Louis Vuitton: "viaggio" tra il Medioevo e lo spazio
Questa collezione di Nicolas Ghesquière per Louis Vuitton punta tutto sulla forza (maschile o femminile?)
Sin dagli anni di Balenciaga Nicolas Ghesquière ha una speciale prospettiva futuristica da cui guarda alla moda, che ha plasmato tutte le sue collezioni donna sino a oggi: forme arrotondate e dolci ma grande attenzione alle spalle e alle maniche sono il suo marchio di fabbrica.
Nel racontare la nuova collezione Primavera Estate 2019 per Louis Vuitton il direttore creativo parla di una donna nomade.
Ma più che un nomadismo geografico forse è di un peregrinaggio tra epoche che parla: ci sono stampe flashy e geometrico-organiche degli anni ‘80 ma anche tubini spaziali in rete di maglia Space age.
Il clou della collezione è concentrato nella parte superiore del corpo.
Ci sono sempre le sue classiche giacche macro cocoon e le redingote militari Ancien Régime, strette in vita, che sembrano affascinarlo molto da qualche stagione, portate con bluse e camiciole drammatiche dai volumi esagerati che spuntano sotto. Ma il match principale è tra un blazer, ancora una volta di derivazione maschile e spalle circondate anelli di Saturno.
Un mix tra il power dress e le maniche staccabili decorate con oro e pietre preziose del Medioevo.
L’effetto è drammatico, volutamente esagerato e i pantaloni, o le gonne, sono dei complementi basici: shorts, lineari, mini. Sbilanciano le proporzioni verso la parte superiore del corpo, come se stessimo vedendo un’armatura.
Anche grazie alle stampe total look: certi all over di paesaggi post urbani e i mix di fantasie a fiori che sembrano quasi delle divise e delle corazze. Le sue donne sono protette, forti.
Ma di una forza ambigua, quando le veste in abiti marcatamente maschili.
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