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Tacco, ballerina, sandalo o mocassino: chi sono oggi?

Tacco, ballerina, sandalo o mocassino: chi sono oggi?

foto di Vera Montanari Vera Montanari — 7 Giugno 2011

Che i vestiti che indossiamo parlino di noi, è cosa risaputa. A maggior ragione le scarpe, ho pensato, quando ho realizzato che, per la nuova stagione, ne ho comprate una quantità imbarazzante.

Ho cominciato presto, direi già a febbraio. Faceva freddo, le giornate erano lunghe e grigie, cosa c’è di meglio di un po’ di shopping per tirarsi su? L’idea però di comprare un vestito estivo con la temperatura che sfiorava lo zero mi sembrava ridicola, oltre che faticosa.

Con le scarpe invece il problema non si pone: per provarne anche di estive devi denudare solo il piede e questo si può fare senza problemi di peso, tonicità, pallore... Ed è stato così che ho comprato un paio di sandali beige con tacco 10 e una fascia intorno alla caviglia che sul momento, evidentemente, corrispondevano alla mia voglia di sentirmi diversa e seducente, infagottata nel mio piumino, ma adesso le poverine giacciono nella loro bella scatola in attesa dell’occasione giusta, che non so quando mai arriverà.

La volta successiva sono stata più accorta: il tacco si era ridimensionato a uno di quei rocchetti gestibili tranquillamente tutto il giorno, anche al lavoro. Ma la voglia di primavera si era materializzata in un paio di décolletée a stampa floreale: romantiche e un po’ infantili anche quelle occhieggiano dalla scarpiera chiedendo di essere “battezzate”.

La mattina, però, quando esco di corsa pronta alla battaglia quotidiana, non sono mai loro le prescelte: troppo tenere, troppo gentili... Quando ho capito che era inutile continuare a cercare di modificarmi a partire dalle scarpe e che dovevo accettare di essere quella che sono, ho trovato le ballerine della mia vita: a righe bianche e nere, con una piccola punta di metallo (così, se per caso inciampi in qualcosa o qualcuno, non sei tu a farti male...), molto assertive, mi sembravano perfette per una vita da guerriere metropolitane, razionali e solo un po’ fashioniste.

Certo, però, si abbinano solo al bianco e al nero e io, almeno in estate, vorrei osare un po’ di colore. Quindi, ahimè, a oggi, le ho usate solo una volta. Seguendo il trend scarpa bassa, comoda ma con almeno un dettaglio moda che fa la differenza, mi sono poi fatta conquistare da un sandalo nero, molto nudo, ma tempestato di “brillanti”. Una delizia, che necessita di unghie perfettamente dipinte e io non ho ancora trovato il tempo di andare dall’estetista...

Ecco perché, piena di sensi di colpa per i soldi sperperati (si chiama investimento, mi spiega un’amica economista), circolo alternando due paia di scarpe così diverse tra loro da farmi dubitare di essere una persona equilibrata. Quando ho bisogno di andare veloce, tante cose da fare e pochi problemi di rappresentanza, uso dei mocassini color argento, morbidi e passepartout.

Quando invece devo essere più adeguata al ruolo, metto delle scarpe molto eccentriche, che suscitano sempre entusiasmi nelle donne che le vedono perché sono esagerate e un po’ esibizioniste: bicolori e con un tacco alto, grosso, deciso.

Vi chiedo un gesto di solidarietà: raccontatemi i vostri “eccessi di shopping”, a cavallo tra sogno e realtà. Vorrei studiare il fenomeno...

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