10 momenti indimenticabili della storia di Sanremo: ve li ricordate tutti?
Se Sanremo 2021 passerà alla storia per essere il primo Festival senza pubblico, in settant’anni di onorata carriera sono stati tanti i momenti che hanno fatto clamore sul palco dell’Ariston.
** 12 cose da sapere su Sanremo 2021 **
Alcuni scandalosi e provocatori, altri al limite del trash (che fa sempre audience). Altri addirittura epici, con tanto di eroe-conduttore (il Super Pippo nazionale) intervenuto per fermare in diretta un tentativo di suicidio.
È il 29 gennaio del 1951 quando va in onda la prima edizione del Festival della musica italiana. Da allora, inizia una trasmissione immortale. Che nulla è riuscita a fermare, neppure la pandemia.
Tra successi e bizzarrie, fiaschi e performance memorabili, ecco un viaggio attraverso alcuni dei momenti più iconici di una delle manifestazioni canore più importanti del mondo.
Perché comunque vada, Sanremo è Sanremo (recitava la sigla di qualche anno fa). E nel bene e nel male, il Festival è da sempre uno specchio della realtà italiana.
10 momenti “cult” della storia di Sanremo
Sanremo 1978: la prima volta del “sesso” al Festival
Correva l’anno 1978. Un anno storico per la competizione sanremese. Sul palco, tra gli altri, salì Rino Gaetano con il suo brano Gianna.
Il cantante si presentò in scena con un frac attillato, una tuba nera – regalatagli da Renato Zero – e ai piedi un paio di scarpe da ginnastica rosse. E sul palco dell’Ariston pronunciò per la prima volta in assoluto al Festival di Sanremo la parola “sesso”, contenuta nel testo del brano.
Fu quella la distruzione di un tabù e un gesto a lungo discusso dalla critica.
Sanremo 1986: il finto pancione di Loredana Bertè
Era il 1986 e sempre a proposito di provocazioni, a dar spettacolo fu stavolta sua santità Loredana Bertè (che già ai tempi era avanguardia pura).
Alla sua prima partecipazione al Festival, la Bertè si presentò sul palco con un finto pancione. La sua performance scandalizzò tutti i democristiani seduti in platea. La finta rotondità, nascosta sotto l’attillato vestito di pelle nera, fu vista come un vero e proprio atto di ribellione.
Così pesanti furono le polemiche scatenate da quel gesto, che la sua etichetta discografica di allora, la CBS, le revocò il contratto. La canzone - Re - si piazzò al nono posto.
L’edizione di quell’anno va ricordata anche per altri motivi. Perché fu la prima a essere condotta da una donna, Loretta Goggi; perché fu vinta da un giovanissimo Eros Ramazzotti, che portò il brano Adesso Tu. E poi, perché fu l’anno di un pezzo come È tutto un attimo, di Anna Oxa, e l’ultimo Sanremo da cantante per Zucchero.
Sanremo 1989: tra momenti memorabili ed esibizioni al limite del trash
L’ultimo Festival della gloriosa decade degli anni ’80 passerà alla storia per la memorabile vittoria di quel pezzo incredibile che fu Ti Lascerò, di Anna Oxa e Fausto Leali.
Ma anche - e soprattutto - per la struggente esibizione dell’immortale Mia Martini con il brano Almeno tu nell’Universo.
Proprio per controbilanciare questa enormità artistica, in gara ecco spuntare una vera outsider: l'attrice, cabarettista, cantante e conduttrice tv Marisa Laurito salì sul palco in un abito vaporoso e cantò il brano Il Babà è una Cosa Seria. Una vera ode ai prodigi della cucina napoletana.
Nel testo, geniale nella sua assurdità, indimenticabile è il verso L’amore viene e va, ma il maccherone resta!.
Sanremo 1992: “Questo Festival è truccato”
Fu l’incursione sul palco dell’Ariston di Cavallo Pazzo, all’anagrafe Mario Appiani - un personaggio televisivo già noto al pubblico per le sue azioni disturbanti e i gesti improvvisi in diretta -, a passare alla storia nel 1992.
Al timone del Festival c’era Pippo Baudo, già avvertito la mattina dallo stesso Appiani che, nel corso della diretta, sarebbe salito sul palco.
Nonostante l’allarme lanciato da Baudo, Cavallo Pazzo riuscì comunque a fare la sua scorribanda, lanciandosi al centro del palco dell’Ariston al grido di “Questo Festival è truccato e lo vince Fausto Leali”.
Non solo Leali non vinse ma, a postumi, venne a galla che l’incursione potesse trattarsi in realtà di uno sketch ben architettato da Appiani con la complicità dello stesso Baudo.
Sanremo 1995: tra finzione e realtà, Super Pippo eroe nazionale
Un’edizione, la 45esima, messa a rischio dalla minaccia, in diretta, di un suicidio. Protagonista della folle gesto fu l'allora quarantenne Giuseppe Pagano, ricordato come Pino, che seduto sul bordo della galleria del teatro manifestò l’intenzione di gettarsi nel vuoto.
Mentre Pino urlava davanti al pubblico di essere disperato, il conduttore Pippo Baudo si arrampicò per fermarlo, promettendogli che gli sarebbe stato vicino e che non lo avrebbe fatto arrestare.
Grazie all’intervento di Super Pippo, Pino si calmò, si convinse a scendere e la kermesse potè continuare senza altri drammi.
Alcuni anni dopo fu lo stesso Pagano a confessare di aver inscenato tutto e che l’intera pantomima era stata combinata con la Rai. Se Baudo fosse o no al corrente della cosa, non si è mai saputo.
Fatto certo è che quella fu un’edizione da record: 16.845.000 (66,42%) di telespettatori seguirono la serata finale. Vinse Giorgia con Come saprei.
Sanremo 2010: la rivolta dell'orchestra
Durante la 60esima edizione del Festival di Sanremo, nel 2010, l'orchestra si ribellò all'eliminazione di Malika Ayane, in gara con Ricomincio da qui.
Dopo che il televoto aveva premiato il discutibile trio formato da Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici con la canzone Italia amore mio (mai più pervenuta on air) gli strumentisti avevano reagito con forte dissenso.
Una rivolta al grido di “vergogna, vergogna!”, con fischi e spartiti lanciati a terra in segno di protesta, che lasciò sbigottita la conduttrice Antonella Clerici.
Quell’anno pare che il buon gusto musicale e soprattutto l’orecchio della giuria non fossero pervenuti: fu uno dei podi più discussi, col senno di poi, che vide trionfare oltre al trio improbabile anche l’ex talent Valerio Scanu, con l’ipnotica Per tutte le volte che…
Sanremo 2012: la farfallina di Belén Rodriguez
A vincere il classico leoncino d’oro rampante (simbolo della città di Sanremo) al 62esimo Festival di Sanremo fu Emma Marrone con il brano Non è l’inferno.
Ma a vincere in termini di visibilità fu la co-conduttrice Belén Rodriguez.
La showgirl argentina riuscì a far parlare di sé, non tanto per il talento come presentatrice, quanto per aver mandato in mondovisione la “farfallina” tatuata all’altezza dell’inguine, involontariamente svelata dallo spacco vertiginoso del suo abito durante la discesa dalle scale dell’Ariston.
Sanremo 2015: un record di famiglia
Come ospiti di punta dell’edizione 2015, il conduttore Carlo Conti volle una famiglia tradizionale, ma da record, composta da 2 genitori e 16 figli.
“È la famiglia più numerosa del mondo” spiegò Conti, che aggiunse: “Il potere del Festival è quello di riunire le famiglie davanti alla Tv”.
Sanremo 2019: il bacio che ruppe gli schemi
Ancora a proposito di momenti piccanti, nel corso dell’edizione numero 69 le protagoniste di una scena indimenticabile furono due mostri sacri della musica italiana: Ornella Vanoni e Patty Pravo.
Prima sul palco, dove incuranti di un tacito ma ben noto galateo sanremese che vieta a cantanti e ospiti di salutarsi e scambiarsi apprezzamenti durante la kermesse – per evitare possibili condizionamenti sul pubblico in tema di preferenze – le due si salutarono sul palco con tanto di bacio e abbraccio. Come a dire, "le regole di Sanremo non ci riguardano".
E poi, dietro le quinte, quando per suggellare pubblicamente la loro amicizia si scambiarono un bacio a stampo sulle labbra.
Sanremo 2020: Bugo e Morgan, breve storia triste
Andò come doveva andare. Semplicemente Morgan cambiò il testo del brano. Bugo se ne accorse e se ne andò nel mezzo dell'esibizione.
I dissidi tra i due artisti erano già cominciati durante le prove della cover (il pezzo Canzone per te, scelto da Morgan).
La sera, poi, l'esibizione del duo era stata pessima. Subito dopo, durante la trasmissione su Radio2 condotta da Gino Castaldo è andata in scena una prima violenta lite durante la quale Morgan - inferocito perché Bugo aveva cantato l'intera canzone e non solo la sua parte - accusò il collega di irriconoscenza: "Senza di me tu qui non saresti mai arrivato".
Ma il vero scontro si palesò il venerdì, dietro le quinte, qualche istante prima di salire sul palco. Secondo alcuni testimoni, Morgan e Bugo si scambiarono morsi e sputi proprio mentre Amadeus li stava presentando.
Quando il conduttore li chiamò in scena, inizialmente solo Morgan scese le scale. Bugo non voleva andare. Poi fu praticamente spinto giù. Il resto della scena è nota. I due cominciarono a suonare, Morgan cambiò il testo, Bugo prese e se ne andò.
Il triste teatrino valse ai due artisti la ben nota squalifica. E se per Bugo la 71esima edizione sarà un’occasione di rivalsa, Morgan, che è stato escluso dalla kermesse, non ha davvero speranze... tant'è che sui social se l'è presa ancora con l’ex partner accusandolo in una story su Instagram di portare in gara alla 71esima edizione del Festival un brano che era già stato presentato alle selezioni nel 2019 e che fu scartato da Baglioni.
Senza Morgan il disturbatore, vedremo se a Bugo andrà meglio quest'anno.
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