Paolo Busti: "Non posso fare a meno delle luci del palcoscenico, un luogo in cui esprimermi danzando e presto recitando"

Classe 1994 nato a Battipaglia, Paolo Busti ha un amore spassionato per la danza che lo ha portato dal Teatro San Carlo di Napoli, al Teatro alla Scala di Milano fino in Germania al Mecklenburg State Theatre di Schwerin di Berlino. In mezzo la partecipazione al talent show “Amici di Maria de Filippi” che l’ha fatto notare dal mondo della moda e per il quale spesso posa come modello e imprenditore digitale “A Milano ho trovato la tranquillità e un nuovo amico Kyoto un bassotto di due anni ”.
La passione per la danza ti ha fatto girare il mondo da Napoli a Milano a Berlino che ruolo ha oggi il ballo nella tua vita?
«Sono in un momento della mia vita in cui ho capito che la danza è la parte più autentica di me stesso, ma la cosa che mi appaga di più è stare al centro di un palcoscenico. L’unico luogo in cui mi sento libero di esprimermi senza filtri grazie ai passi di danza».
Il talent, la televisione i social, come gestisci la popolarità?
«Sono un ragazzo molto timido e la notorietà mi ha permesso di poter trasmettere tramite i social dei messaggi legati alle mie passioni come l’arte, la politica. Da poco ho appena aperto il canale Tiktok dove ho condiviso anche un contenuto esclusivo creato per Grazia. I social sono una occasione per stare a contatto con le nuove generazioni che sono l’energia del futuro grazie alla loro curiosità».

La moda contamina da sempre la tua carriera di ballerino e di modello che rapporto hai con il mondo fashion?
«Amo molto il mondo della moda, mi piace indagare i processi che la generano e capire da dove arriva l’ispirazione che uno stilista trova per una stampa o per un capo, ma la cosa che maggiormente mi affascina è la capacità di questo mondo di leggere e anticipare le tendenze che spesso sono connesse con il mondo dell’arte, della danza e della musica. Non sono un “fashionista” ma un “Carhartt boy” non compro molti abiti solo pochi pezzi della mia designer preferita Martine Rose ma mi piace moltissimo collaborare con i brand della moda e interpretare i loro mondi».
Le scarpe sono per un ballerino una scelta fondamentali cosa indossi nel quotidiano?
«Nel tempo libero indosso solo sneakers. Le mie preferite? Le Buttersoft di Louis Vuitton disegnate da Pharrel Williams, sono morbidissime e pratiche un mix perfetto tra confort design e style. Di recente ho avuto modo di partecipare a una visita alla Manifacture de Soulier in Veneto l’atelier dove questi pezzi vengono realizzati dalle sapienti mani di artigiani che curano il minimo particolare».
Progetti futuri?
«Farò parte di un tv show su Netflix a dicembre di cui però non posso anticiparvi nulla! Intanto sto frequentando una scuola di recitazione. Mi piacerebbe capire se il teatro o il cinema possano diventare in futuro il mio palcoscenico. C’è un progetto a cui sto lavorando però è ‘apertura di un spazio libero che vorrei chiamare Gaga studio dove le persone si possano sentire libera di esprimersi con il loro corpo. All’estero ci sono già realtà simile ma non in Italia potrebbe essere un nuovo format di casa d’artista».

C’è una cosa della sua carriera che non rifarebbe?
«Guardando in dietro forse non farei la televisione che mi ha allontanato dalla mia disciplina, ma lei devo però grand parte della mia notorietà».
Ha un oggetto di cui è gelosissimo?
«Ho l’onore di possedere un paio di scarpe da ballo appartenute a quello che per me è stato uno dei migliori ballerini di tutta la storia della danza, Rudolph Nureyev. Le custodisco gelosamente in una cassaforte perché per me lui e Mikhail Baryshnikov hanno spirato la mia danza è lasciato un segno unico nel mondo dell’arte».
Ha un sogno nel cassetto?
«Avere l’opportunità di lavorare con il coreografo Damien Jalet, non l’ho mai incontrato ma ci scriviamo su Ig..chissà»!
Foto e video: Courtesy Vuitton PR Office
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