Da Pitti Immagine Uomo arrivano i trend per la primavera 2014
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Tendenze e suggestioni di stile al maschile per la primavera-estate 2014
Report da Pitti Immagine Uomo . Tendenze e suggestioni di stile al maschile per la primavera-estate 2014
Nella kermesse fiorentina emergono chiari segni del nuovo maschile. Un'eleganza che rinuncia a farsi ingessata, uno sportivo che flirta con un eclettismo elettrizzante di guardaroba e attitudine. Prendete Tatras , che taglia in un tradizionale e compassato fresco di lana un wind-breaker dal disegno tecnico, e il nuovo dandy in salsa atletica di Henry Cotton's : il bomber di nylon fiorisce d'ibisco e fa coppia fissa con pantaloni sartoriali e camicie madras. Nuove urbanità tecno-chic anche da 18CRR81 Cerruti , col blouson da collegiale in una mescola avveniristica di cotone e poliuretano. Lana merino d'estate? Sì, per le maniche del bomber sorto dal sodalizio del Lanificio F.lli Cerruti con Woolmark (lì da presso, nello stand della presentazione, un prototipo di auto con gli interni in lana sviluppato da Italdesign Giugiaro). Rincara la dose dell'inventiva Peuterey , con il tessuto di ultima generazione gateway impermeabile e dalle numerose virtù tecniche, per una riedizione di giacca a vento degli anni 60; non mancano nella gamma accenni tartan su nylon leggero.
Stampe come tormentone irrinunciabile, ancora una volta. Uccellini e astrazioni lignee nel corredo visivo di Saint Paul , sfiziosi pois su una campitura di azzurri e blu nella linea Officine Generale (ma il completo in seersuker goffratto è il vero vertice di raffinatezza). Da Closed ? La maglietta sfoggia una stampa food allegramente pop. Si lascia incantare da stilemi nipponici invece Smith Wykes , con motivi discreti sulle magliette del suo marchio über-chic. Vi trova posto una camicia bianca con colletto tricot, quintessenza di moderna e semplice rarefazione. Da Two Italian Boys un meticoloso recupero di tessuti vintage libera l'espessività a tutto colore degli anni '70, senza tralasciare la bella maglieria in seta lieve. Iuter fa eco con le sue immagini digitali dell'iconico octopus, mentre da Manuel Ritz i pantaloncini riscoprono il piacere di stilemi navajo.
Più artigianale il procedimento delle t-shirt Sangue , sul cui cotone jersey finissimo s'imprimono a mano i motivi delle maioliche mediterranee; così come gocciola vernice sulle felpe di Christian Pellizzari . Liberty London rispolvera le vecchie ma sempre attualissime glorie di casa: floreale e paisley, ma dai caratteri più in linea col gusto presente. Orley s'inserisce nel solco, con cardigan a righe multicolori e pattern modulari. Di sapore vagamente vintage, al vertice della raffinatezza in fatto di maglieria, il progetto JP Blum: indimenticabili gli arabeschi e geometrie sulla polo. Bella scoperta anche il marchio giapponese Masaki Kyoko , che vanta una sua poetica purezza nelle camicie in popeline candido- dai bordi in trame policrome di filati preziosi. Un lirismo condiviso da Thomas Behrens , con le sue camicie dal colletto stondato nei toni zuccherini.
Poi due anime, a contrasto. Il nascente marchio 11/undici, che reinventa lo streetwear nobilitandolo con un doppiopetto che si trasporta come uno zaino e con felpe dalle scritte sornione. E il sartoriale squisito di Boglioli , con la Pashmina Jacket che sfida la gravità svuotandosi di peso e un generale gusto per la sprezzatura, secondo il principio di un errore calcolato che giova all'eleganza naturale: sono pantaloni di taglio ineccepibile e blazer in misto di seta e lino double, nelle tinte suadenti del bruno, del corallo e del celeste carta da zucchero. Tombolini non è da meno, con le sue giacche d'ineguagliabile leggerezza che non fanno una grinza (letteralmente) nè si bagnano a contatto con l'acqua. Di Lubiam passa il gusto del lino pregiato e delle quadrettature di gusto anglosassone. Dulcis in fundo, la trovata di Allegri : il soprabito che si ripiega in una comoda sacca-cuscino, vezzo indispensabile per il businessman cosmpolita.
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