Open 336: arriva in Bicocca il primo palazzo "net carbon zero"

20220922_014501_SARCA336_R
In viale Sarca, a nord di Milano, inaugura il nuovo, ambizioso progetto del Gruppo Barings Real Estate, supportato dal partner tecnologico Fervo e progettato dallo studio di architettura Park Associati

Ispirazioni high-tech e citazioni post-industriali, impianti tecnologici all’avanguardia, certificazioni delle prestazioni di sostenibilità ai massimi livelli. Il percorso virtuoso nel nome della sostenibilità ha un nuovo modello di riferimento: si chiama Open 336, è un immobile destinato a uso uffici che inaugura il 28 settembre a Milano, nel quartiere Bicocca. A rendere possibile il futuristico progetto il colosso Barings Real Estate, società di investimento americana, approdata recentemente in Italia anche nel mercato residenziale, affiancata da Savills Investment Management SGR e da un partner tecnologico all’avanguardia, il Gruppo Fervo, specializzato nel proporre soluzioni innovative nel Facility ed Energy Management. Open 336 è progettato dallo studio di architettura Park Associati

Open 336, l’edificio che prende il nome dal civico dove è posizionato in viale Sarca, lancia un ponte verso il futuro partendo da uno dei temi più urgenti del presente: l’abbattimento della CO2 e l’elaborazione di nuove strategie per ridurre gli impatti ambientali e i consumi in tutto il ciclo di vita dell’edificio, anche nella sua costruzione. In particolare, con l’utilizzo di una tecnologia innovativa, gli immobili possono comportarsi come se fossero alberi, ovvero possono filtrare CO2 ma con un potere di filtrazione addirittura maggiore, circa otto volte superiore a quello naturale. Un progetto che si rivela quindi come un punto di svolta fondamentale nell’affrontare il tema della decarbonizzazione. Il tutto sostenuto dalla realizzazione di un’architettura aperta, di una struttura al tempo stesso contenitore e passaggio, che si inserisce con continuità nel paesaggio urbano del quartiere Bicocca, ex area industriale a nord-est della città, rileggendone ed esaltandone le qualità. 

Barings Real Estate si impegna a fornire ai propri Clienti piattaforme di investimento sostenibili e responsabili, che eccellono per impegno etico, nella convinzione che questo sia sinonimo di maggior resilienza degli investimenti stessi”, dichiara Valeria Falcone, Head of Value Add Investing Europe di Barings. “Continuiamo ad evolvere il nostro approccio all'ambiente, al sociale e alla governance (ESG) per supportare la creazione di valore in maniera più sostenibile. Investiamo con coraggio nelle nuove tecnologie nella convinzione che si debba e si possa essere più efficaci nel contribuire all’abbattimento della CO2. Open 336 è uno dei molti progetti Europei di Barings che hanno l’ambizione di essere parte della soluzione al cambiamento climatico.

Questo edificio contribuirà concretamente al conseguimento degli obiettivi di carbon zero e carbon neutrality delle aziende che lo hanno scelto.

TECNOLOGIE

Grazie al Gruppo Fervo e alla sua tecnologia filtrante made in Italy Eco2Air®, il sistema di trattamento aria cattura e immagazzina gran parte dell'anidride carbonica presente nell'atmosfera esterna, immettendo poi nell'edificio aria più pulita e ricca di ossigeno. La CO2 catturata proprio grazie al filtro Eco2Air®, realizzato con materiale organico e biodegradabile, tra cui i fondi di caffè, viene recuperata e riutilizzata in altri processi in un’ottica di economia circolare. Una volta saturo dopo l’utilizzo di circa 600 ore, il filtro può essere svuotato della CO2 accumulata, rigenerato e riutilizzato tranquillamente fino a sette anni. Ma c'è di più. L'impianto di trattamento dell'aria è connesso a una piattaforma chiamata FEAMS® che, attraverso molteplici sensori, legge in tempo reale tutti i parametri di consumi e funzionamento segnalando non solo eventuali anomalie, ma prevedendo addirittura gli interventi necessari prima che i guasti si verifichino, grazie ad algoritmi di intelligenza artificiale.

“Immaginiamo che il palazzo sia un albero: se le fondamenta rappresentano le radici e la struttura la corteccia, il filtro Eco2Air® ne costituisce finalmente le foglie”, spiega Alessandro Belloni, CEO del Gruppo Fervo “Pensate che 10 kg di materiale filtrante, a ciclo continuo, hanno una capacità di assorbimento della CO2 dalle 10 alle 15 volte superiore a quella ad esempio di una magnolia o di un pino. La nostra tecnologia Eco2Air® consente quindi di ridurre le emissioni e i consumi durante tutte le fasi che caratterizzano l’edificio, per la realizzazione di un vero e proprio Net Carbon Zero Building, trasformando un elemento critico per l’ambiente come la C02 in una risorsa”.

ARCHITETTURA
Ispirato ai principi di un’architettura responsabile, vivibile, pensata per le persone, l’edificio è composto da 5 piani fuori terra e due interrati, adibiti a parcheggio. La facciata riassume e reinterpreta gli elementi morfologici degli edifici circostanti, dove sono fortemente presenti il  colore rosso del mattone e quello scuro del ferro. La scelta del cemento alleggerito GRC usato come materiale di facciata va esattamente a rispondere alla volontà di reinterpretazione in modo contemporaneo della storia materica presente nell’area. 

Al piano terra la hall è uno spazio ampio e luminoso, circondato dal verde, mentre dal primo al quarto piano si sviluppa l’area degli uffici. Le grandi vetrate in vetro selettivo che caratterizzano la struttura garantiscono ottima trasmissione di luce, contenendo allo stesso tempo il passaggio di calore dovuto al sole. Gli spazi luminosi e flessibili rispondono alle esigenze contemporanee di organizzazione del lavoro, sempre meno vincolate alla scrivania fissa. Al quarto e ultimo piano un terrazzo di 380 metri quadrati, interrompe la sequenza regolare dei piani, aprendo la vista verso sud e verso la città. Il verde è un elemento fondamentale: gli ingressi principali sono cinti da pareti verdi che fanno da quinta agli spazi più pubblici e comuni, mentre al piano quarto un grande giardino caratterizzato da mirti e fioriture colorate completa il terrazzo.

“Il comparto ex-Breda, interessato fin dagli inizi del ‘900 da grandi stabilimenti produttivi, mantiene ancora una sua particolare fascinazione ed un proprio carattere identitario, pur essendo oggi oggetto di importanti rifunzionalizzazioni”, dichiara Michele Rossi, partner di Park Associati. “Open 336 si pone in dialogo e in continuità con il quartiere reinterpretandone gli elementi fondativi nella ripetizione modulare delle ampie specchiature vetrate, incorniciate nella matericità cromatica dei rivestimenti di facciata. Abbiamo pensato a un edificio visivamente aperto verso l’esterno, caratterizzato per il suo volume disegnato sulla longitudinalità dei fronti, svuotato e alleggerito al piano terra, permeabile alla luce filtrante delle ampie superfici vetrate ai piani di lavoro”.

BICOCCA
Il progetto si inserisce nel contesto di un territorio, quello della Bicocca, ricco di storia industriale. Qui, nel 1903, aprirono i nuovi stabilimenti della Società Italiana Ernesto Breda (per tutti “la Breda”). Qui, si ergevano edifici solidi, regolari, dalle facciate di mattoni che anche ora sono caratteristiche di quest’area in costante fermento, che accoglie e risponde a nuovi e nascenti bisogni, nuove realtà, ai quali Open 366 dona nuova linfa, creando nuove prospettive. Qui sorgono l’Università degli Studi di Milano Bicocca, il centro commerciale Bicocca Village, il Teatro degli Arcimboldi e l’Hangar Bicocca della Pirelli, dove si susseguono mostre d’arte contemporanea riconosciute nel panorama internazionale. È un’area che risulta ben servita dai mezzi pubblici, dai treni alla metropolitana, con l’aeroporto di Linate a soli 15 minuti. 

L’EVENTO 

Per pochi, e selezionatissimi, ospiti, le porte di Open 336 si apriranno il 28 settembre: occasione sarà un esclusivo evento ibrido live/digital, organizzato da Mondadori Portfolio che, grazie a una tecnologia all’avanguardia, permetterà ai partecipanti di interagire in diversi ambienti virtuali, scoprire le soluzioni innovative che caratterizzano l’immobile e godere di alcuni momenti di entertainment. Chi fruirà dell’esperienza volendo potrà scaricare un video da conservare ed eventualmente condividere sui propri social. Anche tutta la comunicazione verrà seguita da Mondadori Portfolio.

  • IN ARRIVO

Il teatro è donna: "Lezione d'amore"

Federico De Giacomo e Milena Vukotic
Al Franco Parenti di Milano la pièce interpretata da Milena Vukotic: è il terzo appuntamento della rassegna dedicata alle protagoniste del palcoscenico, di cui Grazia è partner culturale

Lezione d’amore. Sinfonia di un incontro è la pièce in scena al Teatro Parenti di Milano diretta da Andrée Ruth Shammah, con Milena Vukotic, il giovanissimo Federico De Giacomo e Andrea Soffiantini. 

Inserito nella rassegna "Il teatro è donna", di cui Grazia è partner culturale, lo spettacolo mette al centro una relazione inattesa. 

Silvia Grilli e Milena Vukotic

Racconta un incontro a due, costruito come una partitura musicale: un dialogo fatto di pause, crescendo e silenzi, capace di trasformarsi in un’esperienza che cambierà la vita di entrambi i protagonisti. 

Giorgio Guidotti, Vice Presidente Worldwide Pr&Communications di Max Mara

Milena Vukotic è Madame A., insegnante di pianoforte dal passato enigmatico e doloroso, che apre la porta del proprio mondo a un giovane fragile e inquieto, interpretato da Federico De Giacomo. Le lezioni di musica diventano subito altro: educazione sentimentale, scambio profondo, possibilità di riconoscersi. Il dialogo tra i due attraversa lo scontro generazionale, la rabbia, l’incomprensione, ma si accende anche di momenti di rara dolcezza e rivela come certi incontri possano aprire varchi nell’animo, indicare strade nuove, offrire una possibilità di salvezza reciproca. 

Sheila De Pietri

La pièce è un invito all’ascolto, alla cura, alla possibilità di rinascere attraverso l’altro, in cui Milena Vukotic regala una Madame A. di straordinaria grazia e intensità, capace di affrontare il proprio passato tragico e misterioso.

Andrée Ruth Shammah, Milena Vukotic, Federico De Giacomo e Nicoletta Ceccolini

Accanto a lei, Federico De Giacomo – appena diciassettenne – conferma un talento già maturo, dando voce e corpo alle inquietudini della sua età: il sentirsi fuori tempo, inadeguato, alla ricerca di un posto nel mondo.

Grazia e i vini di Masciarelli Tenute Agricole

Andrea Soffiantini accompagna la narrazione, guidando lo spettatore nelle pieghe più intime della relazione tra i due protagonisti. In scena fino all’11 gennaio 2026.

Lo chef Stefano Cerveni

Gli ospiti della serata, dopo la rappresentazione, hanno festeggiato con la direttrice di Grazia, Silvia Grilli, e i protagonisti dello spettacolo teatrale gustando le delizie dello chef stellato Stefano Cerveni e i vini di Masciarelli Tenute Agricole.

Nelle foto, dall'alto:
1- Federico De Giacomo e Milena Vukotic
2- Silvia Grilli e Milena Vukotic
3- Giorgio Guidotti, Vice Presidente Worldwide Pr&Communications di Max Mara
4- Sheila De Pietri
5- Andrée Ruth Shammah, Milena Vukotic, Federico De Giacomo e Nicoletta Ceccolini
6- Grazia e i vini di Masciarelli Tenute Agricole
7- Lo chef Stefano Cerveni

  • IN ARRIVO

Lusso, calore, sostenibilità: c'è tutto nella nuova collezione homewear Della Rovere

Della Rovere di Longastrino
Cuscini, coperte, stole e plaid con filati di lane e cashmere tricot: il Natale firmato Della Rovere è soffice, raffinato, in colori naturali 

Della Rovere di Longastrino, azienda tessile protagonista nel mondo della moda made in Italy dal 1963, insieme a Gaudenzi, boutique di lusso a Ravenna, ha presentato una nuova linea Homewear di alta gamma. Il progetto, messo a punto dai due brand, ha coinvolto anche oltre 300 bambini delle scuole elementari del Ravennate in un percorso educativo sulla sostenibilità, il riciclo e l’upcycling.

Cuscini, coperte, stole e plaid in colori naturali in maglieria realizzati con filati di lane e cashmere tricot. Ma quest'anno, ad illuminare la boutique in Via Armando Diaz 16, a Ravenna, c’è anche un grande albero di Natale di otto metri di altezza, con gli addobbi realizzati in tessuti riciclati e scarti di lavorazione dello stabilimento di Longastrino dagli alunni delle scuole della città.

Della Rovere di Longastrino (2)

Un simbolo delle Feste, ma anche un monito per il futuro sostenibile della moda. L’azienda Della Rovere ha condotto lezioni frontali con cinque plessi scolastici primari della provincia su economia circolare, merceologia, educazione al consumo e rischi per l’ambiente, riscontrando una vivace partecipazione sia da parte dei ragazzi che docenti.

Della Rovere di Longastrino (4)

L’incontro con le scuole:

Il tema principale degli incontri è stato quello degli acquisti consapevoli. Gli alunni sono stati invitati a riflettere sulla questione della provenienza dei capi, la loro composizione, gli sprechi generali dalla sovrapproduzione, il costo ambientale che il mondo sta già pagando. 

È stata poi proposta un’analisi sensoriale di diverse materie prime naturali, di origine sia vegetale sia animale (cotone, lino, seta, cashmere, lana), che i bambini hanno potuto toccare e confrontare, imparando le differenze di stagionalità, utilizzo e i processi che portano dalla fibra al prodotto finito.

Della Rovere di Longastrino (3)

Il percorso si è concluso con un laboratorio creativo che ha mostrato il valore degli scarti tessili e come una destinazione d’uso diversa possa aumentarne l’utilità. Non si è trattato di greenwashing, ma di un insieme di buone pratiche concrete per ridurre gli sprechi è prolungare la vita dei capi, come lo scambio di indumenti tra fratelli e sorelle, la donazione degli abiti usati o la riparazione di ciò che si rovina.

Le scuole hanno espresso la volontà di proseguire il progetto anche nei prossimi anni, coinvolgendo un numero maggiore di classi e includendo anche gli istituti superiori. E proprio questo è l’impegno preso dal brand: continuare su questa strada per accrescere la sensibilità delle nuove generazioni.

  • IN ARRIVO

L'arte come strumento di crescita personale: apre a Firenze la mostra "Cosmogonia"

Cosmogonia ABFCosmogonia ABF (2)
Un’esperienza immersiva tra arte e musica attraverso il tempo e lo spazio: Cosmogonia (dal 13 al 16 dicembre a Firenze, accesso gratuito) è il prodotto di un’azione collettiva, che ha coinvolto giovani studenti, artisti e professionisti. A riprova che la cultura è un potente strumento di aggregazione e crescita, che deve essere alla portata di tutti e tutte

Prima di sfociare in una mostra vera e propria, Cosmogonia è un progetto artistico, nato e sviluppatosi con una finalità sociale e culturale ben precisa: offrire alle ragazze e ai ragazzi coinvolti nella realizzazione dell’iniziativa, l’opportunità concreta di sperimentare sul campo l’enorme valore dell’arte e della cultura come strumento utile e necessario per la crescita personale e per costruire un progetto di vita.

Da quando è nata, nel 2021, ABF Globalab, braccio operativo della Andrea Bocelli Foundation – Ente Filantropico, si propone questo obiettivo: incentivare e guidare il talento dei cittadini di domani. Lo fa promuovendo la partecipazione attiva e inclusiva dei giovani tra i 16 e i 35 anni a laboratori, workshop, eventi, viaggi esperienza e masterclass musicali. «I linguaggi del digitale, dell’arte e della musica guidano il processo di crescita personale, dando forma a un ambiente dove l’educazione si fa esperienza e la cultura diventa pratica quotidiana», spiega Laura Biancalini, direttore generale ABF, che aggiunge: «ABF Globalab è un luogo dove la cultura diventa esperienza, dove chi partecipa cambia e fa cambiare ciò che lo circonda. Le ragazze e i ragazzi si trasformano, e con loro si trasforma anche il programma: ogni edizione cresce grazie alle loro proposte, competenze e visioni. È una trasformazione reciproca, che nasce dal fare insieme», conclude Biancalini.

Cosmogonia ABF

La mostra

Uno spazio fluido in condizione di metamorfosi costante. Le dimensioni del presente e del passato che dialogano fino a compenetrarsi. Materiali contemporanei che si fondono con quelli, nobili, della tradizione. Come una danza che segue cadenze ancestrali e nuove, riflettendo sulle origini dell’universo. Tutto questo è Cosmogonia, allestita nella Sala della Musica del Complesso di San Firenzedal 13 al 17 dicembre

Cosmogonia, del resto, è un termine che deriva dalla composizione delle parole greche κόσμος «Universo» e γονεία «generazione». All’interno dell’Oratorio la mostra segue uno sviluppo verticale, ponendo subito lo spettatore in rapporto con il cielo e le stelle e, dunque, con una dimensione spirituale. Le opere, firmate dagli artisti 108, Moneyless e Muz, vivono quindi una dimensione di sintonia con l’architettura della chiesa, valorizzando ulteriormente uno spazio già iconico come quello di San Firenze. 

Nel frattempo, le musiche di Demetrio Cecchittelli scandiscono il tempo della nuova generazione alla quale si assiste. Anche la scelta del periodo dell’esposizione è coerente rispetto a questa logica: tra dicembre e gennaio si consuma il solstizio d’inverno e sorge il nuovo anno, quello che i romani celebravano con la festa del Sol Invictus, e che coincide, non a caso, con il nostro Natale. 

«La mostra – spiega il curatore Gian Guido Grassi – compie al suo interno un rito ciclico e generativo che aggancia in un’unica ecumene tutta l’umanità. Si tratta di un’esperienza che segna un rapporto tra terra e cielo immediato, un’opera d’arte totale in cui architettura, spazio, scultura, pittura e musica si fondono insieme». 

Le opere

Sul pavimento dell’Oratorio, 108 trasforma la superficie in un paesaggio cosmico. La sua installazione Prima del ritorno del sole è composta da due campi di colore bianco e nero - grazie all’utilizzo di marmo di Carrara e basalto - che dialogano come poli complementari, simbolo di un equilibrio in costante trasformazione. 

Sulle pareti, Muz costruisce una nuova architettura dentro l’architettura. Con Geometrie morali inserisce cinque gruppi di sagome lignee nelle nicchie barocche, ridefinendo lo spazio con un linguaggio essenziale e calibrato. 

L’opera di Moneyless introduce un magnetismo nuovo nel cuore dell’Oratorio: una grande figura circolare, intreccio ipnotico di linee bianche su fondo nero, che domina la sala come un portale simbolico. È un varco concettuale che invita a oltrepassare la soglia tra il visibile e l’invisibile.

Intorno, il paesaggio sonoro di Demetrio Cecchitelli accompagna il percorso come se fosse il respiro invisibile dell’universo, fondendo la luce e la pietra circostanti in una dimensione immersiva e sinestetica.

Il progetto "pre-mostra"

In linea con le finalità filantropiche, culturali ed educative perseguite dalla Andrea Bocelli Foundation, l’esposizione è stata preceduta dal workshop artistico “Linguaggi Contemporanei”, tenutosi sempre a San Firenze, organizzato da Start Attitude, e rivolto ai giovani tra i 18 e i 35 anni

Tra momenti pratici e teorici, lo scopo è stato quello di fornire ai partecipanti un’opportunità di crescita e orientamento nel mondo dell’arte contemporanea. Quattro gli aspetti trattati: la curatela (con Gian Guido Grassi), la comunicazione (con Paolo Lazzari), la grafica (con Stefano Menconi), la documentazione video/grafica (con Leonardo Morfini). In seguito, i partecipanti hanno potuto incontrare gli artisti, ascoltare le loro esperienze di carriera e porre domande, quindi affiancarli nell’allestimento dell’esposizione. 

Appuntamento a San Firenze

La mostra Cosmogonia sarà accessibile gratuitamente dal 13 al 16 dicembre, dalle 14.30 alle 19.30.
Il progetto artistico è promosso da Andrea Bocelli Foundation con il programma ABF Globalab. Il percorso immersivo è firmato dall’associazione lucchese Start Attitude, curato da Gian Guido Grassi, con le opere degli artisti 108, Moneyless e Muz, che si allacciano alle musiche di Demetrio Cecchittelli.

Per saperne di più

108 (Guido Bisagni) è considerato uno dei maggiori esponenti del Postgraffitismo. Le sue forme astratte sono strettamente legate alle aree industriali abbandonate del Nord Italia, ma iniziano subito comparire anche a Berlino, Parigi, New York, Londra. Parallelamente alla pittura si cimenta anche con sculture, suoni, dipinti e installazioni in decine di mostre personali e collettive. Dal 2003 in poi ha partecipato a decine di mostre collettive e personali in tutto il mondo, tra queste il “Nusing” di Parigi (2004), prima grande esposizione sul post-graffitismo europeo, e nel 2007 alla 52esima Biennale di Venezia.

Moneyless (Teo Pirisi), nato a Milano nel 1980 e cresciuto a Lucca, è un pioniere del muralismo astratto in Italia e oggi è tra i più importanti artisti urbani internazionali con opere esposte in spazi pubblici, musei, collezioni e gallerie di tutto il mondo. Partito dallo studio del minimalismo e della geometria, ha sentito forte il richiamo alla libertà e alla astrazione, che lo hanno portato a indagare il cerchio e ad arrivare quindi a frammentare le linee e le forme per disperderle nello spazio come “fuochi d’artificio”. Il suo stile unico trasferisce un’immediata percezione cinetica rilevatrice dell’intimo mistero della materia secondo l’assioma «ubi materia ibi geometria»

Samuel Rosi, in arte Muz, nato nel 1995 a San Miniato. Provenendo dal contesto dell’arte urbana, ha sviluppato un’attrazione verso il paesaggio contemporaneo, un luogo privo di orizzonti e capace di prestarsi ad ogni tipo di elemento costitutivo. Il paesaggio urbano diventa così un modo per ripensare lo spazio come un insieme di relazioni, un supporto su cui intervenire. 

Demetrio Cecchittelli è musicista e artista del suono con base in Italia. Conduce il proprio lavoro di ricerca indipendente. La sua poetica si concentra soprattutto sull’immaginario e la conoscenza di sé come oggetto d’arte specifico, evolvendo un discorso musicale e sonoro strutturato specialmente su memoria sonora e ascolto profondo, come parti integranti di un linguaggio plastico e spontaneo, in continua trasformazione.

L’associazione stART Attitude coinvolge giovani creativi under 35 con competenze complementari (fotografo, videomaker, ufficio stampa e social media marketing, assistenti). Il suo fondatore, Gian Guido Maria Grassi, curatore d’arte contemporanea, con Start Attitude ha realizzato progetti artistici afferenti al mondo della street art e rigenerazione urbana. Dirige festival, cura e organizza mostre in spazi istituzionali e privati, scrive articoli, pubblica volumi e collabora con e artisti italiani e stranieri.

Andrea Bocelli Foundation è un ente filantropico impegnato a valorizzare il potenziale di bambini e giovani che vivono in contesti vulnerabili, affinché diventino consapevoli dei propri talenti e protagonisti della loro storia. In linea con la mission “Empowering people and communities” ABF promuove innovazione sociale nelle comunità che versano in condizioni povertà culturale, socioeconomica attraverso un approccio educativo che favorisce l’emersione delle competenze trasversali quali la creatività attraverso i linguaggi di arte, musica e digitale. Andrea Bocelli Foundation contribuisce a garantire l’accesso ad un’educazione equa, inclusiva e di qualità, in linea con il Goal 4.7 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, affinché ogni bambino e ogni giovane possa esprimere appieno il proprio potenziale.