Anche quest'anno si ripresenta puntuale al terzo lunedì del mese il Blue Monday, cioè il giorno più triste dell'anno.
Ma esiste davvero un giorno più blu degli altri?
È percezione comune che, più in generale, l'intero mese di gennaio sia accompagnato da incertezza e da una pressione innegabile. Bombardati da messaggi di incoraggiamento del tipo "New Year, New Me", malinconici per la fine delle vacanze e in disperato bisogno di sole, quel senso di malessere diffuso è a volte difficile da ignorare.
Una sfera particolare in cui il Blue Monday può prendere piede è quella sul posto di lavoro.
Se infatti il venerdì è il giorno in cui ci si proietta già nel relax del weekend, il lunedì è il giorno in cui gli impegni di lavoro hanno inizio: riunioni, progetti, magari anche quell’attività che tanto si è cercato di rimandare a un vago “lunedì”.
Prendendo spunto da questa ricorrenza, per capire quale sia in generale l’incidenza del lunedì e del Blue Monday sugli umori dei lavoratori e quali siano gli elementi che concorrono a felicità e tristezza al lavoro, InfoJobs, la piattaforma leader in Italia per la ricerca di lavoro online, ha realizzato un’indagine ad hoc. Ecco i risultati.
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Blue Monday: è davvero il lunedì il giorno più triste per i lavoratori?
A dispetto delle previsioni, sembrerebbe proprio di no.
Per la maggioranza degli italiani (74,7%), infatti il lunedì, in quanto lunedì, non è il giorno peggiore della settimana. Anzi, alcuni (16,1%) addirittura amano questa giornata perché possono contare ancora sulla carica del weekend.
L'elemento sorprendente che emerge dall'indagine di InfoJobs, è che più di un terzo degli intervistati dichiara che ogni giorno ha le proprie peculiarità, e quindi non è necessariamente il lunedì il giorno più brutto della settimana.
Solo il restante 25,3% del campione considera il lunedì il giorno peggiore, per via dell’inizio della settimana lavorativa e le responsabilità ad esso collegate.

Cosa ci rende tristi sul lavoro?
Sebbene non esisti un giorno specifico progettato per avere tutto il peso della settimana lavorativa sulle sue spalle, è innegabile che stress, ansia e tensioni influiscano negativamente non solo sulla nostra salute mentale ma sulla nostra vita a tutto tondo.
Se infatti un ambiente favorevole e disteso con colleghi e capi è per molti sinonimo di buonumore al lavoro, eventuali tensioni con gli stessi sono al primo posto della nostra tristezza.
A influenzare il nostro benessere lavorativo anche l’essere impiegati in un lavoro lontano da quello dei propri sogni e che viene svolto per esigenza economica, la retribuzione non adeguata, gli orari di lavoro e l’impossibilità di bilanciare esigenze lavorative e personali.
Cosa fare superare il Blue Monday e superare il malumore a lavoro?
È dunque importante considerare l'effetto che il giorno più triste dell'anno potrebbe avere (anche) a lavoro.
Se la tristezza domina la vostra giornata lavorativa, provate a cercare di essere costruttivi e cambiare la situazione.
Quali sarebbero i migliori rimedi secondo i professionisti?
Per alcuni - seppur pochi - un nuovo capo sarebbe fonte di felicità. Purtroppo però non è possibile avere il controllo su questa situazione.
Tuttavia, da quanto emerso dall’indagine InfoJobs, per il 34% del campione, la formazione riveste un ruolo fondamentale per combattere la tristezza al lavoro: largo quindi ai corsi promossi dall’azienda, per imparare cose nuove e per confrontarsi con i colleghi.
Le condizioni lavorative e il rispetto delle stesse sono una fonte di benessere, così come la possibilità di fare smartworking, un ambiente più rilassato e meno gerarchico, cui fa seguito un percorso di carriera chiaro o una promozione.
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