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Teresa Saponangelo: “Anche io ho avuto paura di perdere tutto”

Teresa Saponangelo: "Anche io ho avuto paura di perdere tutto"

foto di Annalia Venezia Annalia Venezia — 21 Agosto 2025
Saponangelo Mostra Cinema Venezia
Nel film L’isola di Andrea, con cui andrà a Venezia, Teresa Saponangelo sarà una donna che vive una separazione difficile e teme per il futuro di suo figlio. Una storia ispirata a esperienze che lei stessa ha affrontato e con cui ha voluto dare voce ai rancori, alle fragilità e alle sofferenze di ogni coppia in crisi

Dal cinema al teatro e dal teatro al cinema, senza nessuna tregua. L’attrice Teresa Saponangelo, 51 anni, si trova nel Parco del Pollino, in Basilicata, ma non a passare le vacanze. È sul set del film di Rocco Papaleo Il bene comune con Claudia Pandolfi e Vanessa Scalera, con lo sguardo alle sfide importanti che l’attendono. Tra pochi giorni sarà alla Mostra del Cinema di Venezia protagonista nel film L’isola di Andrea del regista Antonio Capuano. E sempre alla Mostra il suo impegno proseguirà con il documentario Elvira Notari - Oltre il silenzio in cui dà volto alla prima regista cinematografica d’Italia. In ottobre poi sarà nelle sale con il film Per te con Edoardo Leo e, in novembre, dal Teatro Argentina di Roma partirà in tour per oltre 90 date con lo spettacolo Sabato domenica e lunedì di Eduardo De Filippo, per la regia di Luca De Fusco.

«Non ho paura, non ci penso. La priorità ora è imparare il copione», mi dice. Tra i ruoli chiave della sua vita c’è quello di Maria Schisa nel film È stata la mano di Dio, dove interpreta la madre del protagonista e del regista Paolo Sorrentino. Ruolo per cui ha ricevuto il David di Donatello e il Nastro d’Argento. «Mi sono sentita capita e amata sul set e dal pubblico».

Partiamo da L’isola di Andrea che sarà presentato a Venezia.
«È una storia che ha avuto una lunga gestazione e a cui sono legata perché è personale, prende spunto dalla mia separazione. Il regista ha colto le sfumature».

Che cosa vedremo di lei?
«Una madre che ha paura di perdere il figlio, con la sofferenza che offusca la ragione. Penso a certe perizie, spesso ingiustificate e strumentali, richieste dagli avvocati. Si approfittano della fragilità».

Vinicio Marchioni interpreta il padre. L’ha odiato?
«Ha colto lo spaesamento dell’uomo. A tratti provavo risentimento, perché mi sentivo coinvolta in quella battaglia».

Come ha fatto a farsi affidare dal regista Paolo Sorrentino il ruolo chiave di sua madre?
«Avevo sostenuto due provini per The Young Pope, ma poi era stata scelta un’altra attrice. Per È stata la mano di Dio al primo incontro Paolo, che conoscevo da tanti anni, mi disse: “Teresa non ti devo testare. L’unica cosa da sapere è che Toni Servillo sarà tuo marito: si deve formare la coppia”. Al secondo incon- tro mi chiese: “Teresa, vuoi fare mia madre?”».

Qual è stato il momento che ha determinato la sua carriera?
«A 21 anni, quando non sono stata presa nella soap Un posto al sole. Anni dopo mi richiamarono, ma dissi no. Avevo capito l’importanza di sperimentare, passa- re dal cinema al teatro, non essere legata a un ruolo».

Un regalo che si è fatta?
«Non sono ancora riuscita a comprare una casa che mi piaccia. Ma ne ho una in affitto che mi piace. For- se la mia casa definitiva non è a Roma».

C’è una delusione che le è servita?
«Non entrare all’Accademia a Roma, o al Piccolo di Milano. Mi sono sempre chiesta se mi mancasse qualcosa e questo mi è servito a non fermarmi mai in superficie».

Un aspetto di sé che non le piace?
«Sono gelosa dei miei affetti, irruente, possessiva».

Ha un fidanzato?
«Sì, fa un altro lavoro».

E come l’ha incontrato?
«Avendo amici che non fanno il mio lavoro. Sono la mia salvezza».

© Riproduzione riservata

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