Milano Fashion Week: il recap del sesto e ultimo giorno di sfilate


La Settimana della Moda milanese dedicata alle collezioni Primavera-Estate 2026 è giunta alla sua conclusione e lo ha fatto nel migliore dei modi. La giornata, con un numero contenuto di show, ha visto in calendario Francesca Liberatore, Calcaterra, Hui e, in chiusura, Giorgio Armani, in una passerella molto attesa.
Un'attesa dovuta non solo alla scomparsa recente del Signor Armani ma anche all'anniversario che simboleggia: quello dei 50 anni dalla nascita della prestigiosa casa di moda italiana. Con un tributo emozionante, sulle note suonate dal vivo da Ludovico Einaudi, si è tenuto così un nuovo saluto a na delle figure più importanti della moda italiana.
Questo, e non solo, ve lo raccontiamo di seguito nel nostro recap di questa sesta giornata di Milano Fashion Week.
Francesca Liberatore indaga la precarietà dei nostri tempi

Francesca Liberatore Primavera-Estate 2026.
Credits: Courtesy Press Office.
«Questa stagione siamo tutti stati coinvolti, sconvolti, travolti, da molti accadimenti più grandi di quanto una sensibilità creativa possa trattenere… ho confidato nella persistenza, nel credere e nel saper fare il mio lavoro ma con la coscienza delle priorità » sono le parole con cui Francesca Liberatore sceglie di accompagnare la collezione Primavera-Estate 2026. Una sfilata dedicata alla verità, alla ricerca di essa in relazione alle contraddizioni che viviamo ogni giorno e che l'hanno resa inutile.

Francesca Liberatore Primavera-Estate 2026.
Credits: Courtesy Press Office.
A incarnare questa perdita di significato tessuti di recupero, una volta considerati belli e di valore, si trasformano in giacche e soprabiti, stampe di pizzi e fiori in camiciotti oversize.
Colpisce un dettaglio: la cuffia, inserita in appositi accessori concepiti per sostenerla, un elemento inserito per evocare l'idea di un isolamento alla ricerca della calma.
HUI: la sfilata diventa un'esperienza sensoriale

Hui Primavera-Estate 2026.
Credits: Courtesy Press Office.
Si intitola The Song of Silver la collezione Primavera-Estate 2026 di Hui che punta a trasformare la passerella in un'esperienza sensoriale immersiva. Attraverso suoni, luci, profumi e tessuti, il rito della sfilata coinvolge tutti i sensi incarnando la filosofia del brand che fin dagli esordi punta a valorizzare la cultura orientale e il suo linguaggio. Così la moda diventa espressione di spiritualità, con sovrapposizione leggere, gonne stratificate e luminosi fili d'argento che guardano alla cultura dei gioielli d’argento Miao, patrimonio immateriale cinese, reinterpretato attraverso design minimali.

Hui Primavera-Estate 2026.
Credits: Courtesy Press Office.
Calcaterra riflette sull'apparire

Calcaterra Primavera-Estate 2026.
Credits: Courtesy Press Office.
Essere o apparire? Un quesito non inedito ma che porta sempre a grandi riflessioni. Daniele Calcaterra lo porta in passerella per la sua Primavera-Estate 2026 mostrando di preferire una presenza più discreta ma destinata a durare nel tempo rispetto a una che colpisce nell'immediato senza però rivelare un contenuto una volta esauriti gli effetti speciali. Lo fa attraverso abiti che sfidano le convenzioni di genere e di provenienza, mixando silhouette uniche a richiami culturali lontani, come monili berberi in un racconto che rimane sospeso tra epoche e memorie.

Calcaterra Primavera-Estate 2026.
Credits: Courtesy Press Office.
L'anniversario-tributo a Giorgio Armani

L'allestimento della sfilata.
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Il cortile d'onore della Pinacoteca di Brera fa da sfondo all'attesa sfilata Primavera-Estate 2026 di Giorgio Armani, una collezione che ha una doppia valenza: è la prima (della prima linea) dalla recente scomparsa del grande stilista italiano e simboleggia, allo stesso tempo, il 50esimo anniversario dalla creazione del marchio, fondato il 24 luglio del 1975. Una collezione realizzata dallo stilista stesso negli scorsi mesi e che racchiude tutti i codici dello stile Armani.

La top Lindsey Wixson.
Credits: Getty Images
Alla luce scenografica delle lanterne, sulle note suonate dal vivo da Ludovico Einaudi, si sono dati appuntamento tutti i grandi nomi legati al Singor Armani: Lauren Hutton e Richard Gere, Cate Blanchett, Marisa Berenson e Antonia Dell'Atte, una delle sue più grandi muse. Anche in passerella non mancano i volti che hanno accompagnato l'uomo e il marchio per decenni. Come quello di Agnese Zogla, una delle sue modelle di punta negli ultimi 16 anni, che ha aperto lo show accanto a Mark Vanderloo per poi chiuderlo in modo emozionante, percorrendo il chiostro indossando un lungo abito blu notte ricoperto di cristalli che svelavano, sul corpino, il volto di Armani.

Agnese Zogla e Mark Vanderloo aprono la sfilata.
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Da sinistra: Richard Gere con la moglie Alejandra Silva, Glenn Close, Cate Blanchett e Lauren Hutton.
Credits: Getty Images

Da sinistra: Antonia Dell'Atte, Roberto Bolle, Kasia Smutniak.
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