Madonna è ancora la Regina del Pop: il suo impegno tra voce e corpo
Sul palco del Forum di Assago per il secondo (e ultimo) concerto italiano del suo The Celebration Tour, Madonna ha mostrato soprattutto una cosa: come essere un’icona oggi. In un momento storico in cui le prese di posizione, i dibattiti politici, le dichiarazioni d’intenti e le battaglie sono tutti relegati al mondo dei social media tra tweet (o X, dite come volete) e stories contenenti messaggi più o meno condivisibili e potenzialmente virali, Madonna ci ricorda che tutto il nostro impegno deve passare prima di tutto dal nostro corpo e dalla nostra voce. Madonna ci dice che ognuno di noi può (deve?) essere impegno.
Con questo suo The Celebration Tour, la Regina del Pop torna sui palcoscenici di tutto il mondo a pochi mesi dal ricovero in terapia intensiva, avvenuto lo scorso giugno per una brutta infezione batterica. «Sono molto felice di essere qui. Vi bacio tutti quanti», ha detto in italiano. E poi in inglese ha raccontato tutto il suo stupore di trovarsi su quel palco, dopo tutto quello che ha passato in questi mesi.
Miss Ciccone non si è mai risparmiata, in questi 40 anni di carriera. È stata protagonista di momenti memorabili che hanno letteralmente segnato la storia della nostra società. A otto anni dall’ultima volta in concerto nel nostro Paese, Madonna ha realizzato uno show che ha gridato a gran voce la sua potenza. Molti cambi d’abito, un palcoscenico pieno di passerelle che la avvicinano continuamente al pubblico, un corpo di ballo sempre pronto ad accompagnarla. E le canzoni, chiaramente. Le sue eterne canzoni.
Nel suo spettacolo Madonna ha ricordato gli amici (celebri e non) che sono scomparsi a causa dell’Aids, proiettando alcune loro immagini in tutto il palazzetto, durante Live to Tell. Poi ha omaggiato Michael Jackson con Billie Jean e si è esibita chitarra e voce su I Will Survive. Ha indossato una bandiera arcobaleno durante Don’t Cry For Me Argentina e ha parlato dell’importanza delle famiglie, «comprese quelle che ci creiamo».
Su Like a Prayer ha cantato all’interno di un carillon enorme, dove si è esibita insieme al corpo di ballo di (LA)HORDE, collettivo che dirige il Ballet National de Marseille e che comprende anche l’ex ballerino di Amici, Daniele Sibilli. Infine ha ospitato alcuni dei suoi sei figli sul palco: prima Mercy James che l’ha accompagnata al pianoforte su Bad Girl, poi David Banda che ha suonato la chitarra su Mother and Father e infine Estere nel momento dedicato al vogueing.
Nonostante le quasi due ore di ritardo (l’orario previsto di inizio era le 20.30 ma le luci si sono spente alle 22.12), il pubblico di Madonna non ha mostrato particolari segni di cedimento, a parte qualche fischio quando sono scoccate le 22. La sensazione, al Forum, era quella di essere di fronte a un simbolo. A una Gioconda in carne e ossa, pronta a farci divertire e stupire. Nelle due date (giovedì 23 e ieri, sabato 25 novembre) il Forum ha ospitato 22.468 spettatori.
Con i suoi 65 anni, Madonna ha portato a casa uno spettacolo che l’ha confermata come l’instancabile Regina del Pop. La sua voce, in certi momenti, porta alcuni segni del tempo. Ma lei non si è risparmiata e ha ballato di continuo, con tanto di tutore alle gambe, spostandosi da una parte all’altra del palco, indossando prima una corona mistica e poi cappello da cowboy e stivali personalizzati con tacco e punta argentati. Tutti i suoi abiti di scena, infatti, sono citazioni dei suoi outfit più memorabili.
Madonna è ancora il punto di riferimento. È ancora la perfetta sintesi di provocazione e dolore, di un potere femminile affascinante e conquistato. Nel suo spettacolo, poi, ha parlato - a ragione - della libertà. Di quella che lei si è sempre presa per combattere tutto ciò che riteneva sbagliato. Mettendoci la voce e prestando il suo corpo. Così come fanno le vere icone. Senza paura.
Articolo di Giovanni Ferrari.
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