Mi hanno regalato un manifesto del «Circolo dei lettori» di Torino che ho appeso nel mio ufficio perché mi mette di buonumore. Inizia così: Io leggo perché ho preso il vizio.
E poi continua con decine e decine di spiegazioni del perché si legge, da quelle ovvie, quasi banali, alle più surreali e quindi divertenti. Ma in fondo sono tutte vere. Io leggo perché non ho altro da fare è la seconda motivazione.
Magari... mi verrebbe da dire. Non so se capita anche a voi, ma spesso, quando leggo, per esempio durante il weekend, ho un vago senso di colpa perché mi sembra di trascurare qualcosa d’altro. Brutto vizio il perfezionismo doverista delle donne.
Io leggo perché siamo in pochi (questo credo sia tragicamente vero, i dati parlano chiaro e non solo per l’Italia). Io leggo perché ho tempo. Io leggo poco perché non ne ho. Io vorrei leggere di più (concordo con l’ultima). Io te lo leggo negli occhi: romantico. Io leggo Braille, che non è un autore francese: spiritoso. Io leggo veloce (anch’io, qualche volta anche trasversalmente). Io leggo a voce alta.
Io leggo perché non mi piace alzare la voce. Io leggo per addormentarmi. Io leggo per sognare. Io leggo al contrario. Io leggo le carte (a me, quando capita, le legge un’amica e ci azzecca sempre, ma come fa?). Io leggo tutto d’un fiato. Io leggo anche i bugiardini dei medicinali (ed è un’esperienza terrificante, da evitare assolutamente). Io leggo che è un piacere. Io leggo in piedi, a letto, in tram, in sala d’attesa, in ascensore, a tavola, al cesso (che non sarà elegante, ma è molto diffuso).
Io leggo e annoto, sottolineo, segno (io, con i libri, non potrei mai, sono sacri; con i giornali sì). Io leggo di nascosto. Io leggo per fare dispetto (a chi? certo che i lettori sono proprio tipi strani). Io leggo perché questo mondo non mi piace (ahimè). Io leggo per cambiarlo.
Io leggo quando c’è una storia (sì, sì, che grande piacere le storie). Io guardo le figure. Io salto le pagine. Io leggo nel pensiero, negli occhi, nel futuro. Io leggo e mi innamoro, io leggo per sedurre, io leggo per saperne più degli altri.
Io leggo e qualche volta rido, qualche volta piango (esattamente come succede nella vita). Io leggo e ci penso su (che meraviglia quel momento quando, con il libro in mano, ti fermi un attimo, qualcosa ti ha toccato e devi “sentire” prima di andare avanti). Io leggo e approvo. Qualche volta no.
Io leggo perché c’è chi vorrebbe proibirlo (esagerati). Io leggo perché non mi costa niente (o almeno poco). Io leggo perché mi diverte, perché mi rilasso, perché mi sfogo (c’è chi va in palestra per gli stessi motivi, questione di gusti). Io leggo quel che mi pare perché mi piace. Io leggo perché sento che mi fa bene (soprattutto i gialli che risolvono sempre misteri e problemi ed è così confortante). Io leggo punto e basta.
Care lettrici, passo a voi la parola. Io, per esempio, leggo perché proprio non posso farne a meno (piuttosto rinuncio al cioccolato e la dico grossa...).
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