La modella di Gucci di cui tanto si è parlato in questi giorni si chiama Armine Harutyunyan, ha 23 anni, ed è stata scelta dal brand per la sfilata SS 2020.
È diventata il volto del marchio e quasi a un anno di distanza è stata nominata tra le 100 donne più belle del mondo.
È bastato questo titolo a causare una incredibile ondata di body shaming.
Insulti molto poco velati piovono sul suo account Instagram, sul web ci sono decine di articoli sulla scelta poco comune fatta da Gucci e la modella è diventata protagonista di polemiche sterili e anacronistiche.
Ma c'è un motivo psicologico per cui tutto questo è successo.
Ecco perché si è creato tutto questo polverone sulla modella di Gucci
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"Se ce l’ha fatta lei potevo farcela anche io"
Una bellezza ordinaria che raggiunge una fama straordinaria è una minaccia per il proprio caro ego.
Spesso infatti ci raccontiamo parecchie storie su chi ce l’ha fatta: “ Eh vabbè ma lei/lui è bellissima/o!” oppure “Ce l’ha fatta perché è ricco, se solo lo fossi anche io...”.
Quando invece si vede una ragazza normale che raggiunge livelli alti ci spaventiamo perché “Accidenti potevo esserci io al suo posto!”. E allora perché non ci siamo?
Insomma è come se qualcuno ci dicesse che non siamo arrivati in alto.
Questa volta, vista la sua normalità, non si ha nessun alibi da addurre.

Siamo legati a vecchi standard
Gucci sceglie Armine Harutyunyan per la linea moda e sceglie Ellie Goldstein, modella affetta da sindrome di Down, per la linea beauty.
Un vero e proprio caos per la nostra mente che infatti è programmata su standard culturali che non corrispondono a queste scelte.
Ad esempio: le modelle sono idealmente donne stupende, alte e magre e hanno la caratteristica di essere inarrivabili.
Pensiamo agli angeli di Victoria's Secret e a quanto questo show ha fatto credere per anni alle donne normali di essere, appunto, diverse dalle top model. Talmente diverse da appartenere quasi a un'altra specie.
Gucci sta facendo scelte dettate dal vero concetto di bellezza (oltre che sicuramente anche da una strategia di marketing) e questo spaventa e intimorisce.

I leoni da tastiera
Non dimentichiamoci che i numerosi commenti di odio provengono dai famosi leoni da tastiera.
Le stesse persone sono quelle che criticano il successo altrui, che ridicolizzano le persone esposte e che si nascondo dietro account spesso falsi.
Più il numero di follower sale, più i leoni da tastiera pensano di poter pubblicare commenti pieni di odio che saranno solo uno sfogo fine a se stesso. Se poi c'è di mezzo una situazione in cui è facile attaccare qualcuno, la loro rabbia prende il sopravvento.
Il loro tono cambia improvvisamente solo quando ricevono risposta.
È come se fossero stati scoperti ma anche finalmente considerati e così arriva la tanto utile vergogna.
Spesso dietro a questi attacchi ci sono persone che, paradossalmente, hanno vissuto loro stessi momenti difficili e nella loro vita si sono sentiti estremamente giudicati.
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