Fenomeno Sally Rooney: perché tutti parlano di "Intermezzo"

Sally Rooney è tornata. A distanza di tre anni dall'uscita di Dove sei, mondo bello, la scrittrice irlandese è di nuovo nelle librerie con Intermezzo, suo quarto romanzo, uscito nel mercato anglosassone il 24 settembre. Per leggerlo in italiano, pubblicato da Einaudi, bisognerà aspettare il 12 novembre, ma sono tante le librerie che si sono attrezzate con le edizioni in inglese, per far fronte alla spasmodica attesa dei fan e per rispondere alla richiesta di chi preferisce sempre la versione originale (un po' come accade sempre più per film e serie tv).
In queste ultime settimane, però, di certo vi sarete già imbattuti in articoli, post sui social e video che parlano del libro. Un fatto insolito, considerato che i libri non sono certo il prodotto culturale che va per la maggiore al giorno d'oggi. Se a questo si aggiungono i veglioni organizzati da alcune librerie per aspettare l'uscita di Intermezzo, paragonabili forse solo ai tempi d'oro di J.K. Rowling per la saga di Harry Potter, sorge spontanea una domanda: cosa rende Sally Rooney così speciale?
Siamo davvero davanti alla “Jane Austin dei Millennial”, alla “Salinger della Snapchat generation”? O siamo solo tutti vittime di una grande operazione di marketing e di quel meccanismo mentale per cui vogliamo sentirci parte di qualcosa?
Se lo sono chiesti – e continuano a chiederselo – in tanti. Compresi noi, che leggiamo i suoi libri e che dunque in parte facciamo parte della bolla. Sotto proviamo a dare delle risposte e ad anticiparvi qualcosa del suo ultimo romanzo, senza fare spoiler.
Perché Sally Rooney piace così tanto
Sally Rooney è forse l'unica scrittrice che mette d'accordo Generazione X, Millennials e GenZ. E lo fa grazie alla più semplice delle motivazioni: parla di relazioni. I suoi romanzi in qualche modo si somigliano tutti, per l'ambientazione (il più delle volte Dublino o comunque in Irlanda, il suo paese), il contesto borghese e i rapporti di amicizia e amore tra i protagonisti. Queste componenti che si ripetono sono anche l'argomento a favore dei detrattori della scrittrice, quelli che non trovano ci sia un'evoluzione nella sua scrittura e nelle storie raccontate.
In un'intervista al The New York Times in cui le si chiedeva cosa rispondeva a chi sosteneva che uno qualsiasi dei suoi personaggi sarebbe potuto finire in uno degli altri libri, Sally Rooney ha efficacemente risposto: “Semplicemente quando inizio con un progetto, i personaggi piombano nella mia vita, lo trovo un dono. E non ho mai pensato a loro in relazione agli altri libri, non è un pensiero che mi è mai passato per la testa. Non ho mai creduto di dover crescere. C'è tutto un sistema culturale ed economico basato sulla crescita (…), diventare più grandi, vendere di più, reinventarsi. Ma la verità è che non lo trovo interessante”.
Resta il fatto che per tutta una fascia d'età che va dai venti ai quasi quarant'anni sia facile immedesimarsi nei suoi personaggi, nelle loro storie, nei loro dubbi e nelle loro idiosincrasie. La sua forza è forse proprio quella di riuscire a far comprendere come a volte l'incomunicabilità tra le persone, la difficoltà di esprimere i propri sentimenti sia alla base della maggior parte delle relazioni e delle relative incomprensioni. Compreso tutto ciò che gira intorno al sesso.
Perché Sally Rooney è di moda pur essendo “politica”
Forse in maniera un po' provocatoria si potrebbe dire che è di moda proprio perché politica. Sally Rooney, infatti, è una donna che si espone molto per le proprie idee, personalmente e attraverso i suoi libri, anche se qui in maniera più sottile.
Nel 2021, quando uscì Dove sei, mondo bello, si rifiutò di vendere i diritti alle case editrici israeliane come forma di protesta per l'oppressione del paese nei confronti della popolazione palestinese. Parliamo di un momento in cui l'attenzione mondiale sulla questione non era minimamente paragonabile a quella di oggi, ben prima del 7 ottobre e di ciò che ne sarebbe derivato.
Ora la decisione si è ripetuta e Sally Rooney ha ribadito la sua posizione con un duro discorso contro l'invasione e i bombardamenti a Gaza, in occasione di un evento a Londra proprio per promuovere Intermezzo. Si è espressa in favore dell'aborto e del diritto alla casa (la questione abitativa è particolarmente sentita in Irlanda) e in quanto giovane scrittrice affermata ha più volte fatto notare come le attenzioni sul suo conto spesso si traducessero anche in attenzioni rispetto alla sua immagine, come fosse un personaggio del mondo dello spettacolo.
Certi temi come i diritti civili, l'inclusività e la lotta di classe emergono anche nei suoi libri, attraverso i rapporti tra i suoi personaggi. E anche per questo è particolarmente apprezzata da un certo tipo di pubblico.
La campagna promozionale di Intermezzo
Le posizioni di Sally Rooney, il suo definirsi pubblicamente marxista, si scontrano con la gigantesca campagna promozionale messa in atto per promuovere i suoi ultimi libri. In fondo il marketing è forse uno dei mezzi più rappresentativi con cui il capitalismo si manifesta nel nostro tempo.
Attorno a Intermezzo non sono state solo organizzate le veglie nelle librerie di cui parlavamo prima, ma è stato prodotto un merchandise fatto di tote bag, cappellini e t-shirt che riprendevano i colori della copertina del libro. Non solo: in un'intervista per Esquire US la direttrice marketing dell'editore statunitense di Rooney ha ammesso che ben 2500 copie gratuite siano state inviate a giornalisti, influencer e personalità che avrebbero potuto amplificare la promozione (quest'estate, quindi ben prima dell'uscita, Sarah Jessica Parker era stata fotografata con una copia del libro sul set della nuova stagione di And Just Like That).
Uno sforzo notevole per una sola scrittrice e un solo libro. Motivo per cui molti temono che il Fenomeno Sally Rooney sia ormai una questione di coolness, per cui leggere i suoi libri, possederli in casa faccia già di per sé status.
Probabilmente niente è più lontano dalla volontà della scrittrice, che sempre al The New York Times ha manifestato tutto il disagio che prova nel dover sostenere le interviste promozionali prima dell'uscita del libro perché sente di aver messo tutto ciò che aveva da dire in quelle pagine e di non avere altro da raccontare o da dare in pasto ai fan.
Allo stesso modo fa discutere la scelta di non voler vendere i diritti dei suoi ultimi libri per trarne film o serie tv. Un'esperienza fatta per i primi due, Parlarne tra amici e Persone normali, che però le avrebbe fatto capire quanto quello non sia il suo mondo e quanto per lei i suoi libri debbano avere una vita loro. Una presa di posizione notevole, considerati i guadagni che ne avrebbe potuto ricavare.
Cosa aspettarsi (quindi) da Intermezzo
Partiamo dalla trama. Questa volta protagonisti sono due fratelli, Ivan e Peter, che si ritrovano ad affrontare un lutto. Anche in Intermezzo tutto si gioca poi sul campo delle relazioni, amori che finiscono, che ritornano, che diventano amicizie, ma si aggiunge anche il tema della differenza d'età, tra i due fratelli e con le donne che frequentano. Insomma gli ingredienti perché anche questo libro si trasformi in un ennesimo caso editoriale ci sono tutti.
Le prime recensioni dai paesi in cui il libro è già disponibile sembrano concordi nel dire che il romanzo rispetti le aspettative – seppur enormi – generate. A prescindere dal marketing e dall'euforia generata sui social.
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