Ecco perché non dovreste mai bere caffè a stomaco vuoto

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Bere caffè a stomaco vuoto potrebbe danneggiare lo stomaco e aumentare stress e ansia, ostacolando la capacità di concentrazione

Nonostante per la maggior parte della popolazione sia la norma iniziare la giornata con il caffè pare che bere caffè a stomaco vuoto non sia un'abitudine salutare. 

**Qual è l'orario migliore per bere caffè**

Sebbene sia stato dimostrato che il caffè ha alcuni indubbi effetti benefici sul nostro organismo, come carica di energia e regolatore del metabolismo, consumarlo non appena ci si alza dal letto, cioè a stomaco vuoto, può portare a conseguenze negative; sia fisiche che mentali.

Ecco perché sarebbe meglio non bere caffè a stomaco vuoto. 

Bere il caffè a stomaco vuoto fa male?

**Il galateo del caffè: sicuri di saperlo servire?**

(Continua sotto la foto) 

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Gli effetti sulla salute (fisica e mentale)

Ingerire caffeina a stomaco vuoto può mettere a dura prova il sistema digestivo. 

Cominciare la giornata con un espresso farà ripartire la produzione di acido dello stomaco e, se non avete già mangiato qualcosa, l'acido potrebbe danneggiare il rivestimento dello stomaco e causare indigestione. Questo vale anche per il caffè decaffeinato.

Ma non è l'unico rischio.

Secondo gli esperti, bere caffè a stomaco vuoto può causare nervosismo, tremori e altri effetti di astinenza, inclusi cambiamenti di umore.

Può inoltre accentuare i sintomi dell'ansia, nonché aumentare la frequenza cardiaca, l'irritabilità e l'incapacità di concentrarsi.

Questo succede perché il caffè stimola la produzione di cortisolo, l'ormone dello stress. Mentre un po' di cortisolo è importante per la regolazione della glicemia, della pressione sanguigna e del metabolismo, quantità eccessive per lunghi periodi di tempo possono portare a ipertensione, livelli di zucchero nel sangue non regolati che a loro volta possono causare diabete e perdita di densità ossea. 

Cosa bere la mattina a colazione al posto del caffè? 

Cosa bere allora al mattino, al posto del caffè, per svegliarsi con la carica giusta? 

In primis, gli esperti consigliano di bere almeno due bicchieri d'acqua. Bere acqua a digiuno contribuisce infatti ad eliminare non solo le tossine ma anche i depositi di grasso che si accumulano nel corpo. Infatti, secondo una ricerca pubblicata nel Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism, bere acqua a digiuno di prima mattina, aiuterebbe a velocizzare il metabolismo di circa il 24%. 

Un'altra soluzione potrebbe essere quella di bere succhi di frutta e frullati, che aiutano a mantenere idratato l'organismo e donano supporto digestivo. Attenzione però a sceglierli senza zuccheri aggiunti e in ogni caso a non esagerare con le dosi per non eccedere con gli zuccheri naturalmente presenti nella frutta.

** No coffee, no problem: 7 modi per "darsi una svegliata" senza caffè **

 

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In cerca di ricette sfiziose per Natale (e non solo)? Idee e miti da sfatare sul Cotechino Modena IGP

Progetto-senza-titoloNatale Cotechino
Il piatto delle Feste per eccellenza vi stupirà: ecco perché.

Non è Capodanno senza il Cotechino con le lenticchie, un abbinamento tradizionale che, se mangiato alla mezzanotte, si dice porti fortuna e prosperità per l'anno nuovo.

Ma allora perché concederselo solo durante le Feste? Il Cotechino Modena IGP è un ottimo prodotto italiano che si presta perfettamente anche a ricette gourmet, da servire non solo durante la stagione fredda, soprattutto perché meno calorico di quanto si pensi.

In cerca di ricette sfiziose per Natale (e non solo)? Idee e miti da sfatare sul Cotechino Modena IGP

(Continua sotto la foto)

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Ogni anno, arriva puntuale il momento di scegliere il menu per il pranzo di Natale e il cenone di Capodanno. L’usanza (ma anche l’indubitabile bontà e gusto) vuole che il Cotechino sia sempre e comunque presente a tavola e, per abitudine, siamo soliti proporlo con i classici abbinamenti lenticchie e purea di patate. 

Ma per stupire parenti e amici sappiate che ci sono ricette raffinate e innovative che combinano insieme tradizione e modernità.

Proprio il Consorzio di tutela Zampone e Cotechino Modena IGP – che oggi conta 13 aziende, tra i principali produttori dei due prodotti insigniti dell’ambito riconoscimento “Indicazione Geografica Protetta” – ha deciso di lanciare una sfida ai consueti luoghi comuni.

E così, grazie al coinvolgimento dello chef Luca Marchini del ristorante stellato L’erba del Re di Modena, sono venuti fuori piatti insoliti e originali come il Cotechino croccante accompagnato con zabaione semi salato, cipolle all’aceto balsamico di Modena ed emulsione oppure la Pasta all’uovo con un ragù di Zampone, fondo bruno e cioccolato fondente.

Ricette che fanno venire l’acquolina ancora prima di sentire il profumino che sprigionano in pentola e – ottima notizia! – contrariamente ai pregiudizi, si possono gustare senza grandi sensi di colpa. Sì perché il Cotechino ha meno calorie di quanto si pensi: un etto corrisponde a circa 250 calorie, un apporto inferiore a quello di un piatto di pasta scondita ed equivalente a quello di una mozzarella. 

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Altro mito da sfatare: il colesterolo è presente in quantità simili a quello contenuto nel pollo o nella spigola e comunque inferiori a quelle presenti in tanti alimenti che consumiamo abitualmente come le uova, frutti di mare o formaggio grana.

Questo prodotto dalla lunga storia e tradizione – una miscela di carni suine ottenute dalla muscolatura striata, grasso suino, cotenna, sale e pepe intero e/o a pezzi – rispetto al passato, ha visto ridursi il contenuto di grassi e sodio e oggi è in linea con i suggerimenti della moderna scienza nutrizionale.

Lo dicono gli esperti, e in particolare le recenti analisi dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (ex INRAN ora CREA NUT): il Cotechino non solo ha un elevato contenuto di proteine nobili e un moderato contenuto di grassi (perché persi in parte con la cottura) ma anche più grassi insaturi rispetto a quelli saturi ed è ricco di vitamine del gruppo B e di minerali, soprattutto ferro e zinco.

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Si tratta poi di un prodotto costantemente controllato proprio perché tutelato da un Consorzio, ormai attivo da oltre 20 anni, che ne garantisce la produzione nel territorio previsto dal disciplinare (Modena, Ferrara, Ravenna, Rimini, Forlì-Cesena, Bologna, Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Cremona, Lodi, Pavia, Milano, Varese, Como, Lecco, Bergamo, Brescia, Mantova, Verona e Rovigo), secondo l’originale e tradizionale ricetta (determinati ingredienti, proporzioni e spezie) e rispettando precise caratteristiche qualitative (colore, sapore e soprattutto un contenuto minimo di proteine e massimo di grassi).

E poi, ultimo ma non per importanza, da considerare la velocità di preparazione di questo piatto. Quanto quella di un piatto di pasta, tra ebollizione e cottura: proprio così. Grazie al packaging in alluminio della versione precotta, che richiede una cottura in acqua bollente, ci vogliono solo 20 minuti. Quindi, cos’altro aspettare? Se già state sognando un bel piatto di Cotechino fumante, il conto alla rovescia è già partito e da questo momento avrete meno di un quarto d’ora per sbizzarrivi!

Se volete cimentarvi in ricette alternative con il Cotechino Modena IGP – un prodotto la cui origine risale addirittura al Cinquecento – potete consultare la sezione ricette del sito web del Consorzio con un’ampia serie di proposte che vanno dal brunch all’aperitivo. 

Pubblicazione finanziata con la Legge Regionale dell’Emilia-Romagna n. 16/95