Best of London Fashion Week: 8 look che non dimenticheremo facilmente
Oltre Manica la moda fa sentire più che mai il suo lato bifronte, teso fra omaggi alla tradizione, seppur con incursioni punk, e rincorsa del nuovo e nuovissimo, fra sexy e neo bon ton solo apparentemente lezioso. Con la consueta voglia di sovvertire le regole che non manca mai, ma che lavora stavolta di misura e (finta) discrezione.
Per farvi immergere nelle vibes della prossima primavera, Grazia.it ha selezionato gli 8 look più belli e simbolici che hanno sfilato tra il 15 e il 19 settembre. Venite a fare un giro con noi? #LFW
1) Best of LFW: Il trench stampato di Burberry
(Credits: courtesy of press office)
Daniel Lee, alla sua terza prova alla guida di Burberry, sceglie di ripartire dal terreno d’elezione del brand, l’immortale trench, regalandocene una versione che sostituisce al beige le stampe di catene, occhielli e alamari in versione macro e iperrealista. Iniziata con la collezione che vedremo indossata quest’autunno, prosegue così l’incursione del designer nel mondo dei pattern, scelto come base di partenza per la celebrazione degli archetipi british cari al brand. #BritishStaples
2) Best of LFW: Il look “Sabrina” di Erdem
(Credits: courtesy of press office)
Guanti lunghi in nappa e gonne a ruota, top con coppe profilate e applicazioni preziose, décolleté effetto specchio e pizzo. Erdem fa quello che sa fare meglio: riportare la femminilità al centro, esplorando quanto di meglio la moda abbia prodotto in materia di forme, decori e stile, per abbigliare il corpo esaltandone la bellezza. Nascosto fra le righe però si cela un messaggio: essere femminili è un vanto, e la consapevolezza il migliore degli accessori. #SelfExpression
3) Best of LFW: l’abito teacup di Richard Quinn
(Credits: courtesy of press office)
Emblema del carattere inglese, la rosa, che nasconde fra i petali delicati spine insidiose, è da sempre uno dei simboli prediletti di Richard Quinn. L’ultima sfilata non fa eccezione, anche se stavolta il fiore assume i contorni di un disegno su porcellana, raffinato esempio di decorazione che ingentilisce tazze da tè e gossip delle cinque. La postura delle modelle in passerelle (e il doppio look “gemellare” e inquietante) conferma: la compostezza è solo apparente. #BewareOfStillWaters
4) Best of LFW: il trompe l’oeil di JW Anderson
(Credits: courtesy of press office)
L’irlandese Jonathan Anderson insegue da sempre, con le collezioni che firma a suo nome, una rappresentazione della realtà che sfalza i piani del vero e del presunto in favore di una libertà – prima creativa e poi di auto-rappresentazione – che altri hanno appena il coraggio di accennare. In questa collezione l’incursione nel surreale si fa meno palese, ma di certo non scompare. Basta vedere i capi che sembrano modellati nella plastilina per ritrovare l’afflato giocoso di sempre. #PlayDoh
5) Best of LFW: la seta impalpabile di Roksanda
(Credits: courtesy of press office)
Tra copricapi che richiamano paramenti religiosi, ali di marabù e aureole trasformate in gioielli per il corpo, la stilista di origine serba sembra voler rievocare atmosfere mistiche di sante combattenti pronte a trasformarsi in vittorie alate. Ecco che il tessuto si fa leggero ed etereo, allo scopo di lasciare fluidità ai movimenti ed evocare l’azione del volo, in un gesto che pare voler ricordare la necessità di trasformare la volontà in azione. #JoanOfArc
6) Best of LFW: gli sparkle floreali di Ashish
(Credits: courtesy of press office)
I letti a forma di cigno sullo sfondo, su cui sono assiepati giovani in preda all’estasi, dovrebbero chiarire da subito a che tipo di floreale vuole richiamarsi Ashish. Quello dei figli dei fiori e dell’amore libero, della Summer of Love e dell’esplorazione dell’erotismo in ogni sua forma, tra psichedelia e festival en plein air. Un concetto di cui, fra fondamentalismi e teocrazie liberticide, non si ribadisce mai abbastanza l’importanza. #MakeLoveNotWar
7) Best of LFW: sexy biker di Knwls
(Credits: courtesy of press office)
L’ispirazione biker non è certo nuova nel mondo della moda, ma di solito passa per denim e imbottiture in chiave rock’n’roll. Knwls va in un’altra direzione, omaggiando decisamente i centauri harleysti con i loro chopper e i riferimenti metal e hard rock. Ecco, dunque, una profusione di pelle e bandane, cuissards e stringhe, fra richiami country e il racconto della “frontiera” come terra di conquista. Del resto, l’audacia delle creazioni a cui la designer di origine calabresi ci ha abituati lo dice da sempre: i luoghi pericolosi sono posti “da ragazze”. #GirlsWorld
8) Best of LFW: i fiori addosso di Simone Rocha
(Credits: courtesy of press office)
Quello fra la Gran Bretagna e i fiori è un rapporto di lunga data, che non pochi designer indagano ossessivamente. Fra loro c’è anche Simone Rocha, la più concettuale delle stiliste inglesi – non a caso scelta frequente per le vetrine del famoso negozio Dover Street Market – che trasforma i fiori in volute tessili che si avvolgono sul corpo fino a confonderne le tracce. Aggiungere perle e macramé, fiocchi sparsi e pelle craquelé e mescolare a piacere: l’illusionismo è servito. #MagicTricks
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