Storici, comedy o drammatici: quando si parla d'amore il cinema ne ha per tutti i gusti. Ecco i film romantici più belli del 2019 da (ri)vedere
Ah, l’amore. I film d'amore sembrano tanto facili da fare, ma sono difficilissimi da realizzare bene.
Questo perché sull’amore si possono costruire le storie più disparate, è lui che sembra muovere (o incasinare) ogni cosa, e ha tante - tantissime - declinazioni che se ben raccontate sono in grado di farci emozionare, soffrire, piangere, gioire, divertire.
Ci intrattiene con la speranza o la disillusione attraverso tutti i generi possibili, dal dramma all’action, dalla commedia al fantasy.
Di film romantici che vale la pena vedere ce ne sono parecchi: ecco quelli usciti nel 2019 da recuperare al più presto nel caso vi fossero sfuggiti al cinema.
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Storia di un matrimonio, di Noah Baumbach (Netflix)
Storia di un matrimonio è stato in concorso alla scorsa Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia e ora lo trovate in streaming su Netflix.
È una storia intima e delicata, che racconta come l'amore tra due persone che si sono volute e conosciute per tanto tempo non svanisca nemmeno dopo epiloghi drammatici come un divorzio con un figlio piccolo al centro.
Adam Driver e Scarlett Johansson sono i suoi incredibili interpreti. Noah Baumbach, (Frances Ha, Il calamaro e la balena, Giovani si diventa) il suo ineguagliabile sceneggiatore e regista.
Storia di un matrimonio è, seppur drammatico, uno dei film romantici più sorprendenti e preziosi del 2019.
Un giorno di pioggia a New York, di Woody Allen
Woody Allen torna al cinema con una delle sue più classiche storie romantiche ambienta a New York. È il suo cinema, nella sua essenza più profonda.
Nei panni del protagonista, un personaggio che fino a qualche anno fa avrebbe interpretato lui stesso, troviamo l’ormai divo Timothée Chalamet insieme a Elle Fanning e Selena Gomez.
Gatsby (Chalamet) è innamorato di Ashleigh (Fanning), un’aspirante giornalista con cui frequenta il college. Quando la ragazza riceve l’incarico d’intervistare un noto regista a New York Gatsby, che conosce benissimo e ama follemente la città, si offre d’accompagnarla per quello che lui s’immagina essere un romantico weekend. Purtroppo le cose non vanno come se l’è immaginate e i due vengono risucchiati in una serie di folli avventure.
Un giorno di pioggia a New York è il film di Woody Allen che aspettavamo da tempo.
After, di Jenny Gage
Trasposizione del best-seller mondiale da teen-bollori firmato Anna Todd, After mette in scena il classico cliché della brava ragazza, tutta scuola, famiglia e fidanzato di vecchia data che rimette in discussione il suo universo di sicurezze alla comparsa di un nuovo amore, più forte, più sconsiderato e per questo pericoloso.
Ben confezionato esteticamente e giocato nella sua chiave sentimental-pruriginosa, After è un prodotto che piace soprattutto ai più giovani.
Il team pressoché tutto al femminile che lo ha realizzato, lascia un segno forte dalla sceneggiatura alla regia passando per l’interpretazione della stupenda e giovane Josephine Langford (sorella della Katherine della serie tv Tredici), riuscendo a toccare con maestria e potenza il tema dei sentimenti tra ragazzi.
Per chi si aspetta ‘fuochi e fiamme’, però, consigliamo di raffreddare lo spirito: si vede molto meno di quanto si sarebbe potuto immaginare dalle pagine del libro.
L’uomo fedele, di Louis Garrel
Louis Garrel torna dietro alla macchina da presa per questo thriller sentimentale con protagonista insieme a lui la moglie Laetitia Casta. L’uomo fedele mette in scena un intricato groviglio amoroso che esplora anche il difficile tema della paternità.
Marianne (Casta) e Abel (Garrel) stanno insieme. Marianne però lo lascia perché aspetta un figlio dal migliore amico di lui, Paul, ed è intenzionata a sposarlo. Abel non oppone resistenza. Anni dopo, però, il cuore di Paul si ferma. Marianne e Abel si rivedono al funerale. I due ex si riavvicinano, ma tra di loro si mette Eve (Lily-Rose Depp), sorella del defunto e da sempre innamorata di Abel.
Garrel maneggia gli stilemi del cinema sentimentale francese con una facilità come solo uno col suo DNA - figlio di Philippe Garrel - può fare.
L’uomo fedele è un film profondo e sorprendente, triste e discreto. Un’opera che parla di quanto possa essere strano l’amore, ma senza mai risultare eccessivo o fuori luogo.
A un metro da te, di Justin Baldoni
Altro teen-drama sentimentale, A un metro da te di Justin Baldoni s’inserisce nel filone di quei titoli in cui si parla di amore e malattia tra i più giovani. Che per strappare agonia, lacrime e sospironi funzionano sempre.
Stella (Haley Lu Richardson) ha una malattia genetica che la costringe a lunghi periodi di degenza in ospedale. La ragazza ne parla attraverso una serie di video che condivide online per essere d’esempio e d’aiuto ad atri ragazzi nelle sue condizioni. In ospedale Stella incontra Will (Cole Sprouse), un ragazzo che al contrario suo non riesce ad avere nessuna speranza di sopravvivere alla malattia. I due s’innamorano e, nonostante non possano nemmeno toccarsi, dovranno trovare il modo di stare insieme.
Da Romeo e Giulietta a Twilight: l’amore che non può essere vissuto fino in fondo è da sempre un ottimo motore narrativo con cui consumare il desiderio dei più giovani sul grande schermo. A un metro da te riesce in questo intento, lavorando anche sulla tematica della malattia in modo non forzato.
La conseguenza, di James Kent
Alexander Skarsgård e Keira Knightley sono protagonisti di questo drammone sentimentale ambientato alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
1945, Amburgo. Rachel (Keira Knightley) e Lewis Morgan (Jason Clarke) si sono trasferiti in Germania dopo la sconfitta tedesca.
Lui è un ufficiale dell’esercito inglese e gli viene assegnata una lussuosa dimora espropriata al celebre architetto tedesco Stefan Lubert (Alexander Skarsgård).
Mentre l’uomo accetta di buon grado la privazione, non è della stessa idea sua figlia Freda che riesce a pestare i piedi tanto da portare Lewis Morgan a concedere a lei e al padre di vivere con loro nella villa. Rachel, che dapprima non riesce a mandar giù la decisione del marito, si dovrà poi ricredere sulla convivenza rimanendone anche molto coinvolta.
Un melodrammone raccontato in modo classico, che ci fa la morale sul concetto di rinascita legata alla guerra e al perdono. La conseguenza è una grande storia romantica, interpretata perfettamente dal suo cast.
Non è romantico?, di Todd Strauss-Schulson (Netflix)
Non è passata al cinema, ma la trovate in streaming su Netflix questa divertente commedia con protagonista Rebel Wilson insieme a Liam Hemsworth.
Natalie (Wilson) è un talentuoso architetto. È convinta che il romanticismo non faccia per lei dopo essere stata disillusa già in giovanissima età dalla madre sulle favole che i film romantici propinano.
Così non si accorge che il suo migliore amico è innamorato lei e sta provando in tutti i modi a corteggiarla. Una sera, dopo essere stata aggredita in metropolitana e aver sbattuto la testa, Natalie si risveglia catapultata in uno di quei film romantici che tanto odia: vive in una casa favolosa con un guardaroba da sogno, in ufficio è una carismatica dirigente, la città è splendente e tutti intorno a lei sono belli, ben vestiti e sorridenti.
Natalie dovrà così affrontare la cosa che odia di più per scoprire aspetti che si negava nella vita reale.
Non è romantico? usa i cliché di genere per costruire una commedia romantica perfetta per una serata zero-pensieri sul divano. E Rebel Wilson, come sempre, è pazzesca.
Aladdin, di Guy Ritchie
La versione live-action del classico d’animazione Disney è stata realizzata dal re ‘delle scazzottate’ Guy Ritchie (Lock & Stock - Pazzi scatenati, Snatch - Lo strappo, Sherlock Holmes), che è riuscito a non sporcare la favola seppur raccontandola con i suoi ritmi cinematografici.
La storia è nota: Aladdin è un ragazzo povero che vive di espedienti ad Agrabah. Quando incontra la principessa Jasmine è amore a prima vista, anche se impossibile.
Quando Aladdin viene reclutato dal perfido visir Jafar che, stanco di vivere nell’ombra del sovrano e volendo prendere il suo posto, lo manda alla ricerca di una lampada magica che fa diventare potentissimo chi la possiede, il ragazzo capisce che il regno e la principessa sono in pericolo. Trovata la lampada e il genio che vi è contenuto, farà dunque di tutto per difenderla proprio da Jafar.
Insieme al genio della lampada interpretato da Will Smith, questa versione della favola animata Disney ha un cast internazionale di volti anglo-indiani meno noti al cinema hollywoodiano. Una scelta che rende credibile la sua messa in scena senza intaccare la chiave spettacolare su cui calca - giustamente - il film.
Se la strada potesse parlare, di Barry Jenkins
Definire Se la strada potesse parlare, film tratto dalla dolorosissima opera letteraria di James Baldwin, solo un film romantico sarebbe riduttivo. Se la strada potesse parlare è anche una storia romantica, ma intrisa di denuncia sociale e dramma razziale.
Anni ’70, Harlem. Tish (Kiki Layne) aspetta un bambino dall’amore della sua vita, Fonny (Stephan James). Dovrà dirglielo dal vetro del carcere in cui Fonny è ingiustamente incarcerato per un crimine che non ha mai commesso e contro cui giornalmente lotta senza speranza. Fonny infatti è afroamericano e l’accusa gli è stata mossa da un poliziotto bianco.
Barry Jenkins, regista premio Oscar per Moonlight, si cimenta nella trasposizione di una delle opere più celebri di Baldwin, intrisa di tutta la sua disillusione politica e del suo dolore, scritta qualche anno dopo gli assassinii di Martin Luther King e Malcolm X. Il risultato è un film intenso, cinematograficamente alto, da cui è impossibile non rimanere colpiti e coinvolti.
Momenti di trascurabile felicità, di Daniele Luchetti
È un film leggero ed estremamente profondo quello che Daniele Luchetti ha tratto dall’omonima opera narrativa di Francesco Piccolo.
A interpretarlo c’è Pif, nel ruolo di Paolo, un uomo che non sente di aver bisogno di molto di più di quello che ha per essere felice.
Paolo vive a Palermo, ha una moglie e due figli, un lavoro come ingegnere. Gli piace andare al bar a guardare le partite della sua squadra, ama la sua città e attraversarla in motorino passando col rosso. È proprio così che un giorno viene investito da un’auto e si ritrova nella sala di smistamento anime in Cielo, dove è costretto a ripercorre la sua vita rivalutando mancanze e mediocrità.
Momenti di trascurabile felicità ci fa la morale su come sia stupido pensare di vivere in eterno, rimandando sempre tutto al domani. Lo fa a partire dagli affetti, che spesso ci godiamo poco dandoli per scontati mentre dovrebbero essere la nostra felicità quotidiana.
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