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Lifestyle

Le emoji secondo la Gen Z: tutto quello che dovete sapere per non sembrare dei boomer

Le emoji secondo la Gen Z: tutto quello che dovete sapere per non sembrare dei boomer

foto di Alessandro Alicandri Alessandro Alicandri — 4 Aprile 2025
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Dal cuore rosso al teschio: il significato delle emoji per la Gen Z è tutt’altro che ovvio. Ecco cosa sapere per evitare figuracce digitali

Capire il vero significato delle emoji oggi è un’impresa tutt’altro che scontata. Soprattutto se a usarle è la Gen Z, che ha rivoluzionato il modo di comunicare con simboli e faccine, attribuendo nuovi sensi (a volte del tutto inaspettati) a quelle che sembravano semplici icone digitali.

Le emoji non sono certo un'invenzione dei tempi moderni. Ma, come tutti i linguaggi, ha cambiato significato e modalità di uso anche grazie al potere dei social nel quale il modo di intendere le emoji si mescola a culture urbane differenti generando nuovi significati.

Una delle difficoltà affrontate spesso dai genitori è proprio quella di provare a capire i figli quando sembrano indecifrabili, intercettando il motivo dei loro silenzi, capendo cosa stanno pensando dai loro sguardi, da quanto tempo passano fuori casa o nella loro stanza. E oggi, la comprensione dei ragazzi passa anche dall'uso che fanno dei messaggi su WhatsApp o Telegram. In particolar modo sull'uso delle emoji.

Proveremo qui quindi a intercettare alcuni di questi usi più comuni da parte della cosiddetta Gen Z, termine che la stessa Gen Z odia sentirsi attribuire, quindi si parte già benissimo.

**Sapete qual è l'emoticon più usata del mondo?**

Qual è il (vero) significato delle emoji

(Continua dopo la foto)

significato emoji 2025

Il pagliaccio

La faccia del clown affonda le sue radici nei meme ironici del web. Vi ricordate la sequenza di immagini dove un uomo si trucca da pagliaccio? È molto usata anche oggi.

L'emoji del pagliaccio (spesso abbinata a quella del tendone da circo) si usa per commentare situazioni ridicole e non divertenti o di scarsa coerenza (anche personale). Indica quindi l'assurdo, il sopra le righe e il ridicolo.

L'emoji che piange tantissimo

No, non è un segno di tristezza, ma è più simile alla faccia che generano alcuni personaggi dei manga travolti da un'esagerata felicità o soddisfazione. La tristezza viene oggi molto più indicata con il cuore rotto o con la faccia con le lacrime agli occhi gonfi di emozione.

Quindi, questa emoji che piange a dirotto significa semplicemente "quello che vedo mi riempie di emozione".

Il teschio

Usare il teschio con il significato di "sono morto", ma non davvero, è abbastanza usuale anche tra i non giovanissimi.

Ma per la Gen Z, il significato dell'emoji del teschio è un altro. Questa faccina viene usata quando per esempio un allenamento è stato sfiancante, ma anche quando una battuta ha fatto così tanto ridere da portarti a "morire dal ridere". Spesso viene abbinata anche la lapide e in Italia, dalla cassa da morto.

che emoji usano i giovani

Il pollice in su

Bisogna avere enorme empatia per comprendere se un pollice verso l'alto è un normale segnale di assenso oppure, come avviene per la Gen Z, un modo passivo aggressivo per dire (senza dirlo) "Cavoli tuoi".

Per quanto sia semplicemente un OK con la mano, in alcuni contesti è un modo brusco per chiudere la conversazione. Non sembra un insulto, ma lo è.

L'emoji composta dello shock

Vi sarà capitato di vedere specialmente su X una emoji composta da tre parti: un occhio, una bocca rossa e un occhio.

Ecco: indica una forma di stupore assoluta e totale, ma anche di "trauma" per qualcosa che comunque è eccezionale oppure scontatissima, sempre sul filo dell'ironia.

L'emoji che si scioglie

È forse questa l'emoji che avete più spesso visto usare ai ragazzi e sarà capitato di usarlo anche noi quando qualcosa ci fa "sciogliere", come una foto di una persona bellissima.

In realtà la Gen Z la usa in modo un po' più aperto, ad esempio quando le emozioni sono estreme, spesso in senso ironico o quando il lavoro o qualcuno ci sta "asciugando" le energie.

Il cuore rosso

Abbiamo per tanto tempo pensato che questa fosse l'emoji più usata da tutti de da tutte le generazioni. Ecco: per la Gen Z può avere anche un significato crudele. È il modo che viene usato per tagliare corto una conversazione, declinare un invito o in sintesi dire "con tutto l'amore del mondo, non mi tenere presente".

Insomma, il cuore non indica più l'amore e basta (spesso sostituita con l'emoji dell'abbraccio) ma è entrata a far parte di quelle emoji neutre che servono per mettere dei paletti con l'interlocutore. I colori delle emoji sono molto personali, ma si tende a variare nei colori l'emozione: dal blu per l'amicizia, al bianco se rivolto ai sentimenti puri di una famiglia fino al viola, colore di supporto attivo alla causa di qualcuno.

Stessa emoji significato opposto

L'emoji che fa l'occhiolino

Se fino a qualche anno fa quella emoji veniva usata come un gesto di intesa, anche qui dobbiamo ricrederci. Ora l'emoji viene utilizzata per dire (senza dire) di sentirsi a disagio in una conversazione, esprimendo una forma di rilevata insincerità d'intenti.

In modo non dissimile dal cuore rosso può voler dire tutto o il contrario di tutto, ed è questo che lo rende speciale. Se ve lo dovesse inviare un giovanissimo, vi ha appena chiuso una porta in faccia.

La faccia stanca

Non è un'emoji molto utilizzata, ma solitamente viene considerato un modo per chiedere aiuto oppure per dire "Perché tutte a me?".

Per la Gen Z indica una reazione a una persona talmente bella e sensuale da generare ironico sconforto o rassegnazione. I giovanissimi invece la usano per dire che è arrivata una brutta notizia, ma non una notizia gravissima.

Il gesto di mettersi lo smalto e lo "sberluccichio"

Non hanno lo stesso significato, ma indicano un mood molto simile. Dipingersi le unghie è un modo per indicare di essere una persona "queer", quindi in sintesi alleata del mondo LGBTQIA+ (in alternativa al classico arcobaleno, che risulta più istituzionale) oppure, in un senso generale, per aver fatto qualcosa di forte impatto, con carattere.

Lo sberluccichio viene allo stesso modo usato per indicare che la battuta è stata "brillante", che ha zittito l'interlocutore per la sua ferocia o per indicare comportamenti che fanno brillare il soggetto per personalità.

© Riproduzione riservata

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