Dolce & Gabbana autunno-inverno 2019/2020: eleganti si nasce!
Rewind! Per il prossimo aututnno-inverno, Dolce & Gabbana riparte dalle basi con uno show in “safe-zone” che ripercorre la via canonica della moda.
Nessun influencer o celeb in passerella: i 127 look della collezione autunno-inverno di Dolce & Gabbana, presentata oggi nel teatro Metropol del marchio, per la prima volta dopo tanto tempo sono stati indossati tutti da modelle, volti meno noti, ad eccezione delle due italiane emergenti Greta Varlese e Chiara Scelsi.
Questo è l'ennesimo passo indietro sull'universo social per il duo (dopo l'incidente "cinese" di qualche mese fa, Domenico Dolce ha di recente chiuso il suo account Instagram).
Uno show che vale la pena definire “d’altri tempi”, già dal titolo: “Eleganza”.
I temi di ispirazione sono i decenni che i nostalgici di una certa moda definiscono l’epoca d’oro dello stile, “Quando sí che ci si vestiva bene e si era davvero eleganti.”: gli anni 30, 40, 50, 60, con "divinità" del cinema come Greta Garbo e Clark Gable. E poi la sartoria Siciliana austera, cifra stilistica di Dolce & Gabbana.
E per tutta la sfilata uno speaker, come quelli che parlavano ai grandi défilé americani o alla radio negli anni Cinquanta, ha raccontato la collezione, come una sorta di "promo" alla vecchia maniera, focalizzandosi sulla preziosità degli abiti e della loro esecuzione, con parole come "fatto a mano" (alcuni abiti sono non finiti, con ancora i segni delle imbastiture) e "artigianato italiano".
Protagonista assoluto è tutto quello che oggi viene lasciato in secondo piano a favore di un effetto visivo complessivo (i famosi look instagrammabili): tessuto, ricami, lavorazioni.
I temi esplorati sono i piu tradizionali della maison: dall’abito formale ai négligé, dai fiori al nero, fino al tema "sposa". Il tutto accompagnato da borsette e mini cappellini retrò e stampe in stile Art decò.
Aprono lo show i completi sartoriali di ispirazione maschile e gli smoking, seguiti dal mondo delle camicie da notte trasparenti con mantelline, vestagliette, piume di marabù e ciabattine.
Poi i fiori - “con questi abiti sembrerete delle nuove primavere di Botticelli” declama lo speaker - stampati, ricamati o in tessuto broccato su vestiti con sottogonne di crinoline dal mood 50s, abiti maschili e tailleur con gonna ricoperti di paillettes e in materiali operati tipici di Dolce & Gabbana.
E, infine, il nero, altra cifra stilistica di Dolce e Gabbana: il colore austero tipico del costume siciliano, che il marchio ha eletto come sua caratteristica.
Per concludere, una sfilata che "gioca sul sicuro", che rimane ben salda sui cavalli di battaglia del duo di designer.
Ed è proprio questa l'intenzione di Dolce & Gabbana: abbandonare provocazioni ed "effetti speciali" e lasciar parlare semplicemente la loro moda.
In fondo come dice il detto: con il classico non si sbaglia mai.
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