Fendi AI 2015: la sfilata
Un fiore di sterlizia, sintesi di bellezza e grafismo. Faceva capolino dalle borse di Fendi, quasi a suggerire la nuova direzione estetica in passerella. Perché Silvia Venturini Fendi e Karl Lagerfeld questa volta suonano rigorosi e sensibili alla geometria, ma con il savoir fair tipico della maison romana. Se infatti il minimalismo altrove può significare una concentrazione di materiali e risorse, qui invece si tratta di preziosità a lusso dissimulati nella disciplina del disegno.
L'apertura si segnala per il candore dei cappotti e degli abiti con svasatura modernista, tinte lattiginose di crema e bianco ottico, subito interrotti da gonne al coltello- vi si aggrappano pannelli che oscillano nell'andatura, taglienti come fogli di carta.
fendi gallery bianco
...
Rigidi anche il plastron in pelle della camicia, con colletto impeccabile, e quella sorta di imbracatura-grembiule che riscrive la nozione di salopette. Ma la suggestione più d'effetto si lega al duvet, che riempie di volume il consueto giacchino bonton e disegna abiti senza spalline ironici e desiderabili.
Grande profusione, come da programma, di pelliccia e pellami nobili: il cavallino lavorato in patchwork, l'astrakan intarsiato con il visone, lo shearling morbido e ricciuto su casacche. Da abbinarsi, con nostalgia anni '70, ai pantaloni a zampa stampati.
© Riproduzione riservata