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Moda

Non solo “Marie Antoinette”: storia dei costumi da Oscar di Milena Canonero

Non solo "Marie Antoinette": storia dei costumi da Oscar di Milena Canonero

foto di Silvia Schirinzi Silvia Schirinzi — 16 Febbraio 2017
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La costumista italiana ritira a Berlino un Orso d'oro alla carriera: da Arancia Meccanica a Grand Budapest Hotel, vi raccontiamo la sua storia

Molti dei personaggi di cui vi siete innamorati al cinema sono stati vestiti da lei: Milena Canonero, classe 1946, nove nomination agli Oscar e quattro statuette vinte, è una delle costumiste più famose di Hollywood. 

Tanto che, proprio in questi giorni, la Berlinale 2017, il Festival del Cinema in programma nella capitale tedesca dal 9 al 19 febbraio, renderà omaggio alla sua carriera con un Orso d'oro onorario.

Quant'anni di lavoro, al fianco di alcuni dei più grandi autori e registi, da Stanley Kubrick (con cui ha debuttato in Arancia Meccanica nel 1971), a Francis Ford Coppola e Wes Anderson, Milena è uno dei nomi italiani più apprezzati e celebrati Oltreoceano.

Conosciuta per il gusto iperrealista e la cura ossessiva dei dettagli, Milena Canonero è interprete della migliore tradizione figurativa italiana, al pari dello scenografo Dante Ferretti e del costumista Piero Tosi. 

Vi raccontiamo alcune curiosità sulla sua lunga carriera, dal rapporto con i registi con cui ha lavorato al metodo di lavoro che utilizza per ricreare un'epoca sul grande schermo. 


Nel guardaroba di Marie Antoinette


Nel 2007 Canonero vince l'Oscar per Marie Antoinette, il dramma in costume diretto da Sofia Coppola con Kirsten Dunst nel ruolo della protagonista. Il fantastico guardaroba che ci ha fatto innamorare del film è ricostruito in maniera storicamente puntuale, frutto di un lungo lavoro di documentazione, ma non manca di alcuni tocchi contemporanei, come le sneakers nascoste nell'armadio, che invece rimandano alla volontà della regista di attualizzare il ritratto della capricciosa - ma pur sempre giovanissima - regina. 

D'altronde, combinare elementi di epoche storiche diverse per creare un mix personale ha sempre fatto parte del "metodo" Canonero, come dimostra l'esordio eccellente al fianco di Stanley Kubrick con Arancia Meccanica. 

I costumi di Marie Antoinette

  • Marie Antoniette 2 Marie Antoinette di Sofia Coppola
  • Marie Antoniette Marie Antoinette di Sofia Coppola
  • Marie Antoniette 3 Marie Antoinette di Sofia Coppola
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La collaborazione con Stanley Kubrick


Nel 1971 Milena, trasferitasi a Londra dopo gli studi di storia e arte del costume, conosce Kubrick e la moglie Christiane. Per Alex De Large e soci, protagonisti di Arancia Meccanica, la costumista unisce elementi di epoca edoardiana, fantasie in stile Carnaby Street e i materiali acrilici ultramoderni che caratterizzavano la moda del tempo, come vinyl e PVC.  

La Canonero lavora con Kubrick anche per Barry Lyndon, che le regala il suo primo Oscar nel 1976, e Shining (1980). In particolare in Barry Lyndon, i costumi hanno un ruolo fondamentale: nella loro realizzazione, Canonero, in tandem con la costumista Ulla-Brit Soderlund, modifica abiti autentici del 18esimo secolo, ricreandone con perizia di particolari le linee originali, dopo aver viaggiato in lungo e largo per l'Europa per studiare le miniature originali dell'epoca, su suggerimento dello stesso regista.

Un laboratorio di quaranta persone lavora ai costumi e alle parrucche, spostandosi in contemporanea con le riprese dall'Inghilterra all'Irlanda e viceversa. 

I costumi dei film di Stanley Kubrick

  • Arancia Meccanica Arancia Meccanica
  • Barry Lyndon 3 Barry Lyndon
  • Barry Lyndon 2 Barry Lyndon
  • Barry Lyndon Barry Lyndon
  • Shining 2 Shining
  • Shining Shining
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Il mondo colorato (e simmetrico) di Wes Anderson


Un'altra collaborazione che le permette di conquistare il quarto Oscar è quella con Wes Anderson. Da Le avventure acquatiche di Steve Zissou (2004), passando per Il treno per il Darjeeling (2007) e Grand Budapest Hotel (2015), la costumista italiana ha dato forma all'universo estetico colorato e squisitamente retrò del regista americano. 

Per Grand Budapest Hotel, ad esempio, la Canonero si ispira alla pitture di Gustav Klimt, mentre per i costumi di Tilda Swinton fa riferimento al guardaroba dell'eclettica ereditiera Peggy Guggenheim.

I costumi dei film di Wes Anderson

  • Grand Budapest Hotel 2 Grand Budapest Hotel
  • Grand Budapest Hotel Grand Budapest Hotel
  • Grand Budapest Hotel 3 Grand Budapest Hotel
  • Il treno per il Darjeeling Il treno per il Darjeeling 
  • Il treno per il Darjeeling 2 Il treno per il Darjeeling 
  • Le avventure acquatiche di Steve Zissou Le avventure acquatiche di Steve Zissou
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40 anni di film di successo 


Se volete recuperare il lavoro di Milena Canonero, non avrete che l'imbarazzo della scelta a seconda dell'epoca e delle ambientazioni che preferite: dalla Harlem degli anni Venti e Trenta di Cotton Club (1984) a La mia Africa con Meryl Streep (1985), passando per Il Padrino - Parte III (1990) a Carnage (2011), la sua filmografia attraversa oltree quarant'anni di cinema di altissimo livello e ci regala mille modi per immergersi in mondi totalmente sconosciuti. 

© Riproduzione riservata

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