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Roberta Mattei: «Non sono più una ragazza di periferia»

Roberta Mattei: «Non sono più una ragazza di periferia»

foto di Claudia Catalli Claudia Catalli — 13 Ottobre 2015

In Non essere cattivo, il film italiano che partecipa alle selezioni per gli Oscar, c’è anche Roberta Mattei. Che dal quartiere Spinaceto, a Roma, ora sogna il red carpet di Los Angeles

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Quando a Venezia ha sfilato sul tappeto rosso, sfoggiando un look glam con tanto di gioielli firmati Di Gregorio, era emozionatissima. Roberta Mattei, 32 anni, lo è ancora oggi che Non essere cattivo, il film per cui ha indossato i panni della saggia Linda, compagna di un ex tossicodipendente, è il film italiano che parteciperà alle selezioni per gli Oscar. «Solo a pensarci mi gira la testa», dice questa ragazza che vive nel quartiere di Spinaceto, a Roma, dove gestisce con la famiglia il Teatro della Dodicesima, nato proprio per i ragazzi di periferia.

Come spiega il successo di Non essere cattivo?
«Il film del compianto Claudio Caligari (il regista è scomparso a maggio, ndr) è bandiera di quell’umanità abbandonata che si conosce e si dimentica. Ci sono le realtà periferiche e c’è chi guarda altrove».

Il suo personaggio, Linda, è una che si sacrifica per il suo uomo. Lei?
«Non sono fidanzata, ma anche per me l’amore è il bene dell’altro».

Nel film Italian Race, che vedremo questo autunno, sarà la fidanzata di Stefano Accorsi: com’è andata sul set?
«Benissimo, ho scoperto un attore generoso e seducente».

Ha già pensato al vestito che metterà se Non essere cattivo dovesse arrivare agli Oscar?
«Di solito ho uno stile quasi maschile: pantaloni, chiodo in pelle e scarponcini. Ma sul red carpet non puoi andare così. Per questo mi sono detta: “Roberta, ora datti la possibilità di vederti come non ti sei mai vista”».

Non essere cattivo, nelle sale.

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