Des Phemmes: un tuffo nella collezione SS25 raccontata dal designer Salvo Rizza

C'è sempre quel momento, nell'evoluzione di un brand, in cui si passa da realtà "emergente" a qualcosa di "più": non solo più "strutturato" - a livello produttivo e organizzativo - ma anche più "maturo", "in attesa", come quando stai per saltare o tuffarti e sei lì, sospeso nello slancio, in "tensione".

Quella tensione che, come ci racconta Salvo Rizza, mente, ma soprattutto "cuore" di Des Phemmes è alla base del suo marchio: la tensione che ritroviamo nell'estetica ben riconoscibile del brand, dove maschile e femminile, purezza delle linee e opulenza nei ricami si uniscono.

Le gonne a matita coperte di applicazioni, le camicie rigorosamente manlike (nate proprio sul modello di una del padre di Rizza che la indossa ancora oggi), il tie dye che fa da sfondo a una costellazione di cristalli, sono gli elementi che hanno permesso al marchio di farsi conoscere (e riconoscere), approdare su e-commerce del lusso come Moda Operandi e venir apprezzato anche dalle celeb d'Oltreoceano (il marcato americano è infatti il primo per numeri del brand, da cui arriva quasi il 60% dei fatturati). 

Per la collezione dedicata alla Primavera Estate 2025 Rizza si è ispirato a una pellicola del 1968, "Le Motocyclette", film con Alain Delon e Marianne Faithfull: "Un pomeriggio - ci racconta il designer - mi sono imbattuto in questo film su Rete 4, era già cominciato ma mi ha fortemente colpito, tanto da recuperarlo qualche tempo dopo. È la storia di una ragazza alto borghese che si innamora di un biker. La vediamo correre da lui nei suoi abiti di Pierre Cardin e Courreges e la mattina dopo tornare a casa con gli stessi vestiti della sera prima e, sulle spalle, la giacca da moto del suo amante, l'ho trovato molto innovativo, forte, per l'epoca". 

Due mondi visibilmente distanti, quello bourgeoise e quello della cultura biker, che si incontrano e mescolano "ho sempre trovato interessante il contrasto, accostare due cose diverse, è quello che rende realmente interessante, quella specie di "errore" che poi errore non è". 

Nascono così look dove abiti a trapezio bon ton si accostano a giacche in pelle invecchiata dallo stile "ruvido", le minigonne preziose si portano con maglie sottili e cardigan minimali. Piccole ciliegie ingentiliscono completi più formali e rigorosi.

Sono proprio le stampe, una con le ciliegie ("Sono da sempre una mia passione" ci racconta Rizza, "mia madre mi ha raccontato che quando sono nato avevo proprio una piccola voglia di ciliegie") e l'altra a piccoli pois, a essere una delle novità del brand. Come la maglieria, elemento nato grazie all'acquisizione del brand da parte del gruppo Olmar e Mirta Spa (già licenziataria di Rick Owens e propritario di Gentry Portofino e Fisico), e che ha permesso di "lanciarsi" anche in questo settore, realizzando capi in maglia sensuali e versatili per accostamenti inediti.

Una collezione che, anche questa stagione, recupera dalla "memoria" storica e del vissuto del suo creatore "i miei abiti nascono da dei dettagli, da qualcosa che hanno indossato le mie amiche, mia madre, questa giacca ad esempio l'ho disegnata sul modello di quella che portava mia nonna". 

Piccoli elementi che tempo dopo prendono vita attraverso gli abiti, evolvendo, cambiando leggermente forma ma non sostanza: "il motivo dei ricami, ad esempio, è stato mantenuto anche questa stagione, è uno dei miei capisaldi, ma ho voluto rielaborarlo, "allegerirlo", nella gonna gialla (uno dei "best seller" della collezione) ho deciso si inserirlo in ton su ton ma lasciare il capo più pulito possibile". 

Un'evoluzione di quello che è lo stile Des Phemmes, divenuto in questi anni ben riconoscibile e che ha conquistato celeb come Dua Lipa, Bianca Balti e persino l'attrice Anne Hathaway!
"I miei abiti sono una sorta di terapia, ogni collezione è il riflesso del momento che sto vivendo. Ho mantenuto quelli che sono i miei capi più emblematici, certo, ma in qualche modo li ho voluti rielaborare, ridefinire". 

E per il futuro del marchio cosa dovremo attenderci? "Mi piacerebbe sfilare un giorno, ci sto pensando già da un po' ma voglio arrivare a questo passo al momento giusto. Inoltre sto lavorando a qualcosa di totalmente nuovo, ho intenzione di esplorare un linguaggio stilistico inedito, ho già parlato con i ragazzi del team design e siamo pronti a fare "tabula rasa" e portare Des Phemmes in un nuovo capitolo. Ci saranno i nostri elementi cult, la camicia, i ricami, le mini?
Certo, ma li realizzeremo in una maniera completamente diversa, saranno qualcosa di totalmente differente, saranno un nuovo pezzo di Des Phemmes ma sempre Des Phemmes!"