La sfilata di Prada tra passato e presente
«Detesto l’idea della nostalgia, come se la storia non insegnasse nulla. La storia insegna tutto, soprattutto nei momenti difficili». Queste le parole di Miuccia Prada a margine della sfilata più attesa in questo secondo giorno della Milano Fashion Week.
«Questa è una collezione plasmata dalla storia. Si tratta di comprendere chi eravamo e perché ci vestivamo così. Si tratta di ricordare il nostro passato e di usare questa conoscenza per andare avanti», ha spiegato la stilista, che assieme a Raf Simons ha dato forma a un guardaroba fatto di silhouette delicate, tessuti maschili e accesi contrasti cromatici.
«Ci sforziamo di creare qualcosa di bello. E non si può parlare di bellezza senza guardare al passato, alla storia della bellezza che non si può cancellare e che ne definisce la nostra idea oggi. In questo momento così complicato, è fondamentale conoscere la propria storia, chi siamo e da dove veniamo».
Una riflessione che si traduce in tubini “infiocchettati”, completi in Principe di Galles portati su polo accolatissime e gonne double a metà polpaccio.
Nella visione del duo Prada-Simons convivono epoche, cliché, stili. Così la sottoveste di raso matcha con la varsity jacket in stile college, il cappello di ispirazione militare si veste di piume, il cappotto anni ‘50 diventa un parka tecnico.
Il colore è parte integrante di questa variegata narrazione. A predominare sono i toni del bianco e nero, accesi da inaspettati flash a tinte sature su twin set dalle linee impeccabili e abiti off the shoulders in nylon, ma anche su camicie a righe e décolleté con tacco kitten, già decretate dagli addetti ai lavori nuovo, irrinunciabile fashion fetiche.
Tra gli oggetti del desiderio anche le immancabili borse, riedizioni delle it bag più iconiche del marchio milanese da portare al polso, gli occhiali dalle montature ultra light e le spille ricoperte di cristalli da appuntare su cardigan e maglioni.
«Al centro di questa collezione c’è l’amore per la moda, il nostro amore per la moda».
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