Nigella Lawson, 53 anni, la più popolare chef televisiva britannica, ha detto: «Le donne della mia generazione non volevano (giustamente) essere condannate ai fornelli, ma il risultato finale è che ora sono terrorizzate in cucina».

Nigella Lawson, 53 anni, la più popolare chef televisiva britannica, ha detto: «Le donne della mia generazione non volevano (giustamente) essere condannate ai fornelli, ma il risultato finale è che ora sono terrorizzate in cucina».
Per quel che mi riguarda, è vero. L’idea di avere ospiti a cena mi getta nel panico. Le rare volte che invito qualcuno a tavola, ricevo il giorno dopo telefonate concitate dai parenti: «Ce l’hai fatta?».
Lawson, che era stata criticata per il suo libro Come essere una dea domestica, perché sospettata di considerare le signore solo come regine del focolare, ha specificato: «Sentirsi a proprio agio in cucina è essenziale sia per gli uomini che per le donne. Denigrare un’attività solo perché è sempre stata tradizionalmente associata alle donne è antifemminista».
La faccenda è complicata. Se la tua vita si riduce ai fornelli per obblighi familiari, potresti a ragione sentirti soffocare, ma se hai un’autentica passione e ti piace farlo e farlo bene, allora beata te, sinceramente ti invidio per il tuo talento.
Ma oggi sempre meno donne hanno una vita a senso unico, o casa o lavoro, perciò se Nigella mi dimostrasse che pure io potrei essere brava ai fornelli, giuro che domani vi inviterei a cena.
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