Fotogallery Nicoletta: confessioni di una supercollezionista
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Non solo corone. Anche cornetti rossi, custoditi dove meno te l'aspetti. Nicoletta Poli si circonda di cose belle, purché imprevedibili e di carattere
Non solo corone. Anche cornetti rossi, custoditi dove meno te l'aspetti. Nicoletta Poli si circonda di cose belle, purché imprevedibili e di carattere
Siamo in ritardo, ma andiamo a colpo sicuro. La coroncina sulla porta ci segnala l'appartamento di Nicoletta. Convenevoli, e subito tanta ammirazione. Per quella casa che sprigiona insieme allegria, calore e sontuosità. “A molti può sembrare eccessivo, ma mi rispecchia. Compongo l'armonia tra oggetti diversi, in un dialogo insolito. Un po' me l'ha insegnato Elio Fiorucci, a cui si legano le mie origini professionali”. Spirito creativo che fugge dal déjà vu, Nicoletta ci racconta come si è scoperta collezionista. “Scattavamo la campagna per un noto marchio. In un attimo di stanchezza della modella le ho rubato la corona che indossava e me la sono messa in testa. Risultato? Una foto divertente, nata per scherzo, che ho poi ho stampato su tessuto per foderare una poltrona”.
Temiamo di perdere il filo del discorso, ma Nicoletta ci viene in soccorso. “Era una poltrona appartenuta ad una persona adorabile, mia suocera. Anzi no, suocera non mi piace. Voglio ricordarla come la mamma del papà dei miei figli. Nella nuova veste, decorata di tutto punto da me, ha riscosso un successo inaspettato. E ho pensato che potevo fare lo stesso con altre poltrone...”. Politici, imprenditori, designer hanno avuto nel corso degli anni una poltrona personalizzata ad arte da Nicoletta, secondo un tema da loro prescelto. “Non temo il kitsch, dà colore alla vita. E a me piace nobilitarlo con estro e fantasia. Il mio logo non a caso è una corona...”. Qui tutto finalmente si chiarisce. “Fu allora che il mio migliore amico, entusiasta per la nuova attività creativa, mi donò una prima splendida corona. Lignea, come quelle che si vedono nelle cattedrali”. Altre corone hanno fatto seguito come regali, ma Nicoletta ci ha messo anche del suo. La raccolta conta pezzi di ogni forma e provenienza. Un tozzetto di piastrella siciliana, ranocchi coronati, un lampadario indiano, persino degli stivali. “E un ciondolo, trovato a Tokio, che uso sulla bottiglia della mia acqua. Non mi azzardo a bere senza!”.
Il rito è molto importante per Nicoletta. Rende speciali i gesti quotidiani e li condisce con un pizzico di magia. “Lo ammetto. Sono una persona molto superstiziosa”. E di rincalzo ci mostra il bagno, sulla cui tappezzeria a righe è in bella vista l'altra sua grande passione. “I cornetti portafortuna. Li ho disseminati in cornici rococò per disegnare un motivo grafico sulla parete. Perché il bagno? Be', perché sempre e solo il salotto? Quanto è bello regalare un piccolo stupore, un momento di meraviglia!”. Sotto tutte le poltrone reinventate da lei, non a caso, si cela sempre un cornetto rosso. “È il mio augurio speciale e ha portato sempre bene a chiunque”. Siamo sicuri che sia così.
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