Björk, più di un concerto
In un’ora e mezza di spettacolo Björk trova tutti i modi possibili per regalare al suo pubblico un insieme variegato di sensazioni. L’alienazione, la commozione, la paura, l’estasi. Il suo tour Cornucopia non sta portando in giro per il mondo un semplice concerto. È un’unione di musica, teatro, visual media. E quello che è andato in scena ieri, martedì 12 settembre, al Forum di Assago, a Milano, ha lasciato il palazzetto sold-out a bocca aperta (Björk canterà una seconda volta in Italia, il 23 settembre all’Unipol Arena di Bologna).
Non è usuale imbattersi in uno spettacolo così intimo in una location come quella di un palazzetto. Ma questa scelta è giustificata dal fatto che, per la creazione di questo mondo intimo e incentrato sulle emozioni, Björk ha costruito un impianto scenico enorme. Una produzione che, per forza di cose, necessita di un luogo ampio, nel quale programmare luci, movimenti e proiezioni. Così, vedere l’iconica artista islandese al Forum di Assago significa poterne apprezzare i virtuosismi, ma anche lo slancio, la scenografia e gli effetti speciali che ne permettono la sua comunicazione, così potente (c’era, ad esempio, sul palco anche una camera di riverbero personalizzata).
I suoi costumi terribilmente comunicativi e tutti i musicisti che si sono alternati sul palcoscenico - dai fiati alle percussioni ma anche arpe, elettronica e strumenti acustici - hanno contribuito alla creazione di un mondo magico, nel quale potersi immergere. Un mondo che ha a cuore soprattutto l’ambiente, come dimostrano i continui riferimenti ad elementi naturali nei visual, ma anche un messaggio di Greta Thunberg, proiettato sullo schermo prima dei bis.
A cura di Giovanni Ferrari
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