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Grazia

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Moda

Rossella Jardini: lunga vita alla signora

Rossella Jardini: lunga vita alla signora

foto di Sara Moschini Sara Moschini — 11 Giugno 2018
Jardni-DESKTOP_Jardini-MOBILE_

Incontriamo Rossella Jardini per uno shooting e un'intervista esclusiva tra moda, instagram e nuove tecnologie

"Lunga vita alla Signora", è l'hashtag che accompagna ogni foto che Rossella Jardini pubblica su Instagram con un nuovo look, pronta a mostrarsi ai suoi fan, quelli di lunga data che già la seguivano ai tempi di Moschino, e quelli nuovi virtuali e non acquisiti grazie al suo omonimo brand e alla sua forte personalità.

Gli amorevoli commenti e le emoticon non lasciano alcun dubbio: lo stile della designer conquista tutti, comprese le influencer che vogliono indossare le sue creazioni e comprese noi di Grazia.it che l'abbiamo voluta fotografare mentre indossa alcuni dei suoi capi preferiti nella splendida cornice della sua casa milanese. 

Non perdete l'intervista e il servizio esclusivo con due special guest d'eccezione, i cagnolini Charlie e Jolie.



01.Rossella-Jardini

Parliamo subito di Instagram. Cosa le piace di più di questa applicazione?

Ho iniziato circa tre anni fa a postare foto un po' per gioco, ma anche per dare più spazio alla mia collezione. In questo modo divento un po' la mia stessa testimonial, perché se è vero che mi piace moltissimo vedere le ragazze indossare le mie cose, alla fine quando disegno le immagino sempre su di me. Da divertimento quindi è diventato anche lavoro, cerco di postare almeno una foto al giorno e mi faccio fotografare da chiunque, mio marito, il mio parrucchiere, Fabrizio (Talia, braccio destro di Rossella Jardini, ndr).

E l'hashtag #lungavitaallasignora?

Viene dal film di Ermanno Olmi, me l'ha dato l'illustratore Antonio Pippolini che ha creato anche il mio logo e dalla prima volta che l'ho usato è diventato un tormentone, si vede che si adatta bene a me.

Come ha iniziato la sua carriera nel mondo della moda?

Lavoro nella moda da 40 anni, ho un'esperienza a tuttotondo e ho avuto dei grandi maestri come Michele Taddei, fondatore di Bottega Veneta dove ho lavorato per 5 anni. Ho lavorato con Nicola Trussardi, con Andrea Pfister nel mondo delle scarpe e infine ho iniziato a lavorare con Franco Moschino. Lavorare con lui era il mio grande sogno.

E in quegli anni felici da Moschino ha mai avuto voglia di cambiare?

Per me lavorare con Franco era come lavorare con un fratello, quindi no, la famiglia non la cambi. Una volta però sono andata a fare un colloquio da Gucci per curiosità. Mi hanno visto arrivare con la mia borsa verde bosco di Hermès (come diceva Franco io sono "Capricormo ascendente Hermès") e mi hanno detto: "Noi vogliamo vestire donne come lei" e io ho risposto: "Avete una lunga strada davanti a voi!". E lì è finita.


03.Rossella-Jardini

Prima seguiva 22 collezioni, da qualche stagione invece si dedica al suo brand personale. Cosa le ha fatto decidere di lanciarsi in questa avventura?

Come molte cose è stato casuale. Ho incontrato Fabrizio dopo un po' di tempo che non ci vedevamo, lui era appena tornato dalla Cina e assieme abbiamo deciso di fare alcuni disegni. Li abbiamo fatti vedere al mio agente che a sua volta li ha mostrati a L.A. Distribuzione. Loro hanno assolutamente voluto trovare un licenziatario che producesse la collezione e così è iniziato tutto.

All'ultima Fashion Week di Milano ha presentato la sua collezione Metamorphosis come una capsule di giacche “No Season Collection”. Com’è nata l’idea? 

L’idea da cui sono partita è “Usa, riusa ricicla”, una sorta di mutamento virtuoso che parte dal recupero di basic piece come giacche dall’ispirazione militare, sfoderate o sfoderabili quindi senza stagione, per ri-crearle, dare loro una seconda vita e valorizzare la storia che conservano. Volevo qualcosa che potesse essere indossato sempre, perché il sistema delle stagioni e delle mille collezioni mi ha un po' stancata. Credo che mi concentrerò su capsule creative un po' fuori dal coro.

02.Rossella-Jardini

Rispetto al passato quando c'erano pochi grandi marchi ora grazie a Internet e ai social ne stanno nascendo tantissimi soprattutto dallo stile street. A lei piace lo streetstyle?

No. No perché il mio stile non ha nulla di street. Io sono da sempre considerata una donna chic che esce la mattina come se andasse a un cocktail. Non credo di possedere neanche una felpa! Ovviamente parlo per me, gli altri possono fare quello che vogliono. Io seguo il bello, ho i miei canoni che sono sempre gli stessi, ma se vedo un abito che mi piace lo compro che sia di Balenciaga o di Duro Olowu. Però devo dire che gli unici che veramente mi sorprendono e colpiscono ancora sono i giapponesi, sono dei poeti della moda. Il resto è un po' tutto uguale per me.

E la mattina come decide cosa indossare?

Spesso preparo proprio il look sul mio letto: metto sopra i pantaloni, una camicia, un top e poi passo agli accessori, ai gioielli, ai bijoux. Ho una grande passione per i gioielli. In questo modo posso abbinare i colori nel modo giusto. Spesso però mi dimentico quello che ho nell'armadio, pensi che ho un archivio di 350 pezzi di vecchi Chanel, YSL, Yohji Yamamoto. Sto domandandomi in questo momento cosa farne. Ho delle nipoti acquisite che sono assolutamente disinteressate ai vestiti, la loro uniforme è jeans stracciato e maglietta!


06.Rossella-Jardini

Mi fa male il cuore a sentire queste cose! E oltre ai gioielli che passioni ha?

La fotografia. Mentre la passione per i bijoux l'ho sviluppata quando non guadagnavo tanto e volevo qualcosa che rendesse speciale i miei look. All'inizio avevo così tanti bracciali che in ufficio i ragazzi mi sentivano arrivare da lontano.

Parliamo invece di influencer. Le segue, le piacciono?

Ne ho conosciute tante all'inizio della loro carriera, ad esempio ho conosciuto Chiara Ferragni tantissimo tempo fa quando lavoravo per Moschino, abbiamo anche fatto una pubblicità con gli orologi con protagonista Eleonora Carisi. Quindi le vedo un po' come delle ragazze che ho cresciuto io. Mi fa molto piacere vedere che indossano le mie cose, ma alla fine come dicevo credo di essere la miglior testimonial di me stessa.



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Ha seguito il MET Ball? So che c'erano dei pezzi di Moschino in esposizione.

Sì era già successo. Ed ogni volta è una grande soddisfazione. Però devo dire che non amo molto il Carnevale che hanno costruito attorno a questo evento, ho visto delle cose inguardabili. L'unica che mi è piaciuta è Frances McDormand, lei è la mia passione, è elegantissima. Lei era divina rispetto alle altre.

C'è qualche stilista che ammira ultimamente?

Sono una fan di Maria Grazia Chiuri, è una ragazza con i piedi per terra che sta facendo un gran lavoro. E mi piace anche molto Sarah Burton, trovo eccezionale quello che sta facendo da Alexander McQueen e come sia riuscita a prendere in mano l'azienda in un momento così difficile.



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Segue ancora le varie sfilate?

Seguo tutto. Mi chiamano "l'Enciclopedia della Moda", io ricordo tutto e mi interesso di tutto ciò che è moda. È la mia vita. Per me è una forma di cultura, conoscere tutti gli stilisti che sfilavano ad Alta Roma, a Parigi. E ho trasmesso questo tipo di forma mentis anche ai miei assistenti e alle persone che hanno lavorato con me.

Ha delle style icon alle quali si è ispirata per il suo stile?

Ecco se dovessi risvegliarmi domani mattina vorrei essere C.Z. Guest, uno dei cigni di Truman Capote, oppure Lauren Bacall, donna di un'eleganza straordinaria senza bisogno di stylist che la vestivano. E vorrei la collana indiana che aveva sempre Marella Agnelli, è sempre rimasta nei cassetti della mia memoria come dettaglio di stile. 

Che cos'è l'eleganza?

L'eleganza o ce l'hai o non ce l'hai. Poi liberi tutti di vestirci come ci va e soprattutto di sentirsi a proprio agio. Karl Lagerfeld diceva che se indossi un pantalone da jogging una volta per uscire il tuo destino è segnato. Tragga lei le sue conclusioni.



07.Rossella-Jardini

Fotografia Martina Ferrara

Production Sara Moschini e Francesca Crippa

Tutti gli abiti sono di Rossella Jardini

© Riproduzione riservata

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