3 cose da sapere sul nuovo visore della Apple
Ci siamo, Apple si è tuffata nella realtà virtuale e sancisce come solo il marchio della mela sa fare la desiderabilità ergonomica di qualcosa di molto tecnologico: Apple Vision Pro è un visore di realtà mista, virtuale e aumentata che offre a chi lo indossa uno schermo tridimensionale da controllare con gli occhi, le mani e la voce.
Dietro le quinte lavora visionOS, sistema operativo creato ad hoc e primo sistema operativo spaziale al mondo, che contente di interagire con i contenuti digitali come se fossero realmente presenti.
In questo modo, e grazie a uno schermo ad altissima risoluzione (23 milioni di pixel su due display), si avrà la garanzia che ogni esperienza sembri svolgersi in tempo reale davanti agli occhi di chi lo indossa.
Ma facciamo un passo indietro.
3 cose da sapere sul nuovo visore della Apple
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Realtà virtuale, mista e aumentata: qual è la differenza
La realtà aumentata è la tecnologia che sovrappone informazioni digitali al mondo fisico.
Diventata famosissima tra i commoner quando è esploso il fenomeno di Pokémon Go, esiste in molti campi e con infiniti utilizzi, dall'Ikea che permette di proiettarsi in casa i suoi mobili a Google Maps che fa comparire le indicazioni del navigatore in 3D sul mondo reale.
La realtà virtuale invece è quella che ci porta in un mondo altro, senza più alcun collegamento visivo con quello che ci circonda - pensate ad esempio ai film fruiti con il visore.
Vision Pro utilizza una tecnologia ancora diversa, chiamata realtà mista.
Quelli che si vedono all'esterno non sono i nostri occhi ma una loro rappresentazione digitale
Con un bottone simile alla digital crown dell’Apple Watch si passa dalla realtà aumentata a quella virtuale e viceversa e il passaggio è facilmente "riconoscibile" anche dall'esterno.
Quando ci si trova nella realtà virtuale il visore è opaco - si illumina di animazioni o mostra quello che sta vedendo chi lo usa -, mentre diventa trasparente (si fa per dire: quella che si vede all'esterno è una rappresentazione digitale degli occhi di chi sta usando Vision Pro e non i suoi veri occhi, ne potete vedere un esempio nell'immagine in apertura di questo articolo) quando ci si trova in modalità realtà aumentata.
A cosa serve (e quanto costa)?
La visione più immediata e "facile" dei visori è quella legata ai videogiochi, ma Apple vuole portare l'utilizzo a un passo successivo, rendendo il suo visore uno schermo su cui proiettare tutto, anche il proprio Mac: al posto del mouse si userà lo sguardo per selezionare e cliccare, mentre per scrivere si potrà usare la tastiera del computer, visibile attraverso il display, o una sua copia virtuale.
Di sicuro aver presentato Vision Pro ai programmatori apre la possibilità di inventarne nuovi potenziali utilizzi e applicazioni.
Per il momento infatti è a loro che il visore è indirizzato: sarà disponibile l'anno prossimo con un prezzo di 3500 dollari, ma già si vocifera che siano in lavorazione altri due modelli, meno pro (forse meno costosi) e pensati per un utilizzo domestico.
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