La musica fa bene all’umore e non solo: dalla classica al jazz passando per il pop, ecco che musica ascoltare in base al beneficio che volete ottenere
La musica non è solo bella da ascoltare ma anche buona da assimilare: le sette note aiutano a migliorare l’umore e a equilibrare la mente, apportando un notevole benessere psicofisico a chi le ascolta.
Dalla classica che rilassa e stimola l’intelligenza al blues che aumenta la passione fino ad arrivare al metal che favorisce l’autostima, ogni genere musicale apporta specifici benefici.
Eccoli tutti, per scoprire che musica ascoltare in base alla necessità.
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Musica classica per rilassarsi e aumentare l'intelligenza
La musica classica ha un notevole effetto rilassante. I suoi ritmi e le sue tipiche tonalità contribuiscono a ridurre la pressione arteriosa, il battito cardiaco, il ritmo respiratorio e la secrezione di cortisolo (l’ormone dello stress).
Rilassando i muscoli, riesce a calmare tutto il corpo, mente compresa.
Inoltre alle musiche di alcuni compositori classici vengono associati determinati benefici, in particolare a Mozart e a Vivaldi.
Il cosiddetto Effetto Mozart è una teoria secondo cui l’ascolto di musica mozartiana sarebbe in grado di aumentare l’intelligenza delle persone. In particolare le sinfonie K448 e K488 aumenterebbero (temporaneamente) le facoltà dell’intelligenza spazio-temporale, quella che riguarda l’analisi delle forme, della posizione degli oggetti nello spazio e lo sviluppo del senso di orientamento.
C’è anche l’Effetto Vivaldi, quello per cui ascoltare le sue composizioni aiuterebbe a potenziare la memoria. Pare infatti che la musica più quieta (precisamente quella intorno ai 60 battiti al minuto, come molte delle composizioni di Vivaldi) ascoltata durante il processo di memorizzazione favorisca l’attivazione contemporanea dell’emisfero destro e sinistro del cervello. In più riascoltando la tal composizione di Vivaldi riaffiorerebbero spontaneamente le informazioni immagazzinate nella memoria durante il primo ascolto.
Interessante è anche ciò che è emerso da uno studio scozzese secondo il quale la musica classica attiverebbe specifiche zone del cervello che possono influenzare la percezione del gusto del vino e del cibo. Per questo motivo nei ristoranti c’è spesso la musica classica in sottofondo, per migliorare l’esperienza culinaria.
Al contrario, nei fast food la musica ha ritmi velocissimi e vivaci. Sapete perché? Perché crea un’immagine di frenesia e affollamento nel cervello di chi è lì a mangiare, spingendolo a consumare velocemente il pasto per liberare il tavolo.

Jazz: calma e creatività
Il jazz è uno dei generi più strettamente connessi alla creatività.
Se siete scrittori con il blocco o pittori alla ricerca dell’ispirazione, scegliete come musa un brano jazz e un fiume di creatività vi inonderà.
Nonostante i ritmi del jazz siano spesso sincopati e veloci, soprattutto nella sua variante "acid", questo genere è ottimo per calmare e ridurre l’ansia.
Dopo la classica, è il jazz il più rilassante per il cervello, specie se insieme ai suoni caldi che lo contraddistinguono si combinano quelli della natura, ad esempio lo scrosciare di cascate oppure il tuonare di temporali. I
l motivo del suo effetto calmante è la produzione di onde alfa che fa la mente durante l’ascolto, quelle onde benefiche che hanno un potere rilassante davvero notevole.
In alcuni casi si consiglia l’ascolto post-operatorio di alcuni brani di artisti come Miles Davis o John Coltrane per diminuire lo stress e l’ansia durante la convalescenza, questo perché i ritmi delle canzoni di questi musicisti abbassano la frequenza dei battiti cardiaci.

Country per ritrovare il buonumore in tempo record
La musica country è un concentrato di gioia, positività e scorpacciate di torte di mele ascoltando strimpellare un banjo.
La musica tipica dell’America rurale tratta tematiche semplici, quelle della campagna e dei ritmi circadiani della natura, e anche nel ritmo e nella melodia si ricollega a madre natura.
Questo ritorno alla genuinità è altamente benefico, in più i ritornelli semplici, facili da memorizzare e abbastanza simili a filastrocche e canzoncine per bambini rallegra inconsciamente qualsiasi orecchio in ascolto, riportandolo alla verde età dell’infanzia come una succulenta madeleine proustiana.
Se siete alla ricerca di allegria spiccia e buonumore pronto all’uso, procuratevi una bella dose di country.

Metal per aumentare l’autostima
Un recente studio svolto dalla Humboldt State University ha dimostrato come gli effetti benefici della musica metal si baserebbero sull’aumento dell’autostima e della sensazione di appartenenza.
Dato che l’una e l’altra sono importantissime in fase adolescenziale, ecco spiegato perché il metal è così in voga tra i teenager e i giovani. Ma anche all’intera famiglia l’ascolto di pezzi metal fa benone perché rende più coeso il gruppo.
Inoltre libera dai sensi di colpa chi lo ascolta.

Il pop è perfetto per aumentare le prestazioni sportive
Il pop è una fonte di energia da non sottovalutare. Funziona come un integratore multivitaminico, dando sferzate di allegria, dinamismo e voglia di fare.
Ascoltando brani pop mentre si fa attività fisica, le performance aumentano di livello e si percepisce molta meno fatica.
Anche prima di un esame, di un meeting o di un appuntamento galante, pare che una bella scorpacciata di musica pop allevi l’ansia da prestazione e doni il sorriso.

Rock: più adrenalinico di un energy drink
Anche il rock è una fonte energizzante a cui abbeverarsi prima di sottoporsi a prove importanti.
L’energia che ne consegue è però più adrenalinica: mentre il pop rende allegri, il rock rende titanici!
Un pezzo rock che tocca le corde giuste dell’io di chi lo ascolta saprà dargli quella carica che gli permetterà di affrontare sforzi sovrumani. Sforzi fisici, come quelli richiesti dallo sport, e sforzi mentali: esami universitari, colloqui e addirittura l’esame della patente risulteranno più facili dopo l’ascolto di un po’ di sano rock.
Questa musica permette di scaricare la tensione, assicurando una forma fisica e mentale più rilassata proprio grazie allo smaltimento di energie in surplus ascoltando assoli di chitarra elettrica firmati Jimi Hendrix, Jimmy Page o Keith Richards così come i ritmi frenetici di una batteria à la John Bonham.

Rap: funziona come gli psicofarmaci
Un vero e proprio antidepressivo, privo di controindicazioni e senza il vincolo di prescrizioni mediche, è il rap.
A decretarlo sono stati gli studiosi dell’Università di Cambridge che hanno analizzato gli effetti di questo genere sulla mente di un gruppo di volontari che si sono sottoposti al test.
Grazie al suo ritmo molto fisso, schematico e regolare, il rap viene recepito dalla mente come contrario a tutti i disturbi di tipo psichico e quindi tende a correggere le menti che soffrono di qualche anomalia psichiatrica.
Ovviamente non è da sostituire agli psicofarmaci in caso di disturbi gravi ma di certo è un aiuto complementare da non sottovalutare.

Blues per aumentare il desiderio e la passione sessuale
Se state cercando disperatamente la passione e il desiderio sessuale, perduti o solo andati un po’ in letargo, questo genere nato nel Sud degli States agli inizi del Novecento fa per voi.
Le note calde, i timbri bassi e baritonali, i ritmi che riproducono quelli di un amplesso, le melodie avviluppanti e gli acuti che riecheggiano orgasmi belli e buoni fanno sì che il blues faccia scoccare la scintilla del desiderio più ardente.
Ascoltare Muddy Waters e John Lee Hooker per credere...

Musica techno: ipnotizza e toglie i pensieri
Benché la musica techno sia spesso additata dai benpensanti come musica del diavolo di oggigiorno perché interconnessa a droghe e sballo, in realtà presa da sola non è dannosa.
A volte potrebbe addirittura risultare benefica, soprattutto per chi tende a rimuginare e avere continue preoccupazioni.
La techno si basa su ritmi sincopati, accelerati e martellanti che hanno un effetto quasi ipnotico.
E come l’ipnosi a livello ottico aiuta ad abbassare ansia e stress, anche quella uditiva riesce a fare defluire i pensieri ossessivi, ripulendo la mente e dandole un po’ di respiro.
Tuttavia potrebbe invece capitare che innalzi i livelli di ansia perché la frenesia che connota la musica techno aumenta i battiti cardiaci, quindi è bene non esagerare.

Musicoterapia in Italia
L'uso della musica a scopi terapeutici è documentato in parecchie civiltà dal mondo antico a oggi.
Come disciplina scientifica, la musicoterapia si sviluppa all'inizio del secolo XVIII e il primo trattato risale alla prima metà del Settecento (redatto da un medico musicista londinese, Richard Brocklesby).
In Italia i primi esperimenti di musicoterapia vengono fatti presso il Morotrofio di Aversa a partire dal 1843 grazie a Biagio Gioacchino Miraglia.
Tuttavia a oggi da noi non è ancora riconosciuta ufficialmente la figura professionale del musicoterapeuta però alcuni conservatori incominciano a proporre corsi specializzati.
C’è un corso accademico sperimentale di primo livello presso il Conservatorio di Pescara, un Diploma Biennale di Specializzazione in Musicoterapia presso i Conservatori di Verona e dell'Aquila e un Biennio sperimentale di specializzazione in Musicoterapia (Laurea Magistrale) presso il Conservatorio di Musica Girolamo Frescobaldi a Ferrara.
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