Design, ordine e zero ingombro: perché tutti vogliono un frigorifero a incasso

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I frigoriferi a incasso Smeg uniscono design minimal, tecnologia avanzata e soluzioni salvaspazio perfette per le cucine moderne

Nelle cucine di nuova generazione, ordinate, luminose, sempre più essenziali, c’è un elettrodomestico che riesce a coniugare estetica e funzionalità come pochi altri: il frigorifero a incasso.

Sempre più scelto non solo dagli interior designer ma anche da chi ama l’ordine visivo e le soluzioni salvaspazio, questo tipo di frigo sta vivendo una vera stagione di gloria. Il motivo è semplice: si integra alla perfezione nel contesto della cucina, scompare alla vista e restituisce un look pulito, coerente e contemporaneo.

Ma non è solo una questione di stile. Il frigorifero a incasso è anche una soluzione pratica per ottimizzare ogni centimetro, soprattutto nelle case in cui lo spazio è prezioso. E oggi, grazie ai nuovi modelli più capienti, è possibile unire estetica e capienza: è il caso dei frigoriferi combinati da incasso Smeg da 75 cm, che offrono un equilibrio ideale tra volume interno, funzionalità e design discreto.

A rendere questi elettrodomestici ancora più interessanti, ci pensano le funzioni extra, dai ripiani regolabili ai vani speciali per frutta e verdura, e le tecnologie integrate, come nei modelli no frost, ad esempio, prevengono la formazione di ghiaccio all'interno del frigorifero e del freezer, riducendo così la necessità di sbrinare manualmente l’apparecchio.

Ma come scegliere quello più giusto? I frigoriferi a incasso di nuova generazione, come quelli proposti da Smeg, sono progettati per offrire prestazioni eccellenti, efficienza energetica e un’estetica raffinata, in perfetta sintonia con le esigenze delle cucine di oggi.

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Come scegliere il frigo a incasso adatto

Scegliere il frigo ad incasso adatto per la propria cucina non è solo una questione di stile, ma anche di praticità e risparmio energetico. Un frigorifero a incasso ben scelto può trasformare completamente l’aspetto della cucina, rendendola più ordinata, funzionale e anche più moderna. Ma come orientarsi tra i tanti modelli disponibili?

Innanzitutto, è fondamentale considerare con attenzione le dimensioni dello spazio in cui andrete a installare il frigorifero. Misurate con precisione altezza, larghezza e profondità del vano per evitare sorprese al momento del montaggio. Un altro aspetto cruciale è la classe energetica: scegliere un frigorifero a incasso efficiente vi aiuterà a ridurre i consumi di energia elettrica, con vantaggi sia per l’ambiente che per le bollette.

Valutate anche le funzionalità aggiuntive, come il sistema No Frost che previene la formazione di ghiaccio e rende la manutenzione molto più semplice.

Infine, tenete conto del budget a disposizione: Esistono numerose offerte competitive sul mercato che permettono di acquistare un frigo da incasso prezzo accessibile senza rinunciare alla qualità. Confrontare diversi modelli e leggere le recensioni di chi li ha già provati può fare davvero la differenza.

Con un'attenta pianificazione e una scelta mirata alle vostre reali esigenze, riuscirete a trovare il frigorifero perfetto che si integra armoniosamente nella vostra cucina.

Vantaggi e svantaggi del frigo da incasso

Quando si tratta di scegliere un frigorifero per la propria cucina, il frigo da incasso rappresenta una soluzione che combina estetica e funzionalità.

Uno dei principali vantaggi dei frigoriferi a incasso è la capacità di integrarsi perfettamente con il design della cucina, creando un aspetto uniforme e pulito. Questo tipo di frigorifero è ideale per chi desidera mantenere uno stile minimalista senza rinunciare alle prestazioni.

Inoltre, i frigo a incasso sono spesso dotati di tecnologie avanzate come il sistema no frost, che previene la formazione di ghiaccio, riducendo la necessità di sbrinamento manuale, e di vani appositamente progettati per conservare al meglio frutta, verdura, carne e pesce.

Tuttavia, ci sono anche alcuni svantaggi da considerare.

I prezzi dei frigoriferi da incasso tendono ad essere più elevati rispetto ai modelli freestanding, sia per l'acquisto che per l'installazione. Questo perché richiedono una progettazione precisa degli spazi e un montaggio professionale.

Inoltre, i frigoriferi ad incasso offrono meno flessibilità in termini di spostamenti o modifiche future della cucina: se si decide di ristrutturare o cambiare disposizione degli elettrodomestici, potrebbe essere necessario adattare nuovamente gli arredi.

Nonostante questi svantaggi, i frigoriferi a incasso rimangono una scelta popolare grazie alla loro capacità di migliorare l'estetica complessiva della cucina e alle opzioni tecnologiche avanzate disponibili sul mercato.

Per chi è alla ricerca di un frigorifero che unisca funzionalità, design e innovazione tecnologica, i modelli Smeg rappresentano una scelta ideale. Progettati internamente per ottimizzare lo spazio e garantire la massima freschezza degli alimenti nel modo più efficace possibile, sono disponibili in diverse versioni, capacità e dimensioni. Soluzioni versatili e curate nei minimi dettagli, capaci di aggiungere un autentico tocco di stile a qualsiasi cucina.

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Lusso, calore, sostenibilità: c'è tutto nella nuova collezione homewear Della Rovere

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Cuscini, coperte, stole e plaid con filati di lane e cashmere tricot: il Natale firmato Della Rovere è soffice, raffinato, in colori naturali 

Della Rovere di Longastrino, azienda tessile protagonista nel mondo della moda made in Italy dal 1963, insieme a Gaudenzi, boutique di lusso a Ravenna, ha presentato una nuova linea Homewear di alta gamma. Il progetto, messo a punto dai due brand, ha coinvolto anche oltre 300 bambini delle scuole elementari del Ravennate in un percorso educativo sulla sostenibilità, il riciclo e l’upcycling.

Cuscini, coperte, stole e plaid in colori naturali in maglieria realizzati con filati di lane e cashmere tricot. Ma quest'anno, ad illuminare la boutique in Via Armando Diaz 16, a Ravenna, c’è anche un grande albero di Natale di otto metri di altezza, con gli addobbi realizzati in tessuti riciclati e scarti di lavorazione dello stabilimento di Longastrino dagli alunni delle scuole della città.

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Un simbolo delle Feste, ma anche un monito per il futuro sostenibile della moda. L’azienda Della Rovere ha condotto lezioni frontali con cinque plessi scolastici primari della provincia su economia circolare, merceologia, educazione al consumo e rischi per l’ambiente, riscontrando una vivace partecipazione sia da parte dei ragazzi che docenti.

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L’incontro con le scuole:

Il tema principale degli incontri è stato quello degli acquisti consapevoli. Gli alunni sono stati invitati a riflettere sulla questione della provenienza dei capi, la loro composizione, gli sprechi generali dalla sovrapproduzione, il costo ambientale che il mondo sta già pagando. 

È stata poi proposta un’analisi sensoriale di diverse materie prime naturali, di origine sia vegetale sia animale (cotone, lino, seta, cashmere, lana), che i bambini hanno potuto toccare e confrontare, imparando le differenze di stagionalità, utilizzo e i processi che portano dalla fibra al prodotto finito.

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Il percorso si è concluso con un laboratorio creativo che ha mostrato il valore degli scarti tessili e come una destinazione d’uso diversa possa aumentarne l’utilità. Non si è trattato di greenwashing, ma di un insieme di buone pratiche concrete per ridurre gli sprechi è prolungare la vita dei capi, come lo scambio di indumenti tra fratelli e sorelle, la donazione degli abiti usati o la riparazione di ciò che si rovina.

Le scuole hanno espresso la volontà di proseguire il progetto anche nei prossimi anni, coinvolgendo un numero maggiore di classi e includendo anche gli istituti superiori. E proprio questo è l’impegno preso dal brand: continuare su questa strada per accrescere la sensibilità delle nuove generazioni.

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L'arte come strumento di crescita personale: apre a Firenze la mostra "Cosmogonia"

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Un’esperienza immersiva tra arte e musica attraverso il tempo e lo spazio: Cosmogonia (dal 13 al 16 dicembre a Firenze, accesso gratuito) è il prodotto di un’azione collettiva, che ha coinvolto giovani studenti, artisti e professionisti. A riprova che la cultura è un potente strumento di aggregazione e crescita, che deve essere alla portata di tutti e tutte

Prima di sfociare in una mostra vera e propria, Cosmogonia è un progetto artistico, nato e sviluppatosi con una finalità sociale e culturale ben precisa: offrire alle ragazze e ai ragazzi coinvolti nella realizzazione dell’iniziativa, l’opportunità concreta di sperimentare sul campo l’enorme valore dell’arte e della cultura come strumento utile e necessario per la crescita personale e per costruire un progetto di vita.

Da quando è nata, nel 2021, ABF Globalab, braccio operativo della Andrea Bocelli Foundation – Ente Filantropico, si propone questo obiettivo: incentivare e guidare il talento dei cittadini di domani. Lo fa promuovendo la partecipazione attiva e inclusiva dei giovani tra i 16 e i 35 anni a laboratori, workshop, eventi, viaggi esperienza e masterclass musicali. «I linguaggi del digitale, dell’arte e della musica guidano il processo di crescita personale, dando forma a un ambiente dove l’educazione si fa esperienza e la cultura diventa pratica quotidiana», spiega Laura Biancalini, direttore generale ABF, che aggiunge: «ABF Globalab è un luogo dove la cultura diventa esperienza, dove chi partecipa cambia e fa cambiare ciò che lo circonda. Le ragazze e i ragazzi si trasformano, e con loro si trasforma anche il programma: ogni edizione cresce grazie alle loro proposte, competenze e visioni. È una trasformazione reciproca, che nasce dal fare insieme», conclude Biancalini.

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La mostra

Uno spazio fluido in condizione di metamorfosi costante. Le dimensioni del presente e del passato che dialogano fino a compenetrarsi. Materiali contemporanei che si fondono con quelli, nobili, della tradizione. Come una danza che segue cadenze ancestrali e nuove, riflettendo sulle origini dell’universo. Tutto questo è Cosmogonia, allestita nella Sala della Musica del Complesso di San Firenzedal 13 al 17 dicembre

Cosmogonia, del resto, è un termine che deriva dalla composizione delle parole greche κόσμος «Universo» e γονεία «generazione». All’interno dell’Oratorio la mostra segue uno sviluppo verticale, ponendo subito lo spettatore in rapporto con il cielo e le stelle e, dunque, con una dimensione spirituale. Le opere, firmate dagli artisti 108, Moneyless e Muz, vivono quindi una dimensione di sintonia con l’architettura della chiesa, valorizzando ulteriormente uno spazio già iconico come quello di San Firenze. 

Nel frattempo, le musiche di Demetrio Cecchittelli scandiscono il tempo della nuova generazione alla quale si assiste. Anche la scelta del periodo dell’esposizione è coerente rispetto a questa logica: tra dicembre e gennaio si consuma il solstizio d’inverno e sorge il nuovo anno, quello che i romani celebravano con la festa del Sol Invictus, e che coincide, non a caso, con il nostro Natale. 

«La mostra – spiega il curatore Gian Guido Grassi – compie al suo interno un rito ciclico e generativo che aggancia in un’unica ecumene tutta l’umanità. Si tratta di un’esperienza che segna un rapporto tra terra e cielo immediato, un’opera d’arte totale in cui architettura, spazio, scultura, pittura e musica si fondono insieme». 

Le opere

Sul pavimento dell’Oratorio, 108 trasforma la superficie in un paesaggio cosmico. La sua installazione Prima del ritorno del sole è composta da due campi di colore bianco e nero - grazie all’utilizzo di marmo di Carrara e basalto - che dialogano come poli complementari, simbolo di un equilibrio in costante trasformazione. 

Sulle pareti, Muz costruisce una nuova architettura dentro l’architettura. Con Geometrie morali inserisce cinque gruppi di sagome lignee nelle nicchie barocche, ridefinendo lo spazio con un linguaggio essenziale e calibrato. 

L’opera di Moneyless introduce un magnetismo nuovo nel cuore dell’Oratorio: una grande figura circolare, intreccio ipnotico di linee bianche su fondo nero, che domina la sala come un portale simbolico. È un varco concettuale che invita a oltrepassare la soglia tra il visibile e l’invisibile.

Intorno, il paesaggio sonoro di Demetrio Cecchitelli accompagna il percorso come se fosse il respiro invisibile dell’universo, fondendo la luce e la pietra circostanti in una dimensione immersiva e sinestetica.

Il progetto "pre-mostra"

In linea con le finalità filantropiche, culturali ed educative perseguite dalla Andrea Bocelli Foundation, l’esposizione è stata preceduta dal workshop artistico “Linguaggi Contemporanei”, tenutosi sempre a San Firenze, organizzato da Start Attitude, e rivolto ai giovani tra i 18 e i 35 anni

Tra momenti pratici e teorici, lo scopo è stato quello di fornire ai partecipanti un’opportunità di crescita e orientamento nel mondo dell’arte contemporanea. Quattro gli aspetti trattati: la curatela (con Gian Guido Grassi), la comunicazione (con Paolo Lazzari), la grafica (con Stefano Menconi), la documentazione video/grafica (con Leonardo Morfini). In seguito, i partecipanti hanno potuto incontrare gli artisti, ascoltare le loro esperienze di carriera e porre domande, quindi affiancarli nell’allestimento dell’esposizione. 

Appuntamento a San Firenze

La mostra Cosmogonia sarà accessibile gratuitamente dal 13 al 16 dicembre, dalle 14.30 alle 19.30.
Il progetto artistico è promosso da Andrea Bocelli Foundation con il programma ABF Globalab. Il percorso immersivo è firmato dall’associazione lucchese Start Attitude, curato da Gian Guido Grassi, con le opere degli artisti 108, Moneyless e Muz, che si allacciano alle musiche di Demetrio Cecchittelli.

Per saperne di più

108 (Guido Bisagni) è considerato uno dei maggiori esponenti del Postgraffitismo. Le sue forme astratte sono strettamente legate alle aree industriali abbandonate del Nord Italia, ma iniziano subito comparire anche a Berlino, Parigi, New York, Londra. Parallelamente alla pittura si cimenta anche con sculture, suoni, dipinti e installazioni in decine di mostre personali e collettive. Dal 2003 in poi ha partecipato a decine di mostre collettive e personali in tutto il mondo, tra queste il “Nusing” di Parigi (2004), prima grande esposizione sul post-graffitismo europeo, e nel 2007 alla 52esima Biennale di Venezia.

Moneyless (Teo Pirisi), nato a Milano nel 1980 e cresciuto a Lucca, è un pioniere del muralismo astratto in Italia e oggi è tra i più importanti artisti urbani internazionali con opere esposte in spazi pubblici, musei, collezioni e gallerie di tutto il mondo. Partito dallo studio del minimalismo e della geometria, ha sentito forte il richiamo alla libertà e alla astrazione, che lo hanno portato a indagare il cerchio e ad arrivare quindi a frammentare le linee e le forme per disperderle nello spazio come “fuochi d’artificio”. Il suo stile unico trasferisce un’immediata percezione cinetica rilevatrice dell’intimo mistero della materia secondo l’assioma «ubi materia ibi geometria»

Samuel Rosi, in arte Muz, nato nel 1995 a San Miniato. Provenendo dal contesto dell’arte urbana, ha sviluppato un’attrazione verso il paesaggio contemporaneo, un luogo privo di orizzonti e capace di prestarsi ad ogni tipo di elemento costitutivo. Il paesaggio urbano diventa così un modo per ripensare lo spazio come un insieme di relazioni, un supporto su cui intervenire. 

Demetrio Cecchittelli è musicista e artista del suono con base in Italia. Conduce il proprio lavoro di ricerca indipendente. La sua poetica si concentra soprattutto sull’immaginario e la conoscenza di sé come oggetto d’arte specifico, evolvendo un discorso musicale e sonoro strutturato specialmente su memoria sonora e ascolto profondo, come parti integranti di un linguaggio plastico e spontaneo, in continua trasformazione.

L’associazione stART Attitude coinvolge giovani creativi under 35 con competenze complementari (fotografo, videomaker, ufficio stampa e social media marketing, assistenti). Il suo fondatore, Gian Guido Maria Grassi, curatore d’arte contemporanea, con Start Attitude ha realizzato progetti artistici afferenti al mondo della street art e rigenerazione urbana. Dirige festival, cura e organizza mostre in spazi istituzionali e privati, scrive articoli, pubblica volumi e collabora con e artisti italiani e stranieri.

Andrea Bocelli Foundation è un ente filantropico impegnato a valorizzare il potenziale di bambini e giovani che vivono in contesti vulnerabili, affinché diventino consapevoli dei propri talenti e protagonisti della loro storia. In linea con la mission “Empowering people and communities” ABF promuove innovazione sociale nelle comunità che versano in condizioni povertà culturale, socioeconomica attraverso un approccio educativo che favorisce l’emersione delle competenze trasversali quali la creatività attraverso i linguaggi di arte, musica e digitale. Andrea Bocelli Foundation contribuisce a garantire l’accesso ad un’educazione equa, inclusiva e di qualità, in linea con il Goal 4.7 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, affinché ogni bambino e ogni giovane possa esprimere appieno il proprio potenziale.