Prima ha chiesto le scuse di chi le ha dato della raccomandata in pubblico. Poi si è battuta contro chi pretendeva che una donna dovesse occuparsi solo di notizie frivole. Francesca Fialdini conduttrice della Vita in diretta, racconta la missione per cui ha rinviato perfino l’amore
Il suo grande amore è il lavoro. E per questo, mi confida con un sorriso Francesca Fialdini, ha poco tempo per l’altro amore, quello che fa battere il cuore. Ma è stato il primo a portarla, a 38 anni, alla guida di La vita in diretta, il programma di Rai Uno che lei conduce con Tiberio Timperi. È il punto d’arrivo di una carriera di successo.
«Ci aspettano nove mesi intensi, e mi chiedo se Tiberio sia abituato ad avere accanto una donna come me, con le idee chiare e che non le manda a dire», mi dice subito. Francesca si riferisce a una polemica rimbalzata di recente in Rete e sui social media.
Riassumendo l’accaduto: Timperi, in onda, dà della “raccomandata” alla collega. Il tono è scherzoso, ma lei si infuria. Mentre parliamo, penso a come per una donna intelligente quanto bella non sia affatto facile affermarsi lontano dalle voci, dal gossip e dai pregiudizi.
Francesca mi racconta che quell’episodio l’ha fatta soffrire, insiste su quanto ritenesse giusto pretendere le scuse da quello che, nonostante tutto, definisce «non solo un collega, ma un amico». Perché, pur non avendo altra intenzione che lo scherzo fine a se stesso, Timperi, secondo lei, ha rischiato di diffondere un messaggio sbagliato. «Dobbiamo dire chiaro e tondo a chi ci ascolta che le donne in tv, e altrove, non fanno carriera prendendo scorciatoie», spiega lei. «Iniziamo a valorizzare e a valorizzarci, a sottolineare le competenze e le fatiche di ogni giorno, a lottare contro gli stereotipi e le categorizzazioni. Solo così possiamo sperare di cambiare le cose».
Donne e tv: davvero sente ancora odore di luoghi comuni?
«Si parla di noi attraverso i cliché, purtroppo: la bruna, la bionda, la sexy, la dolce. Il tema è culturale, la nostra rappresentazione continua a passare attraverso stereotipi senza fondamento. Per questo sono soddisfatta di ciò che sta succedendo a La vita in diretta, dove la mia convinzione di dover scardinare tutti i parametri è stata appoggiata e compresa».
In che modo lei sta cambiando le cose?
«Capita che affidino a me argomenti di attualità e indagini sociali e che a Tiberio, per esempio, chiedano di parlare di diete. Il messaggio è che la donna non debba affrontare solo i cosiddetti “temi leggeri”».
Che cosa significa vivere ogni giorno i fatti dell’attualità in diretta?
«Sto imparando tante cose che prima non prendevo in considerazione: mi sto lasciando andare alla parte più emotiva di me. In privato sono timida, dovermi misurare ogni giorno con i sentimenti miei e degli altri in diretta è una bella sfida. Per fortuna il mio non lo considero solo un lavoro: è vita, è passione».
Subisce mai pressioni su come deve apparire in tv?
«No, perché i modelli femminili sono numerosi: siamo tante e tutte diverse, belle anche se sovrappeso. Semmai la pressione deriva dal fatto che la nostra competenza viene sempre paragonata a quella maschile. Forse si fa ancora fatica ad accettare una donna che sappia il fatto suo. Io sono una che la sua opinione la dice forte e chiaro. Arrivare a pretendere in diretta le scuse da un collega, anziché ignorare l’accaduto, non è stato facile».
Lei e Timperi siete ancora amici?
«Certo, il nostro è un rapporto fatto di affetto, abbracci, litigi, riappacificazioni. Ci conosciamo bene».
È sempre stata così battagliera?
«Dica pure rompiscatole, se vuole: il giornalista Franco Di Mare, nel programma Unomattina, me lo diceva spesso. Un po’ è vero, lo ammetto. L’idea di tv di qualità che ho ha rafforzato il mio carattere e la voglia di rivendicare le mie idee».
Ha un modello?
«Penso a un mix tra la competenza di Daria Bignardi e la spontaneità di Geppi Cucciari e Victoria Cabello. Una donna che si informa, ma che non rinuncia all’ironia e sa prendersi un po’ in giro».
Quando ha capito che condurre era la sua strada?
«Alle elementari scrissi in un tema che avrei voluto girare il mondo realizzando reportage. Il pallino di raccontare le cose mi è rimasto, contro il parere dei miei genitori che avrebbero preferito rimanessi con loro in Toscana. Ancora li ringrazio per avermi lasciato andare. Uscii di casa e dopo la laurea inviai il mio curriculum ovunque. Tutti risposero “no, grazie”, tranne Radio Vaticana, che mi offrì uno stage estivo. Ho mosso lì i primi passi poi, a 25 anni, con zero esperienza televisiva, ho fatto un provino per il programma Rai A sua immagine. Da lì è partito tutto».
C’è qualcuno a cui è riconoscente?
«Di sicuro devo molto ad Andrea Sarubbi, conduttore di A sua immagine, la stessa persona con cui lavoravo gomito a gomito a Radio Vaticana. Ha creduto in me, e io ho ricevuto da lui i consigli migliori. Poi, per Unomattina ringrazio Giancarlo Leone, che mi ha visto a In Famiglia e ha ritenuto di mettermi alla prova».
« Non rinuncio a niente. Sono convinta che la vita ti doni quello che riesci a portare avanti »
C’è chi ha fatto girare la voce di un suo presunto flirt con Mario Orfeo, vicedirettore di Rai Uno. Come ha reagito al gossip?
«L’ho vissuta malissimo: trasformare una bella intesa professionale in tutt’altro è frutto di una mentalità retrograda e paleolitica. Orfeo è un gran signore e una persona per bene, è triste constatare come a ogni passo professionale che fai ti debbano affibbiare chissà quale fantasia».
La vita privata come va?
«È impastata di lavoro. Non ho ancora trovato un vero equilibrio, non so come si faccia a non diventare “workaholic”, lavoro-dipendente. Negli anni ho solo imparato a non trascurare più gli amici. Le relazioni vanno coltivate, anche quelle con la famiglia: faccio di tutto per essere presente nella vita dei miei genitori».
Famiglia, amici: e l’amore?
«È relegato, poverino, al tempo libero. Che è sempre meno. Per ora scoppia solo di lavoro. Posso dire che non amo le definizioni e che non sono single. Innamorata? Non lo so. Se poi lo dico e quello scappa? Vivo giorno per giorno questa frequentazione che mi porta anche lontano, non abbiamo cose in comune rispetto a quello che facciamo. È una persona semplice che mi permette di evadere dalla quotidianità».
Una donna come lei come risolve il dilemma “carriera o famiglia”?
«Semplice, non rinuncio a niente. Sono convinta che la vita ti doni quello che riesci a portare avanti. Mi lascio sorprendere, me la godo ogni giorno, non inseguo progetti per forza, penso che non ce ne sia bisogno. Se arriverà una famiglia, sarò contentissima, ma vorrei riuscire a tenere insieme tutto. Serve avere accanto un compagno intelligente, brillante, curioso e soprattutto non legato a luoghi comuni culturali. Una cosa è certa: se un uomo mi dice “Scegli, o la famiglia o la carriera”, di sicuro io non scelgo lui».
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