Caroline Daur: «Una it-girl non si ferma mai»
Caroline Daur è la fashion influencer del momento, che gira il mondo senza sosta. Grazia l’ha fotografata con una linea di accessori esclusiva e si è fatta raccontare com’è dietro le quinte la vita della ragazza ora più invidiata del mondo della moda
Caroline Daur, detta “Caro”, 22 anni, è di Amburgo, ma è la ragazza meno tedesca che io conosca. Una che ti sommerge di parole, ti abbraccia anche se ti conosce da dieci minuti, ti fa vedere commossa le foto della mamma e si cambia d’abito in taxi, rimanendo per qualche minuto in lingerie, senza curarsi del fatto che a un semaforo di Milano qualcuno la osserva incuriosito.
Tra tutte le digital influencer che ho conosciuto (adesso sono parecchie) è quella che mi ha dato di più l’idea che il suo successo sia nato davvero per caso e lei non abbia ancora capito se appartiene al mondo della realtà o dei sogni. Forse teme che la favola finisca e per questo vive a 300 chilometri all’ora.
La sua storia sul web inizia così: «Mi chiamo Caro, ho 22 anni, studio Economia nella meravigliosa città di Amburgo. Questo blog parla delle cose che mi piacciono: moda, fitness, viaggi, fotografia, cibo».
Semplice, no? Apri un sito e parli delle tue passioni. Adesso Caroline su Instagram ha più di un milione di follower, che continuano a crescere.
Incontro Caroline nello showroom milanese di Fendi, lo Spazio Pomodoro: durante il nostro servizio fotografico si diverte a giocare con le borse della capsule collection Multicolour Fur Pompons, tutta nera e decorata con micro pompom in pelliccia multicolore. Sembrano fatte per lei: eleganti, ma anche romantiche e allegre.
Dopo le foto, abbiamo poco tempo per l’intervista: Caro deve prendere un volo per la Germania. Salgo in taxi con lei e parliamo di progetti futuri, di amore, di politica. E quando esco dall’auto capisco che cosa ha di speciale questa ragazza: una forte personalità.
Come è nata la sua passione per la moda?
«Mia madre ne è sempre stata affascinata, in casa c’erano riviste ovunque e mia sorella, dopo aver studiato Giurisprudenza e scoperto che era una materia troppo noiosa per lei, ha scelto di lavorare per l’edizione tedesca di Grazia, proprio nella moda. Io sono cresciuta leggendo i fashion blog e sfogliando giornali».
Su Instagram ha 1 milione e 100 mila follower. Qual è il suo segreto?
«Ho iniziato due anni e mezzo fa e con il tempo il mio profilo è diventato sempre più seguito, non solo in Germania. Penso che il mio pregio sia l’autenticità: la gente s’identifica con me. Le mie foto sono un diario: non vado in un luogo solo per fare qualche foto. È come se nei miei viaggi portassi con me i miei follower, come fossero spettatori di un reality show. Mi emoziono per quello che faccio e, in modo indiretto, spero di far emozionare anche loro».
Ha sempre voluto fare questo?
«No, tutto quello che mi è successo è stata una sorpresa. A scuola ero una delle più brave e, dopo la maturità, mi sono iscritta all’università. Ma la mia passione era il teatro: dai 15 ai 19 anni ho preso lezioni con altri compagni. Forse il mio vero sogno è recitare, ma adoro quello che faccio adesso: incontro molte persone interessanti».
Se la gente le chiede che lavoro fa, lei che cosa risponde?
«Io mi sento una modella, ma anche un po’ un’imprenditrice perché faccio tutto da sola, non ho un vero manager, tengo i contatti con i marchi e cerco di seguire tutti i progetti personalmente. Ho collaborato alla creazione di un rossetto con il marchio Mac e sono andata nei laboratori per scegliere il colore. Ora, invece, è appena uscita la mia capsule collection per Superga».
È sempre in giro per il mondo. Non ha la percezione di perdere qualcosa della vita normale?
«Più che altro non riesco a rilassarmi. Sono sempre in movimento e a volte non ho tempo neanche per andare a dormire: ricevo migliaia di email e rispondo di notte. Ho sempre la sensazione di aver bisogno di più tempo per fare tutto».
Ha anche qualche rimpianto?
«Ma no, nessuno. La vita che conduco è supereccitante. Ci sono i servizi fotografici, i viaggi durante le settimane della moda, il Festival di Cannes o la Mostra del cinema di Venezia, i gran premi di Formula Uno. Ogni tanto potrei dire di no, eppure non riesco: non è una questione di soldi, la verità è che sono tutte occasioni che mi trasmettono energia».
C’è un evento a cui vorrebbe partecipare, ma non è stata ancora invitata?
«Il torneo di Wimbledon: ho giocato a tennis per 15 anni e il mio ex ragazzo era un professionista. Ai tempi dell’università ho abbandonato perché non si può fare tutto e bisogna scegliere».
È quello il suo sport preferito?
«In realtà no: per quattro anni ho giocato anche a calcio. Mi piace perché è uno sport di gruppo e andare insieme agli allenamenti e chiacchierare negli spogliatoi è un’esperienza unica. In Germania è abbastanza diffuso tra le ragazze e noi eravamo una squadra super femminile».
Passa molto tempo tra alberghi e aerei, ma qual è la sua vera casa?
«Quella dell’infanzia, in un paese a mezz’ora da Amburgo, anche se sto lì non più di cinque giorni al mese. Vivo ancora con i miei genitori, la mia cameretta è quella di sempre».
Me la descrive?
«Se la vedesse, si spaventerebbe: è talmente piena di abiti e oggetti che, quando sono lì, non ho neppure lo spazio per disfare la valigia. Ma dopo tanti giorni passati in albergo, mi piace tornare nel mio piccolo mondo, con la mia famiglia. Ogni tanto ho la tentazione di comprare una casa solo per me, ma poi so che se lo facessi non vedrei più tanto spesso i miei genitori e mia sorella. E questo mi renderebbe più triste».
In una vita così piena, che cosa le manca?
«Un fidanzato: da tre anni sono single e nel mondo della moda che frequento, dove molti uomini sono gay, è difficile trovare un possibile compagno».
Magari incontrerà l’uomo della vita in aereo.
«Sarebbe bello, come in un film».
Il 24 settembre si terranno le elezioni per eleggere il nuovo Parlamento tedesco. La cancelliera Angela Merkel si ricandida. Che cosa ne pensa?
«È una delle più importanti personalità politiche degli ultimi decenni. La stimo innanzitutto perché è donna. È simbolo di parità e di emancipazione femminile, ma non esibisce il suo potere. Credo molto in questi valori (e mi mostra una foto con la T-shirt con la scritta Female Future Force, un progetto tedesco di crowdfunding, e cioè di finanziamento collettivo, per sostenere gli sforzi di persone e organizzazioni che vogliono offrire alle giovani donne corsi per sviluppare le proprie potenzialità, ndr)».
In Italia abbiamo un grande problema con gli immigrati. La cancelliera Merkel è stata uno dei pochi politici europei a sostenere che il nostro Paese non può far fronte da solo questa ondata.
«Credo abbia fatto la scelta giusta. Non si può pensare: “Quei migranti vengono da un altro Paese, non mi interessano”. Perché, prima o poi, quello che è capitato a loro potrebbe succedere a noi. D’altra parte, penso che sia giusto che chi vuole integrarsi impari la lingua e si adatti alla cultura e ai costumi del Paese che lo ospita. Ma è giusto quello che pensa Angela Merkel: “Dare a ognuno il giusto”. Lo slogan della sinistra “Ricchezza per tutti”, invece, per me non ha molto senso. Perché non è possibile».
Lei ha preso da suo padre o da sua madre?
«Io e la mia mamma siamo molto simili: a volte è la mia migliore amica, a volte litighiamo. Mio padre fa l’avvocato ed è la calma fatta persona: mi ha insegnato che non vale mai la pena arrabbiarsi. Cerco di applicare il suo consiglio, ma è dura».
Photo Credits: Getty Images, Splashnews e Instagram (@carodaur)
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