Non c'è bisogno di integratori per fare il pieno di melatonina (e dormire meglio)

Quando si parla di melatonina si pensa subito agli integratori usati per dormire meglio e combattere l’insonnia e le difficoltà di dormire.
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In realtà, la melatonina può essere assunta anche con la dieta. Alcuni cibi infatti ne sono un’ottima fonte alimentare. E i suoi benefici non riguardano solo il sonno.
Diversi studi infatti hanno messo in evidenza che oltre a essere un ottimo regolatore del sonno-veglia, la melatonina ha potere antiossidante, antinfiammatorio ed è addirittura un modulatore del sistema immunitario.
Protegge inoltre la salute cardiovascolare e quella cerebrale ed è in grado di difendere anche dall’invecchiamento e persino dal sovrappeso. Perciò assicurarsela a tavola potrebbe avere tantissimi benefici.
Cos’è la melatonina, a cosa serve e in quali cibi si trova
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Che cos’è
La melatonina è un ormone che regola il ritmo circadiano e il ciclo sonno-veglia. Viene sintetizzata dall’organismo in risposta al buio e diminuisce man mano che l’età avanza oppure in determinate condizioni.
Essere esposti per esempio a fonti di luce artificiale durante la notte può ostacolarne la sintesi. Quando l’organismo non ne produce a sufficienza possono verificarsi insonnia, risvegli e difficoltà a prendere sonno, agitazione.
A cosa serve la melatonina
La melatonina è fondamentale per il ciclo sonno-veglia e una sua carenza è associata all’insonnia e ai disturbi del sonno. Questo ormone in particolare agevola il rilassamento e induce a dormire, contrastando l’azione degli ormoni dello stress tra cui il cortisolo.
In più protegge la salute, difendendo l’organismo dai principali fattori di rischio, tra cui il sovrappeso e le malattie cardiovascolari.
In quali cibi si trova
La melatonina viene sintetizzata dall’organismo a partire dal triptofano, un aminoacido essenziale presente in molti alimenti.
Per farne scorta occorre innanzitutto consumare cibi come i latticini, la pasta, i cereali integrali. E non farsi mancare a tavola anche alimenti che contengono vitamine del complesso B e magnesio che ne facilitano la sintesi.
Questo in particolare è un minerale in abbondanza in molte varietà di frutta e verdura. Alcuni cibi invece ne sono delle vere e proprie fonti naturali. Tra questi spiccano le uova e il pesce, che ne sono i più ricchi tra gli alimenti di origine animale. Tra i cibi vegetali invece ne sono una buona fonte le noci, i pistacchi, le fragole, le amarene, i peperoni, alcuni tipi di funghi e i legumi.
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In cerca di ricette sfiziose per Natale (e non solo)? Idee e miti da sfatare sul Cotechino Modena IGP

Non è Capodanno senza il Cotechino con le lenticchie, un abbinamento tradizionale che, se mangiato alla mezzanotte, si dice porti fortuna e prosperità per l'anno nuovo.
Ma allora perché concederselo solo durante le Feste? Il Cotechino Modena IGP è un ottimo prodotto italiano che si presta perfettamente anche a ricette gourmet, da servire non solo durante la stagione fredda, soprattutto perché meno calorico di quanto si pensi.
In cerca di ricette sfiziose per Natale (e non solo)? Idee e miti da sfatare sul Cotechino Modena IGP
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Ogni anno, arriva puntuale il momento di scegliere il menu per il pranzo di Natale e il cenone di Capodanno. L’usanza (ma anche l’indubitabile bontà e gusto) vuole che il Cotechino sia sempre e comunque presente a tavola e, per abitudine, siamo soliti proporlo con i classici abbinamenti lenticchie e purea di patate.
Ma per stupire parenti e amici sappiate che ci sono ricette raffinate e innovative che combinano insieme tradizione e modernità.
Proprio il Consorzio di tutela Zampone e Cotechino Modena IGP – che oggi conta 13 aziende, tra i principali produttori dei due prodotti insigniti dell’ambito riconoscimento “Indicazione Geografica Protetta” – ha deciso di lanciare una sfida ai consueti luoghi comuni.
E così, grazie al coinvolgimento dello chef Luca Marchini del ristorante stellato L’erba del Re di Modena, sono venuti fuori piatti insoliti e originali come il Cotechino croccante accompagnato con zabaione semi salato, cipolle all’aceto balsamico di Modena ed emulsione oppure la Pasta all’uovo con un ragù di Zampone, fondo bruno e cioccolato fondente.
Ricette che fanno venire l’acquolina ancora prima di sentire il profumino che sprigionano in pentola e – ottima notizia! – contrariamente ai pregiudizi, si possono gustare senza grandi sensi di colpa. Sì perché il Cotechino ha meno calorie di quanto si pensi: un etto corrisponde a circa 250 calorie, un apporto inferiore a quello di un piatto di pasta scondita ed equivalente a quello di una mozzarella.
Altro mito da sfatare: il colesterolo è presente in quantità simili a quello contenuto nel pollo o nella spigola e comunque inferiori a quelle presenti in tanti alimenti che consumiamo abitualmente come le uova, frutti di mare o formaggio grana.
Questo prodotto dalla lunga storia e tradizione – una miscela di carni suine ottenute dalla muscolatura striata, grasso suino, cotenna, sale e pepe intero e/o a pezzi – rispetto al passato, ha visto ridursi il contenuto di grassi e sodio e oggi è in linea con i suggerimenti della moderna scienza nutrizionale.
Lo dicono gli esperti, e in particolare le recenti analisi dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (ex INRAN ora CREA NUT): il Cotechino non solo ha un elevato contenuto di proteine nobili e un moderato contenuto di grassi (perché persi in parte con la cottura) ma anche più grassi insaturi rispetto a quelli saturi ed è ricco di vitamine del gruppo B e di minerali, soprattutto ferro e zinco.
Si tratta poi di un prodotto costantemente controllato proprio perché tutelato da un Consorzio, ormai attivo da oltre 20 anni, che ne garantisce la produzione nel territorio previsto dal disciplinare (Modena, Ferrara, Ravenna, Rimini, Forlì-Cesena, Bologna, Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Cremona, Lodi, Pavia, Milano, Varese, Como, Lecco, Bergamo, Brescia, Mantova, Verona e Rovigo), secondo l’originale e tradizionale ricetta (determinati ingredienti, proporzioni e spezie) e rispettando precise caratteristiche qualitative (colore, sapore e soprattutto un contenuto minimo di proteine e massimo di grassi).
E poi, ultimo ma non per importanza, da considerare la velocità di preparazione di questo piatto. Quanto quella di un piatto di pasta, tra ebollizione e cottura: proprio così. Grazie al packaging in alluminio della versione precotta, che richiede una cottura in acqua bollente, ci vogliono solo 20 minuti. Quindi, cos’altro aspettare? Se già state sognando un bel piatto di Cotechino fumante, il conto alla rovescia è già partito e da questo momento avrete meno di un quarto d’ora per sbizzarrivi!
Se volete cimentarvi in ricette alternative con il Cotechino Modena IGP – un prodotto la cui origine risale addirittura al Cinquecento – potete consultare la sezione ricette del sito web del Consorzio con un’ampia serie di proposte che vanno dal brunch all’aperitivo.
Pubblicazione finanziata con la Legge Regionale dell’Emilia-Romagna n. 16/95
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