Gucci: 5 cose da sapere sulla sfilata andata in scena alla Triennale di Milano

«Un momento preciso nel tempo, un istante da cogliere e vivere intensamente. È il sole che si immerge nel mare al termine di una giornata di agosto. È il ritrovarsi con se stessi. La collezione è un omaggio a quegli istanti e un invito a fermarsi alla ricerca del proprio». Queste le parole con cui Sabato De Sarno ha anticipato su Instagram il tema della nuova Primavera Estate 2025 di Gucci.
A un anno esatto dal suo debutto alla direzione della maison fiorentina, lo stilista ha portato sulla catwalk una serie di proposte emblematiche della sua visione creativa, perfettamente collocate tra passato e contemporaneità.
«Istante dopo istante, ho sedimentato la mia idea per Gucci», ha spiegato. «Un casual grandeur che prende forma attraverso le mie ossessioni - il tailoring, la lingerie, la pelle, le silhouette anni ’60 - combinate a un’instancabile esplorazione del patrimonio di questo brand. E a un’attitudine irriverente, sempre».
Andata in scena negli spazi di Triennale Milano sotto gli occhi di un ricco parterre (che ha annoverato, tra gli altri, nomi del calibro di Jannik Sinner, Dakota Johnson e l’idolo k-pop Jin dei BTS) la sfilata è stata scandita dal sound della rapper e attivista americana Mykki Blanco e si è conclusa sulle note di “Non voglio mica la luna” di Fiordaliso con Vittoria Ceretti e Mona Tougaard mano nella mano a chiudere la passerella.
Ma andiamo con ordine: ecco tutto quello che c’è da sapere sul fashion show più atteso di questa terza giornata di Milano Fashion Week.
1. La location della sfilata
A fare da cornice allo show è stata la Triennale di Milano - lo stesso luogo dove lo scorso giugno ha sfilato anche il menswear - trasformata per l’occasione in un lungo corridoio a colori. Una scelta non casuale, dettata dalle affinità tra l’identità del brand e i valori del museo: l’impegno per un confronto culturale aperto e inclusivo e la volontà di unire arte, design, architettura e pensiero contemporaneo.
2. Il volume “Italiane ancora” lanciato per l'occasione
E a proposito di arte, in occasione della sfilata il brand ha lanciato il terzo capitolo della collana “Gucci Prospettive”, una serie di pubblicazioni concepite da De Sarno per esplorare il dialogo tra moda e cultura. Il nuovo volume curato da Eva Fabbris - direttrice del Museo Madre di Napoli - e dalla curatrice indipendente Giovanna Manzotti fa focus sul contributo storico delle donne nell’arte e nella cultura italiana, sottolineando pratiche che rimandano alle ispirazioni della collezione, come le tele di Dadamaino e le sperimentazioni sul colore di Carla Accardi.
3. La collezione Primavera Estate 2025
Essenziale, eppure mai convenzionale. Potrebbe essere questa la definizione più calzante per descrivere il guardaroba messo a punto da De Sarno. Un’espressione che si traduce in silhouette sartoriali ma morbide, finiture effetto vernice - ormai parte integrante del DNA di Gucci - e calibrati giochi di proporzioni. Fiore all'occhiello, i grandi cappotti extra long dalla costruzione impeccabile, indossati con nonchalance insieme a jeans oversize e canottiere a costine. Capi «pensati per la vita reale», come sottolinea lo stesso stilista, proposti in una gamma di nuance che spaziano dal grigio al Rosso Ancora, dal bianco alle sfumature del verde, dai toni del beige all’arancio, fino a flash di giallo fluo.
4. I nuovi accessori must have
«Gucci è un marchio molto italiano, con un enorme patrimonio, ma credo sia qualcosa che abbiamo perso. E io voglio recuperarlo», aveva dichiarato De Sarno in un’intervista a ridosso del suo debutto come creative director del marchio. Un intento che, collezione dopo collezione, continua a perseguire. Come dimostrano i nuovi accessori, dove il mondo bambù è protagonista. Ci sono le borse, mantenute nella sua struttura originale e rinnovate nei dettagli grazie a lavorazioni con pelle, smalto e plexiglass, ma anche i gioielli che ne imitano la forma, sviluppandosi in torsioni che seguono il corpo. E tornando alle borse, tra i modelli già balzati in cima alle wishlist di addetti ai lavori e fan del brand ci sono la mitica Bamboo 1947 (reinventata da artisti giapponesi come parte di un progetto collaborativo per celebrare i 60 anni di Gucci in Giappone), il secchiello Gucci 73 e la Gucci Go, strutturata e compatta. Non manca poi il morsetto, elemento che ricorre su mocassini e stivali rasoterra dall’attitudine ancora ‘60s.
5. Gli special guest
Numerose le celeb e i volti noti che hanno affollato il front row. A partire dal campione Jannik Sinner, ambassador della maison insieme a Jin, membro della celebre band K-pop BTS che ha mandato in visibilio centinaia di fan appostati fuori dallo show, oltre a una parata di star hollywoodiane, da Dakota Johnson a Mark Ronson, fino a Jessica Chastain a Kirsten Dunst. Presente anche il rapper Tony Effe, finito al centro dell’attenzione mediatica a causa del dissing con Fedez.
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