40 anni di Giorgio Armani
Lo stile e l'immaginario, ma anche aneddoti e curiosità: dalla giacca destrutturata al greige, da American Gigolò a Lady Gaga. Tutto l'imperdibile su Giorgio Armani e i suoi 40 anni di successo!
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40 anni di re Giorgio
Lo stile e l'immaginario, ma anche aneddoti e curiosità. Tutto l'imperdibile su Giorgio Armani!
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L’inizio di una carriera sfolgorante
1934: Giorgio Armani nasce a Piacenza. Nel 1957 interrompe gli studi di Medicina per fare da vetrinista e buyer alla Rinascente. Di lì a breve Nico Cerruti lo arruola come stilista per la sua azienda Hitman, dove ha modo di maturare nella conoscenza dei tessuti e nel disegno. Nel 1973 apre uno studio in corso Venezia a Milano con il socio Sergio Galeotti, prima di intraprendere il 24 luglio 1975 la nuova avventura della Giorgio Armani SPA.
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Anni 80: nuove proporzioni
Per la prima sfilata all'Hotel Plaza di Milano la creatività di Giorgio Armani non conosce argini, tanto da disegnare dei pois su lino con un semplice pennarello. E già i caratteri più tipici del suo stile brillano su quella passerella: morbidezza di linee, tessuti lievi, una riscrittura attenta del tailoring all'italiana, l'uso inedito del colore neutro.
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Anni 90: nuova sensualità
La giacca è da sempre il fulcro del pensiero stilistico di Giorgio Armani. Un pezzo-chiave dell'eleganza che perde formalismo e si rilassa, si "destruttura" per sostituire il rigore dei modelli maschili con una sensualità nuova.
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Anni 00: greige e blu Armani
All'accostamento insolito di materiali, come chiffon e pelle, tiene dietro l'uso originale dei colori. Firma riconoscibile è il cosiddetto greige, un grigio che ammette i riflessi biondi delle sabbie. Insieme alle sfumature della terra e al blu-Armani costituiscono il sottofondo cromatico ideale di molte collezioni.
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Anni 10: esotismi possibili
Forte anche l'ispirazione che viene da Oriente. Giacche che strizzano l'occhio al kimono, colletti ala coreana e la serie di cappotti di taglio rilassato, assimilabili alle forme ampie della djellaba, caposaldo del guardaroba di tradizione berbera.
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1980: l’American Gigolo che fa sognare
«È l'amante più pagato di Beverly Hills. Con lui le donne si sentono vive come mai si erano sentite prima». Così viene descritto il personaggio di Richard Gere in American Gigolò, il film del 1980 che consacra l'attore e il suo guardaroba firmato da Giorgio Armani. Una consacrazione internazionale che marca l'immaginario estetico di quegli anni.
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1982: in copertina sul Time
La prima italiana a comparire sulla copertina della rivista Time fu Eleonora Duse nel 1923, seguita da papi e compositori, politici di grido e e attrici del cinema. Nel 1982 tocca a Giorgio Armani, annunciato con un titolo che è gioco di parole: Giorgio's Gorgeous Style". È la consacrazione definitiva.
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Gli scatti di Aldo Fallai
Le silhouette dilungate degli anni 20, l'atmosfera languida degli anni 30 hanno contribuito molto alla poetica di Giorgio Armani. Un tratto che si riflette anche nelle campagne pubblicitarie, firmate per buone parte degli anni 80 e 90 da Aldo Fallai. Nelle prime figura il profilo nobile e volitivo di Antonia Dell'Atte, modella e musa per lo stilista.
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Il fascino di Gia Carangi
Considerata da alcuni la prima supermodella, al principio degli anni 80 Gia Carangi posa con naturalezza e spontaneità di fronte all'obiettivo, senza curarsi delle pose standard che le scuole per mannequins del tempo imponevano. Semplicemente perfetta per esaltare i tailleur avvolgenti e sensuali di Giorgio Armani.
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1990: il Golden Globe a Julia Roberts
Nel 1990 il Golden Globe per la Migliore attrice non protagonista va a Julia Roberts. Più androgina di così si muore, l'attrice non si fa mancare neppure la cravatta. E Mr. Armani mette a segno un altro red carpet memorabile.
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1992: l’Oscar a Jodie Foster
Nel 1992 Jodie Foster agguanta l'Oscar come Miglior attrice per il film Il silenzio degli innocenti. In completo alla maschietta, addolcito appena dal rosa pallido. Neanche un centimetro di pelle allo scoperto per un look dressy e classicamente Armani.
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1996: è l’anno di Acqua di Giò
Nel 1996 Acqua di Giò si afferma da subito come un nuovo tipo di colonia maschile. Ha la freschezza citrina del bergamotto e l'intensità conturbante dei legni. Volto della prima campagna è Larry Scott, ma un vero e proprio classico della pubblicità è lo spot televisivo del 2007. Protagonista il modello tedesco Lars Burmeister, nuotatore dal corpo mozzafiato nelle riprese di Herb Ritts.
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2000: nasce Armani Casa
Nel 2000 la brand extension tocca il settore dell'interior. Le proposte di Armani Casa rispecchiano i valori cardinali del marchio: minimalismo addolcito, esotiche incursioni nell'iconografia araba e in quella delle porcellane Ming, tanto greige in simbiosi con le essenze più scure del legno.
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2000: mostra itinerante al Guggenheim
L'attestato che eleva la moda al rango di arte viene dal Guggenheim di New York nel 2000. La prima retrospettiva dedicata a un singolo designer spetta proprio a Giorgio Armani. Di lì a breve la stessa mostra itinerante approda al Guggenheim di Bilbao, segnando una nuova vetta di prestigio nella carriera dello stilista italiano.
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2003: una placca d’oro sulla Rodeo Drive Walk of Style
Il corrispettivo per la moda della celebre Walk of Fame di Hollywood è la Rodeo Drive Walk of Style nei pressi di Beverly Hills. Indovinate chi è stato il primo designer a immortalare la sua firma sul celebre marciapiede? Proprio lui, Giorgio Armani. Era il 2003.
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2008: Armani Privé on stage con Beyoncé
Un ossimoro riuscito: la couture di Armani Privé nell'interpretazione tutto pepe di Beyoncé per gli American Music Awards del 2008. È uno dei primissimi casi in cui un modello d'alta moda si presta a diventare costume da palcoscenico.
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2008: il grande riconoscimento della Legion d’honneur francese
Sorridente con Claudia Cardinale, Giorgio Armani viene insignito della prestigiosa Legion d'Honneur nel 2008. Ad appuntargli la medaglia sul bavero della giacca è l'allora presidente francese Nicolas Sarkozy. Per buona pace della moda d'Oltralpe, da sempre gelosissima dei propri meriti.
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2009: Una campagna “intima” per David Beckham e sua moglie Victoria
David Beckham ha aperto la strada ai calciatori come testimonial d'eccezione. Le sue campagne per l'underwear di Emporio Armani hanno fatto epoca, campeggiando sui cartelloni di via Broletto a Milano come su quelli di tutte le città del mondo. Nel 2009 rincara la dose di sex appeal lasciandosi affiancare dalla moglie Victoria.
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2010: Lady Gaga ai Grammy Awards
Più che un abito una struttura con cerchi orbitanti. E una clutch che può essere brandita come arma da difesa. Ai Grammy Awards del 2010 Lady Gaga spinge al limite il virtuosismo costruttivo di Giorgio Armani. Ma si sa, lei è sempre Lady Gaga.
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Le campagne in bianco e nero di Peter Lindbergh
Bianco e nero. Presenze costanti nelle campagne di Giorgio Armani già dall'esordio, come a sublimare la grande passione del designer per il cinema. I film di Blasetti che vedeva da bambino sembrano rivivere, trasfigurati, negli scatti di Peter Lindbergh.
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2011: Charlene Wittstoch sposa Alberto di Monaco
Quando ci si sposa nel principato di Monaco il paragone inevitabile è con l'icona assoluta di Grace Kelly. Charlene Wittstoch se l'è cavata egregiamente, convolando a nozze con il principe Alberto con una tunica dalla semplicità quasi religiosa, raffinata e moderna.
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Megan Fox per Armani Jeans
Negli corso degli anni 90 la linea Armani Jeans rende accessibile il sogno della griffe a una vasta clientela. Resta irraggiungibile la bellezza mozzafiato di Megan Fox, che nel 2011 presta le sue curve (e il suo topless) per una campagna ad alta gradazione erotica.
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2014: l’Oscar a Cate Blanchett
Algida e raffinata, Cate Blanchett è una delle accolite di Giorgio Armani. Testimonial per il profumo Sì, nel 2014 si è aggiudicata l'Oscar come Miglior attrice protagonista. Alla cerimonia di premiazione ha valorizzato con classe un modello della linea couture Armani Privé.
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2014: il matrimonio di George Clooney con Amal Alamuddin
Era ancora il pediatra Doug Ross nella serie televisiva E.R. Medici in prima linea, ma già vestiva Armani. Tra i fedellissimi ambasciatori di re Giorgio una menzione d'onore spetta a George Clooney, che si sposato civilmente con l'avvocatessa Amal Alamuddin in un impeccabile completo grigio.
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2015: Madonna in caduta libera
Il video della caduta di Madonna ai Brit Awards dello scorso febbraio è diventato subito virale. Ma sono pochi a sapere che la famigerata cappa è stata disegnata proprio da Giorgio Armani.
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2015: apre l’Armani/Silos
L'apertura di Expo 2015 a Milano pone a battesimo il nuovo spazio polifunzionale dell'Armani/Silos, inaugurato con una grande sfilata antologica e una parata di vip senza precedenti. «Ho scelto di chiamarlo Silos perché lì venivano conservate le granaglie, materiale per vivere. E così, come il cibo, anche il vestire serve per vivere». E per vivere meglio, se si veste con stile inconfondibile di re Giorgio!
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