Vita da gamer: Teknoyd, Hontasg, Zblito e Ussa
Youtube, Facebook e Twitch sono le piattaforme a cui si collegano, non solo i giocatori, ma anche il pubblico che prova piacere solo a guardare.
Se una volta i più bravi si riunivano con gli amici in salotto o in cameretta a giocare, ora è grazie alla rete che chiunque, da qualsiasi parte del mondo, può collegarsi e tifare per il più bravo. Come si farebbe con una partita di calcio o tennis.
Riflessi rapidi, strategie offensive e qualità da intrattenitore, sono i talenti dei più seguiti. Tanto che alcuni gamer sono diventati delle vere celeb che, divertendosi, arrivano a guadagnare cifre con cui comprare macchina e casa.
Dal 2019, anno dell’avvento di Twitch, piattaforma di livestreaming (dirette, ndr) di proprietà di Amazon, molti di loro hanno imparato a interagire con un pubblico sempre più vasto. Che per dimostrare di apprezzare l’abilità del proprio beniamino può persino pagare per continuare a vederlo vincere.
I giochi a cui si sfidano hanno tutti nomi da Guerre Stellari, che evocano giochi di ruoli e vite parallele, come StarCraft, Fortnite, Dead or Alive, Call of Duty, Halo Reach per dirne alcuni. Il numero più alto di utenti collegati in simultanea appartiene allo streamer ZanoXVII durante la diretta legata al lancio del videogioco FIFA 21: ad applaudirlo, in contemporanea, c’erano 159.171 spettatori.
E la pubblicità non se li è lasciati sfuggire, soprattutto perché i numeri sono in crescita in modo esponenziale: nel 2021 gli utenti hanno passato 24 miliardi di ore su Twitch, contro i 17 miliardi dell’anno precedente. Gli introiti principali arrivano dagli sponsor e dai tornei. E a seguire dagli utenti che possono fare offerte.
Noi abbiamo intervistato quattro campioni italiani. Tutti ci hanno fornito il loro nome da giocatore ma non quello reale, che vogliono proteggere. Eccoli:
TEKNOYD, 25 anni
«La mia passione è nata quando ero in terza elementare. Ho visto giocare il figlio di amici di famiglia alla Playstation 2 e sono rimasto sbalordito. Costava molto, così il sabato, quando i miei andavano a fare la spesa al centro commerciale, mi facevo lasciare nel reparto giochi e passavo il tempo a esercitarmi: sono diventato bravo così. La mia prima consolle è arrivata quando ero in seconda media». Passare il tempo libero, fuori con gli amici non era più una priorità. E tutti si riunivano a casa per giocare. «In prima superiore tutto è cambiato, la rete mi ha fatto incontrare altri gamer come me. Io ero forte a Dragon Ball Budokai Tenkaichi C2 e su questo gioco mi sfidavo con gli altri, indipendentemente da dove abitassimo».
Tra le passioni c’erano anche i giochi d’avventura, come Jak and Daxter, un ragazzo con un furetto sulla spalla che attraversa mondi fantastici. «Era come vedere Harry Potter con la differenza che qui ero io a decidere le mosse». Youtube è stata la piattaforma dove Tek ha iniziato a pubblicare i momenti più divertenti dei giochi che faceva. Sul suo canale Youtube, seguito da oltre 650 mila iscritti, c’è un troll (uno scherzo, ndr) che ha superato i 3 milioni di visualizzazioni. «Da tre anni sono anche su Twitch (ha 250 mila followers, ndr) è divertente perché gioco in tempo reale ma le registrazioni scompaiono dopo 60 giorni», specifica.
Giocare è un vero e proprio lavoro. Tek è attivo dalle 14 a mezzanotte. Qualche volta dalle 18 alle 2, gli orari in cui il suo pubblico è a casa. Il picco di utenti connessi contemporaneamente vanno dai 6 agli 8 mila. Chi ammiri del tuo mondo? «Ninja, un ragazzo americano, un punto di riferimento per le scelte che mi trovo a fare. Per me è come per un calciatore Maradona». La sua soddisfazione più grande non è economica. «Da ragazzino sognavo di diventare un beta tester, colui che prova i videogiochi appena usciti. Ora non mi limito a provarli ma li gioco per anni. Ed è pure riconosciuto come lavoro. Non potrei desiderare di meglio». A chi vuole iniziare consiglia: «Non è un sogno irraggiungibile ma ci vuole costanza, determinazione. E non cercare subito i risultati».
HONTASG, 24 anni
È una ragazza, si chiama Alessia ma preferisce non dirmi di più. Aveva 4 anni quando ha preso in mano la prima consolle e ha giocato a Candy Crash con lo zio. Oggi, a 24 anni, è considerata una campionessa. È in diretta su Twitch tutti i giorni dalle 18, sei giorni alla settimana. E posta anche tu tutte le piattaforme, da Youtube a Tik Tok. Ma a un certo punto della nostra intervista mi confessa di avere voglia di uscire con le amiche, più di quanto non riesca a fare. «A volte vorrei fare una bella vacanza, ma in questo mondo se stacchi, è facile perdere i propri fan», commenta.
Il nome d’arte lo ha scelto perché si ispira a Pocahontas, il cartone animato giapponese degli Anni 90. È appassionata di Pokemon e sta pensando di tatuarsi un Joystick sul braccio, ma non ha ancora trovato il coraggio di farlo.
ZBLITO, 19 anni
Era bravo anche a giocare a calcio, ma ha dovuto scegliere. «A 16 anni ho lasciato la scuola per aiutare i miei col lavoro, non ce la passavamo bene. Giocare a calcio richiedeva spese e il futuro era più rischioso. Invece coi giochi di ruolo si guadagnava per giocare e ho iniziato così: ogni mattina mi alzavo alle 6 per lavorare, tornavo alle 14 e rimanevo alla consolle fino alle 2 di notte. Mi rifugiavo in un mondo immaginario dove potevo essere chi volevo: il criminale, il pescatore, il romanticone». Questa realtà parallela lo ha aiutato a superare la timidezza e a capire molte cose di se stesso. «Se ci passi 2 o 3 ore al giorno ti allontana dalla realtà. Ma ho capito anche che i problemi vanno affrontati, non si può fuggire». È un bravo intrattenitore, riesce a far ridere chi lo segue e riceve molti complimenti in diretta. Ma esistono anche gli hater. «Sono di origine marocchina e qualche volta arrivano frasi razziste. Però io non rispondo». Ha raggiunto punte di 4500 persone che lo seguono contemporaneamente, e guadagna bene grazie alla pubblicità che investe nelle sue partite. E anche ai fan che, col tempo e le donazioni su Twitch, hanno contribuito a fargli comprare un pc più potente. «Per vedermi giocare alcuni fan mi hanno regalato soldi per comprare un computer da 2500 euro che non si interrompeva durante il gioco». I tuoi genitori sono contenti? «Sì. Loro vivono nelle Marche coi miei fratelli più piccoli e io mi sono trasferito a Milano. Con altri amici gamer abbiamo affittato una villa, la streamhouse, dove conviviamo. E giochiamo ognuno nella sua stanza». La scelta del suo nome nasce per casp. «Una notte mi è apparso in sogno un giovane guerriero in cerca della felicità, si chiama ZBlito. Mi sono svegliato e quel nome l’ho tenuto».
USSA (fratello di Tek) 22 anni
Il suo vero nome all’anagrafe è Ussama, ma gli amici, da sempre lo abbreviano con Ussa e lui lo ha scelto per giocare. È il fratello piccolo di Tek. «A Dragonball, non ero forte come lui, ma osservandolo giocare sono diventato bravo. Il mondo virtuale è affascinante, stacchi la spina dal mondo reale che spesso non ti dà le stesse soddisfazioni». Lui gioca “solo” 4 ore al giorno, perché ha anche altre passioni, come la palestra. E il lavoro manuale. «Ho il diploma da meccanico, dopo la scuola ho seguito anche un progetto prestigioso per Lamborghini ma poi ho dovuto fare una scelta. Alla fine ho scelto il gaming perché posso usare di più la mia creatività». Tra i regali che si è concesso c’è un pc potente e un telefono. E il momento che ti ha reso più felice? «Quando qualcuno mi ha scritto: “Grazie a te la mia giornata è migliore”».
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