Exquisite Gucci: la sfilata autunno inverno 2022 e la co-lab con Adidas
«Gli abiti sono mille possibilità di significare, perché a ogni cambio o diversa associazione sei una persona diversa». Alessandro Michele l’ha sempre affermato con convinzione, sin dai suoi esordi alla direzione creativa di Gucci, in quel 2015 che adesso - alla luce dei fatti che stanno scuotendo il mondo - sembra lontanissimo.
E lo ha ribadito anche oggi, con la sua Exquisite Gucci, collezione che ha segnato il ritorno della Maison fiorentina alla Milano Fashion Week, dopo due anni di assenza dal calendario ufficiale.
Nella terza giornata della kermesse meneghina gli occhi erano tutti puntati sulla passerella allestita all’interno del Gucci Hub, una sorta di labirinto degli specchi che ha fatto da disorientante cornice alle creazioni dello stilista.
Una metafora di come i capi d’abbigliamento siano capaci di riflettere la nostra immagine, a volte in maniera fedele, altre in modo esagerato e trasfigurato. «Indossarli significa varcare una soglia trasformativa dove diventiamo qualcos'altro - ha spiegato su Instagram - La moda ha un potere sacro che si irradia dalla superficie dei tessuti».
È questa superficie ad accogliere le citazioni, gli stravolgimenti, i cortocircuiti spazio-temporali che sono diventati ormai parte integrante del vocabolario Gucci e che si rivelano nei power suit dalle spalle oversize - indossati indistintamente da lui e lei - nelle pellicce dall’aura decadente e nella lingerie portata a vista.
I tagli delle giacche, così come i pattern dei soprabiti bordati di pelo, strizzano l’occhio agli anni Settanta e Ottanta e si mescolano ad accenti fetish, rintracciabili nella cascata di borchie che ha investito persino i completi formali.
L’eterogenea visione di Michele ha raggiunto il suo apice nella nuova co-lab con Adidas, adidasxGucci, svelata a poco a poco durante lo show. Dapprima nei dettagli dei numerosissimi accessori - guanti, stivali e copricapi di ogni tipo - e in seguito su camicie, vestiti a balze in stile vittoriano e tute a metà strada tra sartoriale e sportswear.
Le iconiche tre strisce e il logo Adidas (in versione rivisitata) non hanno risparmiato nemmeno le borse, da sempre tra i prodotti core del marchio dalla doppia G. È già virale e ambitissima la Gucci Diana con i manici in bambù in versione oversize, al pari della Horsebit 1955 in pelle ostrich e della Jackie 1961, proposta in versione color block.
A suggellare la collaborazione la presenza di Stan Smith - l’ex tennista statunitense che ha dato il nome alla celeberrima sneaker - in un front row zeppo di star, tra cui Jared Leto, Achille Lauro, Serena Williams e Rihanna (con il pancione in vista) insieme al compagno A$AP Rocky.
Il defilé si è concluso con la sposa, ovviamente sui generis. Il classico abito bianco è stato infatti sostituito da un dress total black con strascico e bustino a contrasto. «Ho lavorato a questa collezione giustapponendo mondi e significati, alterando la stabilità della percezione, manipolando e magnificando l’esistente - ha spiegato il direttore creativo al termine dell'evento - Celebro gli abiti come veri e propri laboratori ottici: macchine magiche che possono dar vita a fiabe di metamorfosi e re-incanto».
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