Maria Grazia Chiuri porta avanti la sua protesta femminista con una collezione che sa di New Look e rivoluzione.
«Sisterhood Is Global». Il titolo dell’antologia del movimento femminista internazionale stampato su una t-shirt dà il via alla sfilata Dior Autunno Inverno 2019-20. E mette in chiaro fin da subito la volontà di Maria Grazia Chiuri di portare avanti il dibattito sull’emancipazione iniziato con la sua collezione di debutto nel settembre 2016.

Un intento che la direttrice creativa della casa di moda francese ha voluto rimarcare commissionando il set dello show all’artista Tomaso Binga, provocatorio pseudonimo maschile della poetessa visiva Bianca Pucciarelli Menna utilizzato per mettere in ridicolo il mondo dell’arte, un tempo riservato quasi esclusivamente agli uomini.

Tra le mura del Musée Rodin trasformate in un gigantesco abbecedario femminista va in scena l’omaggio della Chiuri all’universo stilistico di Monsieur Dior, partendo proprio dalle silhouette a clessidra che hanno fatto la storia del marchio.

Per reinterpretare il leggendario New Look anni ‘50, la stilista guarda alle subculture giovanili in voga nella Londra della stessa decade e porta in passerella delle eclettiche Teddy Girl avvolte in abiti bustier e giacche boxy in vernice, cappotti dalle fogge edoardiane, anorak impermeabili e completi a motivo plaid.


Velluto e tartan vestono l’iconica giacca Bar, mentre il motivo floreale toile de jouy campeggia su camicette e gonne leggere.

La vita è segnata da alte cinture in cuoio, portate su cappotti e mantelle a quadri, ma anche su long skirt e mini dress, mentre il denim plissettato ruba la scena al tulle, fil rouge di molte delle mise viste in passerella, che per la sera si arricchiscono di cristalli e dettagli preziosi.


Protagoniste tra gli accessori le borse Book Tote in tela ricamata e le tracolle con dettagli metallici, insieme ai cappelli, un altro elemento caro a Christian Dior che nel suo Piccolo Dizionario della Moda scriveva: «Il cappello è l'accessorio indispensabile per ogni look, perché lo completa. In un certo senso, è la maniera migliore per esprimere la propria personalità».

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Il beauty look per la sfilata Dior Autunno Inverno 2019-20 firmato da Peter Philips
Il legame tra le tendenze beauty e le sottoculture non è mai stato così stretto come in queste ultime stagioni, e i beauty look firmati da Peter Philips per le collezioni Dior ne sono un perfetto esempio.
In questo senso il make up serve a veicolare idee, messaggi, statement sociali. Riprendendo il tema della collezione, il make up artist crea un look grafico perfettamente in linea con lo stile delle teddy girl di fine anni '50, un movimento culturale ed estetico che propone una figura femminile all'avanguardia, strong e determinata.
Il protagonista indiscusso del beauty look è l'eyeliner nero. La palpebra mobile completamente black è stata realizzata con il Waterproof Eyeliner Crayon, mentre nella parte inferiore sono state tracciate delle linee con il Diorshow On Stage Liner, per creare delle ciglia grafiche che aprono lo sguardo.
La pelle è pura e naturale con il Dior Backstage Face & Body Foundation, così come le labbra, rese luminose con il Dior Addict Stellar Shine nella shade Mirage.
Dior Autunno Inverno 2019-20: il backstage beauty
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Credits:
DIOR AUTUMN-WINTER 2019-2020 READY-TO-WEAR SHOW BACKSTAGE
DIOR MAKE-UP CREATED AND STYLED BY PETER PHILIPS
PHOTOGRAPHY: VINCENT LAPPARTIENT FOR CHRISTIAN DIOR PARFUMS
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