Milano Moda Uomo: il recap della Fashion Week Primavera-Estate 2026


Una cinquantina di appuntamenti, tra sfilate, presentazioni ed eventi diffusi in città, hanno scandito la Milano Fashion Week Uomo dedicata alla Primavera/Estate 2026, andata in scena dal 20 al 24 giugno.
La Milano Fashion Week Uomo ha offerto un viaggio attraverso mondi immaginari, ritorni alle origini e racconti urbani. Tra sfilate, eventi speciali e presentazioni che oscillano tra introspezione, libertà e cambiamento, i brand hanno dato vita a un racconto in cui il futuro si intreccia con memorie personali, simboli culturali e nuovi linguaggi estetici.
Milano SS26: il racconto delle sfilate che riscrivono la moda maschile
Le sfilate sono rimaste poche ma significative: Prada, Dolce&Gabbana, Emporio Armani, Fiorucci, insieme a nomi in crescita come Setchu e Simon Cracker, hanno dato vita a collezioni con un significato preciso, ciascuna con un messaggio netto.
A fare da contrappunto, una serie di presentazioni più intime ma tutt’altro che minori: tra queste, quelle di Tod’s, Magliano e Sease, che hanno privilegiato narrazioni evocative e formati ibridi tra moda e lifestyle.
Ma tra le voci che si sono avvicendate nel corso della quattro giorni dedicata all'uomo hanno fatto bella mostra anche Moorer, Uma Wang, Bally, Santoni e Altea.

BALLY
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Una riflessione sui sensi, sull’impulso primordiale e sull’istinto come motore creativo. Per la SS26, Miuccia Prada e Raf Simons svuotano di significato i capi e riassemblano gli elementi per dare vita a un’estetica “senza potere”. La collezione si muove tra riferimenti naturali – terra, aria, sole, acqua – e una palette soft che sembra evocare luoghi immaginari come Lover’s Lake o Peak’s End.

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I capi, dalle linee scivolate e dai materiali leggeri, si trasformano in strumenti di libertà, in combinazioni infinite da indossare per evocare stati d’animo piuttosto che status.
Fiorucci invece torna a sfilare e lo fa con la consueta attitudine pop e teatrale, stavolta ambientando il proprio show in una “Piazza Fiorucci” immaginaria e postmoderna. Il set è popolato da personaggi-cartoon, billboard ironici e dettagli volutamente kitsch.
La collezione propone silhouette body-conscious - baby tee, tubini, leggings e bustier a forma di cuore - accompagnate da stampe iper-colorate e simboli romantici rivisitati in chiave ironica: angeli pop, cuori-palloncino, barboncini accessoriati.

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Per Dolce&Gabbana, la primavera/estate 2026 è un ritorno alla leggerezza, che si esprime in una collezione pensata per muoversi con agio tra le vie della città e i ritmi lenti delle vacanze italiane.
Tra i protagonisti della collezione, il pigiama reinterpretato come pantalone da giorno, la camicia destrutturata che si fa blusa, le texture leggere che accarezzano il corpo senza costringerlo. È un’eleganza spontanea, senza tempo, dove l’ironia convive con la funzione.

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Emporio Armani guarda alle sue radici estetiche, riprendendo forme e suggestioni legate all’interesse per altre culture, in particolare quella africana. Il risultato è un guardaroba fluido e sofisticato fatto di giacche morbide portate a pelle, tuniche leggere, pantaloni ampi.
I tessuti raccontano una materia viva: crêpe e lini tinti a freddo nei toni della sabbia, della terra rossa, del viola denso. I motivi richiamano mosaici marocchini, tende berbere e tatuaggi rituali.

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Milano Fashion Week Uomo: presentazioni: tra introspezione, sport e savoir-faire
A Villa Necchi Campiglio, Tod’s ha celebrato il suo eterno Gommino con una presentazione che fonde artigianalità e lifestyle italiano. Il nuovo direttore creativo Matteo Tamburini propone un’eleganza senza forzature, ispirata alla vita all’aria aperta: capi leggeri, destrutturati, pensati per accompagnare il movimento e il viaggio.

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C'è chi invece, come Magliano ha scelto il cinema per raccontare la propria collezione. Niente passerella, ma un corto girato da Thomas Hardiman che trasporta lo spettatore in un universo tragico, ironico e profondamente umano.
Le stoffe porose e leggere, gli accessori presi in prestito dal mondo del campeggio. Più che un guardaroba, un invito a ripensare il modo stesso in cui ci vestiamo.

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Non sono mancati collegamenti con lo sport: Sease infatti ribadisce il legame profondo tra sport e identità, lanciando a Portofino il proprio Tennis Kit in occasione delle Sease Tennis Cup. Un’estetica rigorosa ma naturale, incarnata da Feliciano López, che fonde performance e stile senza tempo.
Tra materiali tecnici e tagli sartoriali, il marchio dei fratelli Loro Piana conferma la propria vocazione a un’eleganza outdoor, funzionale e sofisticata, costruita sul gesto e sull’esperienza condivisa.

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Milano Moda Uomo: il meglio della fashion week Primavera Estate 2026
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