Un campione del tennis recentemente in fase calante, ma intenzionato a rivincere i prossimi tornei, ha scelto come sua allenatrice una donna. Il tennista è il numero 5 al mondo Andy Murray, vincitore dell’ultimo Wimbledon.
Un campione del tennis recentemente in fase calante, ma intenzionato a rivincere i prossimi tornei, ha scelto come sua allenatrice una donna. Il tennista è il numero 5 al mondo Andy Murray, vincitore dell’ultimo Wimbledon.
La sua nuova coach è l’ex collega Amélie Mauresmo, che pure trionfò a Wimbledon. La scelta di Murray ha provocato clamore, perché è molto raro che un uomo scelga una signora come tecnico. L’ex supercampione Martina Navratilova ha twittato: “Bello vedere una donna allenare un grandissimo. Speriamo che funzioni”. Ma a me è piaciuto l’atteggiamento di Andy e Amélie, che del genere maschile o femminile se ne sono altamente infischiati. Lui ha dichiarato: «Amélie è una persona che ho sempre ammirato. Penso che possa darmi un po’ della sua esperienza».
Lei ha avuto l’intelligenza di non etichettare il suo nuovo lavoro come una conquista femminista: «Non mi sento una pioniera, non voglio essere un’icona, non rappresento altro che me stessa. Vedo un certo fermento perché io sono una femmina e lui è un maschio. Sappiate però che l’allenerò da coach, non da donna». Condivido totalmente. Mauresmo è stata scelta in base al merito, il suo sesso è irrilevante.
A mio parere la decisione di Andy vale infinitamente più di qualsiasi quota rosa.
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