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Paul Bettany: «Anche gli androidi sorridono»

Paul Bettany: «Anche gli androidi sorridono»

foto di Enrica Brocardo Enrica Brocardo — 1 Febbraio 2021
paul-bettany
Paul Bettany è il protagonista sovrumano di WandaVision, la serie tv che mescola i supereroi della Marvel con le sit-com del passato. «In questo momento», dice l’attore, «abbiamo bisogno di un’esplosione di creatività»

Parlare con Paul Bettany, anche virtualmente, su Zoom, mette di buonumore. Ride, risponde a qualunque domanda. Quando, lo scorso novembre, è stato rilasciato in streaming, su Amazon Prime Video, il suo film Uncle Frank, nel quale interpreta un professore gay, ha raccontato con una sincerità spiazzante del “coming out” di suo padre a 63 anni. E non si tira indietro neppure di fronte alla curiosità sul suo rapporto con l’attrice Jennifer Connelly, che ha sposato nel 2003, e con la quale ha avuto due figli: Stellan, 17 anni, e Agnes, 9.


Ora, Bettany torna in Tv con WandaVision, divertente serie su Disney+ che mescola sit-com del passato con i supereroi della Marvel. Lui è Vision, un androide dotato di intelligenza, forza e velocità da robot, capace di assumere ogni genere di aspetto esteriore. Al suo fianco c’è Wanda, creatura umana, ma dotata di capacità ancora più straordinarie. Un ritorno in Marvel per Bettany, che aveva già interpretato lo stesso personaggio in due film della serie The Avengers e aveva dato voce al maggiordomo virtuale di Tony Stark in tre Iron Man.


È diventato un esperto di supereroi?
«Assolutamente no! Ogni volta che vado all’anteprima di uno dei film, devo sforzarmi per evitare, a metà della proiezione, di esclamare: “Ah, finalmente ho capito la storia!”».

WandaVision è una serie molto diversa dai soliti film Marvel, piena di umorismo. Vi siete divertiti a girarla?
«Tantissimo. E secondo me traspare. È stata un’esplosione di creatività e follia. E man mano che si va avanti con gli episodi, tutto diventa sempre più strano e assurdo».

Continua a leggere l'intervista a Paul Bettany sul numero 7 di GRAZIA, ora in edicola


© Riproduzione riservata

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