Florence Welch: l’evoluzione dello stile sul palco della sacerdotessa della musica
Florence & The Machine arrivano agli I-Days Milano Coca Cola 2023 in un Ippodromo torrido ancor più riscaldato dalle esibizioni di Sudan Archives e Foals. Un palco trasformato in un set dal sapore dickensiano con candelabri e ragnatele sul quale la cantante inglese si muove con maestria e agio in un abito creato per lei da Del Core, che si confonde con la sua pelle diafana. Un velo legato alle dita come un leggero mantello si gonfia con l’aria di un temporale che non arriva mai, ma che anzi fa comparire un arcobaleno a pochi minuti dall’inizio del concerto.
Florence Welch sul palco degli I-Days Milano Coca Cola in abito Del Core -ph. Sara Moschini
Florence Welch sa come creare la magia (“è una dea” è la frase che si sente più spesso ripetere quando ci si rifereisce a lei) e i suoi fan, trucchi sgargianti e luminosi che farebbero impallidire le ragazze di Euphoria e fiori in testa, lo sanno da anni e non aspettano altro.
Florence Welch in concerto a Torino nel 2018 in Gucci
Già dal tour di High As Hope, forse il suo album più intimista e personale, i suoi look e la sua presenza sul palco si stavano evolvendo in quello che poi è diventato Dance Fever: appelli al pubblico di lasciare il cellulare in borsa e prendersi per mano, balli a piedi nudi, abiti trasparenti e ariosi che sembravano usciti dal baule della nonna (una nonna molto alla moda sicuramente) e che invece erano stati confezionati su misura per lei da Alessandro Michele durante la direzione creativa del brand.
Welch è una vestale che salta da una parte all’altra del palco e si lascia attraversare dalla musica che la riempie e l’ha salvata dopo un periodo buio e complesso. Si confessa e chiede di essere ascoltata. ‘I though that love was in the drugs and the more I took the more they took away and I could never get enough’, canta in Hunger raccontando le dipendenze che ha finalmente lasciato alle spalle.
Florence Welch al MET Ball del 2016 con Alessandro Michele e del 2019
Se con Michele il connubio è totale e si concretizza in alcuni dei red carpet più belli che ricordiamo, tanto che l’abito indossato dalla cantante al MET Gala del 2019 si trova al momento al Gucci Garden di Firenze all’interno della mostra Visions, a volte è facile dimenticare che la collaborazione tra il brand fiorentino e la cantante era iniziata ben prima.
Nel 2011 infatti è Frida Giannini, allora Direttore Creativo di Gucci, a creare la prima connessione con Welch, elevando il suo stile da bohémien anni 70 con denim flare e zeppe in legno a ricercata goth lady in lungo, nominandola testimonial e “rubandola” di fatto a Karl Lagerfeld che l’aveva voluta come performer alla sfilata ready-to-wear primavera-estate 2012.
Florence Welch con Karl Lagerfeld alla sfilata di Chanel primavera-estate 2012
Florence Welch in Gucci di Frida Giannini nel 2011
I fiori e le trasparenze che vedremo in seguito fanno qui il primo ingresso in abiti drammatici che la seguono nei movimenti amplificandoli durante le performance. Il legame diventa così forte che Giannini confessa di aver creato la sua collezione autunno-inverno di quella stagione proprio pensando a lei e la collaborazione continua negli anni finché nel 2015 non arriva a sorpresa la nomina di Alessandro Michele con un repentino cambio di management.
Ma invece di allontanarsi la cantante e il nuovo Direttore Creativo consolidano i rapporti annunciandola come testimonial della linea gioielli e orologi nel 2019 e ancora della fragranza Gucci Bloom nel 2020 con alcune delle campagne più belle e azzeccate che ricordiamo. Le passioni e la cultura di Michele si incontrano perfettamente con lo stile di Welch che fa un ulteriore salto di qualità andando a rafforzare l’immaginario fantastico che popola i visual e l’allure dei suoi album (e del brand).
Con Dance Fever l’espressione della sua spiritualità sul palco diventa centrale e esplode in uno show emozionante e coinvolgente con momenti di vicinanza e scambio fisico con il pubblico che ricordano i concerti messa di Nick Cave di cui Welch è amica e seguace, ma anche il rapporto che Lana Del Rey ha con i propri fan, dalla quale prende ispirazione anche per le corone di fiori che si vedono sempre più numerose tra le ragazze adoranti in prima fila e nei visual dell’album. Ma invece di ricollegarsi all’era tumblr del 2008/2010 questi copricapi floreali sembrano più ispirarsi ai riti di Midsommar: empatici, estatici e legati a un’idea di autodeterminazione femminista.
Visuals per Dance Fever e il singolo Mermaids
Florence Welch in un abito firmato Philosophy di Lorenzo Serafini durante il tour di DanceFever
Florence Welch in Etro in Irlanda durante il tour di Dance Fever
Lo stile si fa più sontuoso e con la dipartita di Michele si allentano anche i rapporti con Gucci (ma mai interrotti) lasciando Welch libera di sperimentare e appoggiarsi a nuovi brand: The Vampire’s Wife, Rodarte, Philosophy di Lorenzo Serafini, ma anche Bora Aksu, tutti scelti assieme alla stylist Aldene Johnson, sua fedele consulente dal 2009 con clienti come Toni Collette e Alison Goldfrapp, e molti custom made.
Florence Welch agli I-Days Milano Coca Cola in abito Del Core - ph. Sara Moschini
Come quello indossato a Milano ieri sera e firmato Del Core, stilista italo-tedesco che ha debuttato nel 2021 in passerella e sta riscuotendo grandissimo successo anche tra le star di Hollywood e della musica. Welch aveva già indossato dei capi creati appositamente per lei dal designer e vogliamo pensare che ieri sera abbia voluto omaggiare la moda italiana con questa scelta particolare.
Questo tour sta dando indubbiamente grandi soddisfazioni sia al mondo della musica che al mondo della moda. Vi consigliamo di non perdere i prossimi concerti!
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