Intervista allo stilista inglese Matthew Williamson
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A tu per tu con Matthew Williamson, stilista inglese con la passione per l'India
Ama i colori decisi e ha una passione sfrenata per l'Oriente, non ha tempo di decidere day by day cosa indossare ma, tra i suoi mille impegni, è riuscito anche a realizzare una linea di abiti da sposa . Abbiamo intervistato lo stilista inglese Matthew Williamson e lui ci ha raccontato la sua carriera sin dai suoi inizi e di come durante la sua prima sfilata...
Quand’eri bambino, che cosa volevi fare da grande?
«Lo stilista! Mi è sempre piaciuta l’arte e da piccolo passavo un sacco di tempo a disegnare vestiti o a modificare quelli delle mie amiche. Ho sempre sognato di avere un negozio tutto mio, con il mio nome scritto in rosa shocking sopra l’ingresso – non molto diverso dal mio attuale flagship store di Londra»!
Che tipo di studente eri al St Martins?
«Quando frequentavo il St Martins, nei miei lavori cercavo di esprimere femminilità ed evasione. Valori che rimangono centrali nel mio lavoro ancora oggi. All’epoca, però, era difficile perché alla maggior parte dei miei compagni di corso non interessava questo aspetto della moda. In quel periodo andavano molto di più cose concettuali e radical - minimaliste. Durante il corso al St Martins ho fatto un viaggio in India che ha pienamente confermato il mio amore per il colore e per l’esotismo, cose molto presenti nelle mie collezioni attuali, ma che all’epoca, quando una buona parte della moda inglese era monocromatica, certamente risaltavano molto di più».
La qualità che apprezzi di più in te stesso.
«Credo fermamente nelle mie idee e nella mia estetica e in questo non scendo a compromessi».
I tuoi outfit quotidiani: li pianifichi nei minimi dettagli? Di’ la verità.
«Onestamente, no! Di solito i miei impegni non mi lasciano il tempo di concedermi questo lusso, ma direi che generalmente sono abbastanza bravo a mettere insieme un look all’ultimo minuto»!
Il tuo elenco personale di donne ricche di stile.
«Mia madre, Sienna Miller, Valentine Fillol-Cordier e Dree Hemingway sono tutte donne che hanno un gran senso dello stile, ma l’elenco è ben più lungo di così! Le donne che hanno stile, secondo me, sono quelle che si vestono in un modo adatto alla propria personalità, che riescono ad apparire chic ma con semplicità – in modo non troppo “rifinito”».
L’eleganza è perlopiù un atteggiamento innato, ma c’è qualche consiglio di base che può aiutarci a migliorare?
«Una donna deve stare bene con se stessa, e solo allora i suoi vestiti emaneranno eleganza; l’eleganza viene da dentro».
La tua prima sfilata nel 1997 – te la ricordi?
«Certo, me la ricordo molto bene. Feci sfilare solo 11 look e, visto che non potevo permettermi le sedie, i fashion editor dovettero restare in piedi! Fu una produzione molto diversa dalle sfilate che organizziamo oggi».
Il DNA del tuo brand.
«Matthew Williamson sarà sempre associato con il colore, le stampe, le texture, le decorazioni e la femminilità».
Sei noto per il tuo senso del colore. Qual è il colore che ti rende felice?
«Non ci crederete, ma non ho un colore preferito. Amo fare esperimenti con diverse combinazioni cromatiche, per esempio nella mia ultima sfilata ho usato molto l’azzurro cielo accostato all’oro o all’arancio, e un vibrante rosso corallo combinato a un “nude” chiaro».
Eravamo alla tua sfilata AI12 e l’abbiamo apprezzata molto. Qual è il tuo look preferito di quest’ultima collezione?
«Sono contento che vi sia piaciuta! Io adoro il finale: i vestiti trasparenti, le stampe frammentate sulle silhouette voluminose: trovo che fossero molto d’effetto. Il mio look preferito in assoluto, però, è il primo della sfilata: pantaloni a sigaretta in broccato oro metallizzato con una pelliccia patchwork oversize in colori pastello».
Come ha inizio il tuo processo creativo?
«Trovo continuamente ispirazione nelle cose che vedo intorno a me – che sia un ninnolo che ho trovato in viaggio, un’opera d’arte intravista in una galleria, o la scena di un film, solo per fare qualche esempio. Assemblo dei “moodboard” con le immagini di questi oggetti che mi ispirano, le seleziono e faccio altre ricerche, finché non ho una visione chiara di come sarà la ragazza Matthew Williamson di questa stagione, e di come questi oggetti d’ispirazione possano influire sul suo guardaroba».
Qual è il posto migliore per trovare l’ispirazione a Londra?
«Londra è una città incredibile, una miniera di cultura, l’ispirazione è ovunque e dietro ogni angolo: strani negozietti vintage e gallerie nell’East End, le mostre del South Bank, l’architettura della City»…
In termini di distribuzione, sappiamo che il tuo brand ha conquistato due delle nostre città più importanti, Roma e Milano. Sono due eterne rivali: tu quale preferisci? E perché?
«Le amo entrambe per motivi differenti. Il glamour e lo shopping a Milano sono sensazionali, ma se dovessi scegliere quale città visitare per un weekend di vacanza probabilmente sceglierei Roma, perché trovo che i monumenti storici della città siano sbalorditivi e fonte d’ispirazione».
I tuoi ricordi più belli a Roma o a Milano.
«L’anno scorso a Milano ho presentato la mia collaborazione con Bulgari nel cortile dell’Hotel Bulgari ed è stato fantastico: era una serata calda, il cortile era illuminato con i colori della collezione e decorato con le mie borse su piedistalli di plexiglass».
Che cosa significa per uno stilista essere contemporaneo?
«Come stilista sperimento nuovi tessuti, nuove tecniche e nuove decorazioni che danno un’aria di novità alle collezioni. Essere contemporanei non significa necessariamente seguire nuovi trend».
Facebook o Twitter?
«Ho adottato Facebook solo di recente e mi piace redigere i post per la nostra pagina “World of Matthew Williamson”. In realtà, però, sono un po’ tecnofobico per quanto riguarda i social network, quindi non ho ancora un account su Twitter. Un passo alla volta! Ma prima o poi»...
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