La prima collezione di Chloé firmata da Chemena Kamali debutta a Parigi
Ha mosso i suoi primi passi nel mondo della moda proprio da Chloé e oggi, Chemena Kamali, torna al suo primo amore ma con un posto da assoluta protagonista. La stilista tedesca ha debuttato alla Paris Fashion Week con la prima collezione nei panni di direttore creativo del brand, prendendo il posto di Gabriela Hearst che lo ha guidato, senza troppi clamori, negli ultimi tre anni.
Lo ha fatto guardando all'archivio della maison fondata nel 1952 da Gaby Aghion, alla quali molti attribuiscono il merito di aver inventato il pret-a-porter, soffermandosi sugli anni '70 e sulla femminilità che caratterizzava quegli anni.
Anni nei quali al suo posto c'era Karl Lagerfeld, anni che hanno definito fortemente l'immagine della donna Chloé come una donna energica e libera, nei costumi come nell'approccio alla vita, nel rapporto con il proprio corpo.
Non una missione facile, perché di citazioni boho-chic la moda ha riempito tantissime passerelle soprattutto negli ultimi vent'anni, e addentrarsi in una materia di questo tipo non è semplice. Farlo con senso, sapendo mischiare suggestioni odierne e richiami al passato, lo è ancora meno. Chemena Kamali ci è riuscita: ha riportato l'attenzione sullo stile fondante di Chloé, ne ha fatto rivivere il passato non con nostalgia, adattandolo al mondo in cui viviamo.
Ha parlato di libertà e l'ha messa in pratica attraverso i tessuti, le trasparenze che non celano ma mostrano, le ruches che si muovono senza costrizioni, e tramite le lunghezze che si infilano, con grande charme, nella lunga gamba di un paio di cuissardes.
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Gli anni Settanta rivivono nei capispalla, con una grande presenza di mantelle, molte delle quali dal finish lucido e verniciato, e di giacche in stile utility, con cintura in vita. I jeans e i pantaloni, con una zampa più o meno ampia, sono un'ulteriore citazione allo stile boho, da sempre pulsante nell'estitica Chloé.
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I colori sono allo stesso modo in linea con il dna inconfondibile del marchio: il beige, un simbolo dagli inizi, i rosa polverosi, cipria, il coloniale e una selezione di marroni, si mischiano ad accenti azzurri e al bordeaux. Bianco e nero sono due must, sopratutto per gli abiti che presentano dettagli in pizzo.
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Chloé Autunno-Inverno 2024: gli accessori
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Fedeli al mood generale, gli accessori guardano allo stile dei Settanta, arricchendosi però di citazioni agli ultimi decenni del brand. Le tracolle a bauletto presentano fibbie che ricordano le borse icona del marchio, fortissime nei primi anni Duemila. I modelli morbidi, hobo a mezza luna, strizzano invece l'occhio ai trend più recenti, e possono essere enormi o mini, da portare a spalla o al polso.
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La cintura è l'elemento al quale viene affidato lo storytelling relativo al logo del marchio: dorata, con un font rilassato e morbido, decora in varie dimensioni, e con il solo supporto di una catena, abiti, jeans, pantaloni.
La parte dedicata alle calzature è ampia. Si parte con i cuissardes, con un tacco medio-alto, che arrivati ormai alla tappa parigina di questo fashion month possiamo tranquillamente eleggere a must-have della prossima stagione. Accanto al maxi stivale troviamo grande varietà: sandali borchiati, con punta quadrata, décolleté ricoperte di frange in pelle, zoccoli tradizionali rivisitati e morbidi stivali in suede.
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Grande ruolo lo giocano i gioielli. Sono monili dorati, massicci, che si fanno notare e che, dal collier al bracciale, riprendono le sembianze di serpenti finemente incisi.
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