Essere single: costi e benefici in un mondo che ci considera persone sole


Se è vero che l'amore è una cosa semplice, è anche vero che essere single è un grandissimo casino.
Se nella società tradizionale i single vengono collocati (mentalmente) in una condizione di passaggio prima di entrare in un'altra relazione, oggi si scopre che non è esattamente così. È infatti uno status consolidato e in forte crescita, anche in Italia.
Un'indagine pubblicata da Adnkronos nel 2023 conta un numero di persone single intorno agli 8,8 milioni. Nel 2021, invece, si scopriva attraverso Istat che le persone che vivono da sole superavano per la prima volta in percentuale quello delle coppie con figli. Questo significa che la cosiddetta "famiglia unipersonale" è un trend che analizzeremo per quello che è, ovvero un fenomeno attualissimo.
**Per essere felici bisogna avere queste 5 "relazioni"**
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I costi dell'essere single
Secondo Coldiretti una persona single spende in media 337 euro al mese tra alimentari e bevande. Una coppia, circa 120 euro in meno a testa.
Le ragioni sono tante: dal costo elevato delle monoporzioni, al consumo più lento su prodotti deperibili, fino al fatto che la socialità nel proprio appartamento (quindi con l'arrivo di amici o parenti) ha costi che impattano per quanto modesti siano, solo su una singola persona.
Più ovvie sono poi le spese legate ad affitti e mutui, possesso e uso di un mezzi di trasporto privati, condivisione di abbonamenti di streaming, utenze come bollette di internet e luce. Tutto pagato da soli, senza agevolazioni che rendano una persona sola, supportata. Tutto configura una realtà nella quale vivere da soli, specialmente in alcune città italiane, sia davvero un lusso.
Chi non è in coppia guadagna di più? No
C'è un bellissimo articolo di Vox del 2021 che racconta in una situazione statunitense quanto una persona single in media rimanga più facilmente in lavori che non gli piacciono e si prendano meno volentieri rischi imprenditoriali, perché non possono mettere a rischio la loro (in)sicurezza economica senza un paracadute. Inoltre, i single inseguono in media meno le nuove opportunità che il lavoro può offrire.
Anche se non ci sono indagini dettagliatissime sul guadagno dei single rispetto a chi vive in coppia, Istat racconta che i single guadagnano mediamente 8 mila euro in meno all'anno. Ma com'è possibile? È un mistero che si può spiegare nella scarsità o assenza di vantaggi fiscali o finanziari per chi è single e più tristemente, per un mix di scarso potere di contrattazione del compenso e minor ambizione economica.
Non è quindi un discorso solo strutturale, ma psicologico, ovvero di quale piega prende (o non prende, spesso) la vita di una persona che non è inserita in una relazione sentimentale stabile.
Come vive una persona single?
Bella DePaulo, psicologa non fidanzata da sempre, ha raccontato i benefici e conseguenze della vita da single.
I suoi studi in materia e l'esperienza accumulata a contatto con altre persone single, offrono per lei la sensazione che i problemi percepiti siano per nulla legati al "sentirsi soli", ma a una più ampia visione del proprio benessere in un contesto dove "essere soli" è inconsueto o in alcuni casi, considerato "sbagliato".
Secondo DePaulo, la vita di una persona single si fonda sulla ricerca dell'autenticità, utilizzando il tempo per coltivare una forma di libertà che non è solo quella sessuale, ma del poter dedicare il proprio tempo quasi del tutto fuori dalle convenzioni sociali.
La psicologa rileva però che esistono ancora delle forme di pregiudizio sulle persone cosiddette "sole"; per non parlare dei contesti dove scegliere di essere single non è un'opzione. DePaulo non descrive la sua vita come tutta rose e fiori, chiarendo di lavorare quasi ogni giorno e di amare così tanto quello che fa da sentirsi sposata con il proprio mestiere. "Ma che sia chiaro" specifica "il nostro lavoro non ricambierà quell'amore".
La sua visione della vita senza partner amorosi è basata sull'attrattiva verso la condizione che l'essere single comporta, ovvero la libertà di perseguire propri desideri di formazione e nel "coltivare sé stessi". È una scusa? No.

Il segreto è fare rete
Una delle parole più ricorrenti tra le persone single è l'esercizio della propria libertà, che si rende fattuale in scelte e tempistiche non mediate da potenziali partner, specie se conviventi. Quella libertà porta però poi il single a non muoversi come asceti, ma a fare "rete", a esercitare quel diritto alla "chosen family", circondandosi di quelle persone che pur non avendo con noi legami sentimentali, ci sono d'aiuto concretamente.
C'è una bella differenza tra il tendere a rimanere single e il voler rimanere soli, specie in un mondo come quello attuale che ci ha spinto all'individualismo, ma non può portarci lontano senza l'alleanza e la cooperazione. Alcuni studi (pubblicati sempre da Vox) sottolineano che le categorie mediamente più single (come in America la comunità nera, le persone della comunità LGBTQIA+ o ancora le persone vedove e divorziate, con o senza figli) sono mediamente categorie mediamente più fragili socialmente e che hanno bisogno di una rete di supporto, centrale proprio per sentirsi incoraggiati nelle scelte di vita e soprattutto nei momenti di difficoltà, non solo economica.
Perché si rimane single?
Le parole chiave per interpretare questo fenomeno sono, come abbiamo già detto, la libertà ma anche la paura. Eppure secondo un'indagine Eurispes del 2023, più del 60% delle persone fuori da una relazione affermano di "subire" la scelta dell'essere single più di averla determinata volontariamente.
Questo è un quadro controverso in una società nella quale essere soli è considerato "strano" e sgradevole, pur essendo un luogo protetto dalle ferite relazionali. Insomma: preferiamo esserlo, ma non la viviamo bene. Le motivazioni addotte spesso nei forum come Reddit sono le difficoltà nell'investire tempo, risorse e sentimenti in qualcosa di instabile in un mondo sempre più instabile.
Essere single, qualsiasi motivo spinga a esserlo, è però la creazione di un terreno fertile per la socialità e per la crescita personale: il desiderio, le energie e la capacità di dare amore sono sintomo di un'ottima salute mentale, rendendoci molto più svincolati da rapporti "obbligati", situazioni sociali tossiche, trovando una propria misura per essere più sereni.
Essere single non è e non dovrebbe mai essere un murarsi vivi verso le relazioni esterne ma un processo di costruzione del rispetto di sé, che si traduce spesso e volentieri poi in un più equilibrato rapporto con gli altri. Anche in l'amore.
Essere single, in conclusione, è una forma di ribellione che ha dei costi e dei sacrifici, ma che prova a riportarci in una percezione più sana del mondo, percezione che oggi sembra sempre più difficile da trovare, ma c'è.
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