve o una semplice visita al parco più vicino a casa.
L’aria fresca e i paesaggi innevati sono rigeneranti e ideali per staccare la mente dai pensieri delle feste. E se siete fortunati a trovare una pista di pattinaggio sul ghiaccio sul vostro cammino, approfittatene per aggiungere un pizzico di divertimento.
4. Provate una nuova attività creativa
Avete mai desiderato dipingere, lavorare a maglia o creare gioielli? I giorni tra Natale e Capodanno sono perfetti per dedicarsi a un hobby creativo. Potete acquistare un kit fai-da-te o seguire un tutorial online per imparare qualcosa di nuovo.
Questa attività non solo vi aiuterà a tenere la mente occupata, ma potreste anche scoprire una passione nascosta che vi accompagnerà per il resto dell’anno.
5. Dedicatevi al decluttering
Se vi state chiedendo cosa fare tra Natale e Capodanno per sentivi produttivi, il decluttering è un’ottima scelta. Sfruttate questo periodo per mettere ordine in casa: liberate armadi e cassetti dagli oggetti inutilizzati e donate ciò che non ti serve più.
È anche un’ottima scusa per creare spazio per i regali ricevuti a Natale e iniziare il nuovo anno con un ambiente più organizzato e sereno.
6. Create una tradizione tutta vostra
Chi dice che le tradizioni debbano essere tramandate? Potete crearne una tutta vostra per rendere questi giorni unici e indimenticabili.
Potrebbe essere un appuntamento fisso con un libro speciale, una cena a tema con la famiglia o un pomeriggio dedicato a scrivere lettere di gratitudine. Creare una nuova tradizione, qualsiasi essa sia, non solo arricchirà il vostro periodo di feste, ma vi regalerà anche quel qualcosa in più da aspettare ogni anno.
7. Regalatevi una giornata di relax e self-care
Dopo le corse frenetiche per i regali dell'ultimo minuto e le infinite cene natalizie, meritate un po’ di relax. Dedicate una giornata al self-care: un bagno caldo con candele, una maschera per il viso e un libro rilassante possono fare miracoli.
Potete anche concedervi un massaggio o una sessione di yoga per riequilibrare corpo e mente. In questo modo, ricarichere le energie per affrontare con slancio l’arrivo del nuovo anno.
8. Pianificate l'anno nuovo
Se non sapete cosa fare tra Natale e Capodanno, potete usare questi giorni per riflettere sull’anno che si sta chiudendo e pianificare il prossimo.
Scrivete una lista di obiettivi personali e professionali, i viaggi che volete fare e le esperienze che volete vivere. Questo semplice esercizio vi darà un senso di direzione e motivazione per iniziare l’anno con il piede giusto.
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Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la scelta

C’è una scelta che, durante le feste, ritorna con puntualità quasi rituale sulle nostre tavole: pandoro o panettone?
Apparentemente banale, questa preferenza divide gusti e abitudini familiari da generazioni, ma può essere letta anche come un piccolo segnale del nostro modo di vivere il Natale.
Al di là delle mode e delle infinite varianti artigianali, il dolce delle feste resta un simbolo potente; legato all’idea di comfort, tradizione e piacere condiviso.
Senza voler trasformare una scelta gastronomica in un test di personalità, è interessante osservare come la psicologia attribuisca al cibo un valore emotivo e identitario.
Preferire il pandoro o il panettone non svela i nostri segreti più nascosti, ma può raccontare qualcosa del nostro rapporto con la semplicità, la complessità e il bisogno di rassicurazione o di varietà, proprio nel periodo dell’anno in cui queste dinamiche emergono con più forza.
**Le 5 personalità che si trovano durante le vacanze di Natale: quale siete?**
Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la vostra scelta
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Se siete team pandoro
Chi è team pandoro spesso cerca nel Natale (e nel cibo) una forma di rassicurazione.
Il pandoro è lineare e senza sorprese: stesso sapore, stessa consistenza, stesso rituale ogni anno. Psicologicamente, questa scelta può riflettere una personalità che ama le cose chiare, riconoscibili, che funzionano senza troppe complicazioni.
Il pandoro piace a chi tende a preferire il comfort emotivo alla sperimentazione, a chi trova benessere nella ripetizione e nelle tradizioni così come sono. Non è una chiusura al nuovo, ma un bisogno di stabilità: in un periodo già carico di stimoli, impegni e aspettative, scegliere qualcosa di semplice diventa un modo per alleggerire.
È la scelta di chi nel Natale cerca una pausa dal rumore, più che un’esperienza da esplorare. Un dolce che non chiede di essere interpretato, ma solo gustato.
Se siete team panettone
Chi invece è team panettone tende ad avere un rapporto più fluido con la varietà e l’imprevisto.
Il panettone è stratificato, imperfetto, pieno di elementi diversi che convivono insieme: dolcezza, acidità, consistenze differenti. Non è mai identico a sé stesso, e forse è proprio questo il suo fascino.
Dal punto di vista psicologico, chi lo preferisce è spesso più aperto al cambiamento, meno infastidito dalle sfumature della vita e più attratto dalle esperienze complesse. Scegliere il panettone significa anche accettare ciò che non piace a tutti (uvetta e canditi) ma che fa parte del “pacchetto”. Un atteggiamento che racconta tolleranza, adattabilità e curiosità.
Il panettone è il dolce di chi vive le feste come un momento di convivialità vera, fatta di differenze che si incontrano. Di chi ama mescolare, provare, cambiare versione ogni anno. È la scelta di chi non cerca solo conforto, ma anche stimoli, storie, contaminazioni.
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Questi comportamenti quotidiani (apparentemente normali) peggiorano l'ansia senza che ce ne accorgiamo

Ci sono giornate in cui non sappiamo spiegare bene perché ci sentiamo irritabili, sotto pressione, come se il corpo corresse più veloce della testa. Spesso diamo la colpa al lavoro, ai ritmi frenetici della vita, ai colleghi anticipatici, al meteo o semplicemente al periodo dell’anno.
Può essere però che a contribuire a questa sensazione ci siano abitudini minuscole, talmente automatiche da non farci più caso.
Secondo diversi terapeuti, molte delle nostre routine quotidiane (dal modo in cui iniziamo la nostra gioranta al modo in cui usiamo lo smartphone) attivano il sistema nervoso senza che ce ne rendiamo conto. E così un po’ alla volta, giorno dopo giorno, contribuiscono a rafforzare quell'ansia, quella tensione di fondo costante che sembra arrivare “dal nulla” ma che in realtà ha radici molto concrete.
Niente allarmismi: la buona notizia è che, una volta identificate, queste micro-abitudini si possono correggere con piccoli cambiamenti sostenibili. E gli effetti sul benessere mentale possono essere sorprendenti.
**5 frasi da non dire mai a una persona ansiosa (e cosa dire invece)**
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Il telefono al risveglio, il multitasking continuo e quelle “micro-scosse” che attivano il sistema nervoso
Molti comportamenti che ci sembrano innocui sono, in realtà, tra i principali responsabili dell’ansia quotidiana.
Il primo della lista? Guardare il telefono appena svegli. Quello che sembra un gesto normale, controllare notifiche, messaggi, social, non dà al cervello il tempo di passare gradualmente dal sonno alla veglia. Al contrario, lo espone immediatamente a un flusso di informazioni, stimoli e richieste che attivano la risposta allo stress già dal primo minuto della giornata.
A questo si aggiunge il nostro stile di vita iper-veloce: multitasking costante, pause saltate, pasti mangiati in fretta o direttamente rimandati, riunioni che si accavallano, email che arrivano a raffica. Corpo e mente non hanno mai un vero momento per rallentare e ricalibrarsi. È la condizione perfetta per alimentare ansia, stress e irritabilità.
Anche i micro-stress ripetuti, come le notifiche del telefono o l’email che lampeggia sullo schermo del pc, hanno un impatto maggiore di quanto pensiamo. Funzionano come piccole scosse al cervello; brevi, ma continue. Il risultato? Il sistema nervoso resta in iper-attivazione, come se fosse sempre pronto a reagire a una minaccia, anche quando in realtà non c’è.
Non è un caso che molte persone raccontino di “non riuscire più a rilassarsi davvero”: il corpo rimane in modalità fight or flight anche mentre siamo seduti sul divano. Una condizione sottile, invisibile, ma che alimenta anisao a lungo termine.
Poco sonno, troppi schermi e una routine che non rispetta i ritmi naturali
Un altro fattore chiave è il sonno. Quando dormiamo troppo poco (o male) le aree del cervello che regolano le emozioni diventano più reattive. E così, ciò che in un giorno normale sarebbe un piccolo fastidio (una mail urgente, un imprevisto, una discussione) diventa un detonatore emotivo. Siamo più suscettibili, più stanchi, più vulnerabili allo stress.
Il problema è amplificato dal tempo passato davanti agli schermi, soprattutto nelle ore serali. La luce intensa del computer o della televisione comunica al cervello che “non è ancora ora di dormire”, interferendo con la produzione di melatonina e con la capacità di disattivare gradualmente il sistema nervoso. E quando andiamo a letto con lo smartphone in mano, portiamo con noi anche tutte le sue notifiche, informazioni e stimoli non elaborati. Il risultato? Un sonno meno profondo, più risvegli notturni e maggiore anisao al mattino.
Infine, c’è un elemento spesso sottovalutato: il sovraccarico decisionale. Tra lavoro, messaggi, social, email, appuntamenti, scadenze e notifiche, ogni giorno prendiamo centinaia di micro-decisioni. Questo crea un affaticamento mentale che il nostro sistema non è progettato per sostenere a lungo senza pause. E quando il cervello si sente “sovraccarico”, l'ansia trova terreno fertile.
Cosa possiamo fare per controllare e ridurre l'ansia
La buona notizia è che per ridurre l'ansia non servono cambiamenti drastici: spesso bastano piccoli aggiustamenti inseriti nella routine quotidiana.
Gli psicologi suggeriscono, ad esempio, di evitare di iniziare la giornata con il telefono in mano. Concedersi anche solo dieci o quindici minuti di “risveglio lento”, senza notifiche né stimoli digitali, aiuta il sistema nervoso a non attivarsi subito in modalità allerta.
Allo stesso modo, introdurre brevi pause durante la giornata (anche solo una manciata di secondi per fare stretching, chiudere gli occhi e fare un paio di respiri profondi) permette al corpo di ritrovare un ritmo più regolare e meno reattivo.
Un altro accorgimento utile riguarda le notifiche: limitarle significa ridurre quel flusso costante di micro-sollecitazioni che mantiene la mente in tensione.
Anche la gestione degli schermi serali può fare una grande differenza: tenere il telefono lontano dal viso o ridurre il tempo trascorso online prima di dormire aiuta il cervello a produrre melatonina e a prepararsi al riposo.
Infine, muoversi un po’ ogni giorno, anche per pochi minuti, contribuisce a sciogliere la tensione accumulata e a rimettere in circolo energie più equilibrate. È un modo semplice per ricordare al corpo che non deve restare sempre in modalità emergenza: può rallentare, respirare, ritrovare il proprio centro.
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Ecco il segreto per impacchettare i regali di Natale in 4 mosse

Impacchettare i regali di Natale per molti è un task più difficile e impegnativo che scegliere e comprare un pensiero per tutti.
Nonostante la sua apparente semplicità, l’idea di carta stropicciata, scotch visibile e fiocchi sbilenchi può mettere in crisi tutti, ma soprattutto gli amanti della precisione con poca dimestichezza coi lavoretti manuali.
La buona notizia però è impacchettare i regali di Natale in modo ordinato ed elegante non richiede talento artistico né materiali costosi, ma solo un po’ di metodo e qualche accorgimento pratico.
Con pochi passaggi mirati e un approccio più attento ai dettagli, anche il pacchetto più semplice può trasformarsi in una confezione curata e armoniosa, capace di valorizzare il regalo e di fare la una bellissima figura sotto l’albero, senza l’effetto improvvisato dell’ultimo minuto.
**5 trucchi per scrivere bigliettini di auguri di Natale originali (senza chiedere a ChatGPT)**
Come impacchettare i regali di Natale: i consigli da seguire passo dopo passo
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1. Scegliere carta e materiali (pochi, ma giusti)
Il primo errore quando si cerca di capire come impacchettare i regali è pensare che servano mille decorazioni. In realtà, meno materiali si usano, più il pacchetto risulta elegante.
La scelta della carta è fondamentale: meglio una carta leggermente più spessa, facile da piegare e meno soggetta a strapparsi. Le carte troppo sottili o lucide, invece, tendono a segnarsi subito e a rendere le pieghe imprecise.
Per andare sul sicuro, puntate su colori neutri o naturali (come carta kraft, bianco, verde bosco, rosso scuro) e abbinate un solo elemento decorativo: uno spago, un nastro in tessuto, un filo dorato. Anche materiali semplici come carta da pacchi e spago da cucina possono diventare molto chic se usati con coerenza.
2. Tagliare e piegare con precisione (il passaggio che fa la differenza)
Uno dei segreti di come impacchettare i regali bene è la precisione. Prima di tutto, misurate la carta appoggiando il regalo al centro e assicurandovi che i lati coprano completamente l’oggetto senza eccessi. Troppa carta rende difficile gestire le pieghe, mentre troppo poca vi costringerà a rattoppare all’ultimo minuto.
Quando piegate, fatelo con calma: passate il dito lungo i bordi per segnare le pieghe e ottenere linee nette. Anche i lati corti vanno chiusi con ordine, piegando prima verso l’interno e poi verso il centro.
Questo passaggio, spesso sottovalutato, è quello che trasforma un pacchetto “fatto in fretta” in uno visivamente pulito.
3. Chiudere bene (e nascondere lo scotch)
Un altro punto chiave di per impacchettare i regali di Natale alla perfezione è la chiusura. Lo scotch serve, ma non deve mai essere protagonista. Usatelo solo dove serve davvero e cercate di nasconderlo all’interno del pacchetto o sotto le pieghe. Se la carta è stata tagliata correttamente, basteranno pochissimi pezzetti.
Il resto del lavoro può farlo il nastro o lo spago: un giro semplice, un nodo ben stretto e magari un doppio passaggio intorno al pacchetto sono più che sufficienti.
Evitate fiocchi troppo grandi o complessi se non siete pratiche: un nodo pulito risulta sempre più elegante di un fiocco sproporzionato.
4. Il dettaglio finale che personalizza davvero il regalo
L’ultimo passaggio è quello che rende il pacchetto unico. Non serve esagerare: un solo dettaglio basta. Un bigliettino scritto a mano, un rametto di pino, una fettina d’arancia essiccata, un’etichetta in carta riciclata.
Il consiglio è di scegliere un dettaglio coerente con il resto del pacchetto e ripeterlo su tutti i regali: questo crea un effetto armonioso sotto l’albero e dà subito l’idea di cura e attenzione.
Alla fine, imparare come impacchettare i regali di Natale non significa puntare alla perfezione, ma dedicare qualche minuto in più a un gesto che parla di tempo e presenza. Ed è proprio questo, spesso, il regalo più bello da ricevere.
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